Re: Neanche sbagliata, ovvero perche' studiamo ancora la teoria delle superstringhe

From: ][S][t][e][ <stenix_at_imeil.it>
Date: Sun, 20 May 2007 12:56:01 GMT

Ciao,
non ho letto il libro ma ho seguito un seminario di Woit a Pisa, immagino
fosse simile a quello di Trieste. Gli argomenti esposti da Woit sono quelli
che hai detto tu; Woit ha costruito il seminario in modo da rendere
esplicita la progressiva complicazione della teoria nel corso degli anni:
partita come una idea molto elegante che pero' era in grado di spiegare
solo i campi bosonici, si e' arricchita sempre piu' di "epicicli" (secondo
Woit) che culminano nel cosiddetto landscape, ovvero in una enorme
varieta' di falsi vuoti che (sempre secondo Woit) toglie molto potere
predittivo alla teoria, anche in linea di principio.
Sul suo blog ("not even wrong", come il libro) dovresti trovare la
presentazione.
Al seminario era presente Porrati, stringhista, che ha in parte ribattuto,
se ricordo bene, principalmente su 3 punti:

.. La teoria delle stringhe piu' che una teoria e' un "framework"
all'interno del quale muoversi, per affrontare in maniera un po' piu'
unitaria i diversi problemi della quantum gravity (es: entropia dei buchi
neri, cosmologia, rinormalizzabilita' della gravita'...) e quindi non va
criticata come teoria (cioe' come "sedia" fatta e finita) ma come "kit di
strumenti da falegname" per restare in metafora;

.. Visto che si tratta di fenomeni con scale tipiche di energia enormi, e'
naturale che le verifiche sperimentali dirette siano impossibili; non si
puo' escludere pero' che ci siano fenomeni/riscontri a scale raggiungibili;

.. Il solito argomento dell' "only game in town", ovvero non ci sono altre
teorie contendenti, percio'... questo e' certamente il punto piu' debole.

Ti consiglio, se vuoi approfondire, di fare un salto sul blog di Woit, "not
even wrong".

Ciao!

][S][t][e][
Received on Sun May 20 2007 - 14:56:01 CEST

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