Re: Filosofia della Fisica

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sun, 19 Aug 2007 11:27:36 +0200

"3p" <2g3m05_at_gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1186836468.093132.81460_at_k79g2000hse.googlegroups.com...

> questo non lo ricordo. se mi dici cos� non vedo perch� dovre dubitarne

Ci ho ripensato, e mi sa tanto che quella frase non sia in "Fisica e oltre".
Mi pare che gia' un'altra volta, non ricordando la fonte, sono andato a
cercarla li' senza successo. A Settembre torno a casa e spero proprio di
ritrovare la fonte.

> Questo "eisntein aveva ragione" mi lascia
> solo un po' perplesso in bocca ad heisenberg perch� a quanto mi

Pero' Heisenberg limitava quell' "Einstein aveva ragione" semplicemente al
fatto che la fisica si potesse o meno basare esclusivamente su esperimenti.
Qualcosa di simile aveva affermato Bridgman da giovane, per poi
dire che non riusciva a comprendere come avesse potuto credere in una cosa
del genere. Lo dice, se ben ricordo (e anche se ho ben capito), nel 1961 in
"A sophisticate's primer of relativity" (titolo che non riesco proprio a
tradurre. Che cavolo significhera'? "Il primato della sofisticazione in
relativita'" ?)

> insomma forse il gruppo di Copenhagen, a prescindere dal fatto che
> avesse o meno ragione, era stato un po' frettoloso a bollare come
> realt� scientifica il loro punto di vista e fantasiose speculazioni
> tutto il resto (nell'ottocento c'era una analoga corrente di pensiero
> nei confronti degli atomisti).

Sono totalmente d'accordo con te.
E proprio l'esempio della "nascita" dell'atomo a me pare che dovrebbe
servire da monito.
Qualche anno fa inventai una storiella in cui i nipoti di Boltzmann e di
Bohr, assistendo a scuola ad una lezione sulla pressione, rimangono colpiti
dal fatto che il misuratore di pressione (che e' di fatto un misuratore di
forza) desse sempre lo stesso risultato indipendentemente dalla direzione.
La domanda che frullava nelle loro teste era:
"Come fa il gas a "sapere" in che direzione mettero' il misuratore, per
esercitare poi una forza sempre parallela al misuratore stesso"?
Il nipote di Boltzmann risponde come suo nonno.
Il nipote di Bohr risponde qualcosa del genere:
"Siamo di fronte ad un esperimento del tutto nuovo rispetto a tutti quelli
visti finora. Non abbiamo alcun motivo per ritenere che le categorie che
abbiamo sempre usato per descrivere la fisica nota fino ad ora possano
essere utili anche in questo caso. Cio' che questo esperimento ci mostra e'
che la forza che il gas esercita e' indefinita fin quando non si va a
misurarla. Nell'atto della misura, la forza (o, meglio, cio' che nel nostro
modello descrive la forza), da indefinita, "collassa" in uno stato definito,
precisamente nello stato che ha direzione parallela al misuratore, verso
tale da comprimere la molla del misuratore, modulo che si mostra poi essere
legato a superficie S del misuratore, volume e pressione del gas, secondo la
legge di stato".
Alle rimostranze del resto degli alunni che sostengono che quella non e' una
spiegazione accettabile, il nipote di Bohr risponde:
"Voi dite cosi' perche' siete degli inguaribili realisti, cioe' dei
metafisici".
Poi si rivolgono al nipote di Boltzmann e gli dicono (riferendosi al nipote
di Bohr):
"Vuole sempre avere ragione lui, ma stavolta ci pare proprio che l'abbia
detta grossa. Non si capisce nemmeno quello che dice. Tu almeno lo capisci?"
Il nipote di Boltzmann risponde:
"Si' lo capisco, e non direi che l'abbia detta grossa. Lui e' fatto cosi'.
Io pero' sono fatto in un'altra maniera".

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire) 
Received on Sun Aug 19 2007 - 11:27:36 CEST

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