(wrong string) � delle leggi di conservazione
"Giovanni "Darke" Neiman" <darth.vader_at_libero.it> ha scritto nel
messaggio news:sbk1b35m5uedve7bd0t647ioa09p21q7pj_at_4ax.com...
> Dunque, leggo su Feyman-La legge fisica (per lo pi� come contenuti �
> quasi identico a Sei pezzi facili) una dimostrazione del fatto che
> ogni
> legge di conservazione deve essere locale.
(...)
> Ecco perch�, secondo Einstein, come riportato da Feynman:
> se prendiamo due osservatori, uno in quiete rispetto al fenomeno di
> distruzione-creazione, posto esattamente al centro di questi due
> eventi
> fisici, ed uno in moto rispetto alla creazione-distruzione, allora
> questi due eventi percepiranno questi due eventi con una sequenza
> temporale diversa.
� detto malissimo: "percepiranno" un piffero.
In realt�, i due eventi **avranno** una sequenza
temporale diversa. Sono realmente simultanei
nel laboratorio e realmente non simultanei
nell'altro riferimento.
> L'osservatore solidale ed esattamente a met� percepir�
e dagli...
> i due eventi come contemporanei, in quanto sar� raggiunto
> dai due segnali-luce nello stesso momento
segnali, luce, percezione, essere raggiunti...
sono cose che non c'entrano nulla con la relativit�
del tempo, che � dovuta alla struttura geometrica
dello spazio-tempo, e a nient'altro.
>per lui la quantit� sar� conservata.
OK
> L'osservatore in moto si star� allontanando (poniamo per esempio)
> dalla
> creazione e si star� avvicinando alla distruzione. Quindi vedr� la
> distruzione essere avvenuta PRIMA della creazione, in quanto il
> segnale
> lo raggiunger� prima.
ma dove aveva la testa quando scriveva queste fesserie?
E' un Feynman irriconoscibile!
> E questi due osservatori sono /indistinguibili/ l'uno dall'altro,
> per la
> relativit� dei sistemi di riferimento inerziali.
> Quindi ci� non pu� essere.
> Mi facevo un po' di domande, un po' confuse e disordinate. Non mi �
> tutto totalmente chiaro.
ci credo, chi mai potrebbe capire un guazzabuglio del genere?
>essere un po' pi� preciso, rigoroso nel formalizzare il
> ragionamento non guasterebbe.
non si tratta di essere un p� pi� precisi, � proprio
tutto sbagliato!
> Ma il libro contiene in pratica la sbobinatura delle
> conferenze di Feynman;
conferenze tenute davvero molto a braccio, mi pare.
Rabbrividisco al pensiero del danno che possono
aver fatto (suppongo che fossero dirette a un pubblico
inesperto) e che continuano a fare adesso che sono
pubblicate. Mi riferisco alla parte che hai trascritta,
naturalmente, non mi pronuncio sul resto.
Intanto, mettere insieme la dimostrazione della
non localit� delle leggi di conservazione con
la dimostrazione (peraltro sbagliata) della relativit� della
simultaneit� non pu� che causare confusione in
un pubblico di inesperti, vista l'affastellamento
eccessivo di due argomenti senza dubbio delicati
per chi non ne ha mai sentito parlare prima e magari
non ha una forma mentis scientifica. Che idea distorta
si saranno fatti, si faranno, della relativit�?
E poi ripeto la relativit� della simultaneit� non
si pu� dimostrare a quel modo.
Se vuoi una discussione semplice e chiara
sulla simultaneit�, vedi proprio le Lectures di Feynman,
che l� evidentemente si � impegnato di pi�.
> pensiamo ad un sistema A dove l'osservatore
> � a met� tra la creazione e la distruzione, e li vede
> contemporanei,
in realt�, ** sono ** contemporanei.
> un sistema B dove l'osservatore sta molto pi� /vicino/ alla
> creazione; �
> logico che la vedr� prima:
logico e banale: non � certo qui la scoperta di Einstein.
Una cosa del genere l'avrebbe detta anche Roemer
nel diciassettesimo secolo: fu lui a dimostrare che
la luce ha una velocit� finita, e la misur�;
e tra l'altro conosceva pure il principio di relativit�.
Ma non bastano queste due cose per arrivare alla relativit�
del tempo!
>ma la percepir� prima anche sul piano
> /temporale/,
s�, nel suo riferimento i due eventi ** non ** sono
simultanei, oggettivamente non lo sono.
Sottolineo diecimila volte "non sono " e "oggettivamente".
> (*) Feynman da la paternit� di questa affermazione
> a Newton: "Il moto relativo dei corpi dello spazio �
> lo stesso sia che questo sia fermo rispetto alle stelle
> fisse, o che si muova con velocit� uniforme su
> una retta". Mi chiedo: ma Galileo non aveva detto in
> pratica la stessa cosa nel Dialogo,
cos� come l'hai scritta, non la capisco. Se � del principio
di relativit� che parla, allora s�, bisogna dire che l'ha
scoperto galileo, non Newton. Ma Feynman riporta bene
le parole di Newton o le riassume a modo suo?
Mi sembra infatti un'affermazione pi� machiana
che newtoniana, Newton riferiva le accelerazioni allo spazio
assoluto non alla materia nell'universo.
Comunque: � arcinoto che Newton studi� attentamente
i lavori di Galileo, li conosceva a menadito, nella sua
biblioteca c'erano tutti i suoi libri (credo ci siano ancora).
Se ho visto lontano era perch� stavo sulle spalle dei giganti,
diceva, e Galileo era uno di questi. Il principio di relativit�
Newton l'ha preso da Galileo.
Ciao,
Corrado
Received on Thu Aug 02 2007 - 17:03:50 CEST
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