On Thu, 2 Aug 2007 17:03:50 +0200, "dumbo" <_cmass_at_tin.it> wrote:
>segnali, luce, percezione, essere raggiunti...
>sono cose che non c'entrano nulla con la relativit�
>del tempo, che � dovuta alla struttura geometrica
>dello spazio-tempo, e a nient'altro.
quello � un modo di vederlo da relativit� generale. quello scritto
magari era da relativit� speciale.
il libro di feynman � addirittura per "non fisici". � il testo di
conferenze di introduzione ai corsi di fisica.
>> un sistema B dove l'osservatore sta molto pi� /vicino/ alla
>> creazione; �
>> logico che la vedr� prima:
>logico e banale: non � certo qui la scoperta di Einstein.
>Una cosa del genere l'avrebbe detta anche Roemer
>nel diciassettesimo secolo: fu lui a dimostrare che
>la luce ha una velocit� finita, e la misur�;
>e tra l'altro conosceva pure il principio di relativit�.
>Ma non bastano queste due cose per arrivare alla relativit�
>del tempo!
tutto questo discorso mi sembrano i calcoletti sugli orologi fatti a suo
tempo quando si trattava di ricavarsi le trasformazioni di minkovski.
(fisica 1, mi pare).
>> (*) Feynman da la paternit� di questa affermazione
>> a Newton: "Il moto relativo dei corpi dello spazio �
>> lo stesso sia che questo sia fermo rispetto alle stelle
>> fisse, o che si muova con velocit� uniforme su
>> una retta". Mi chiedo: ma Galileo non aveva detto in
>> pratica la stessa cosa nel Dialogo,
>cos� come l'hai scritta, non la capisco. Se � del principio
>di relativit� che parla, allora s�, bisogna dire che l'ha
>scoperto galileo, non Newton. Ma Feynman riporta bene
>le parole di Newton o le riassume a modo suo?
le riporta virgolettate.
in finale io cercavo una dimostrazione della localit� dei principi di
conservazione, magari che si basassero sulla relativit� (galileiana,
speciale, generale, fai un po' te :-) )
--
>Joeva:nnee Neema:n
Received on Thu Aug 02 2007 - 21:51:23 CEST