Re: Primo sbarco dell'uomo sulla Luna: domanda
"Aleph" ha scritto
>
> Ho fatto una TAC "total body" (con esclusione della testa) un paio d'anni
> fa; posso dire per esperienza diretta che i medici ospedalieri (almeno
> quelli che ho incontrato io) la prescrivono con una certa facilit� a
> semplice scopo diagnostico, soprattutto quando non sanno che pesci
> prendere.
> Nessuno mi ha informato del rischio radiazioni connesso all'esame e
> infatti pensavo che non fosse particolarmente alto, visto e considerato
> che i dosaggi connessi alle indagini radiografiche si sono ridotti
> notevolmente negli ultimi anni.
> C'� per� una cosa che mi conforta: in generale il grado di affidabilit�
> degli studi epidemiologici, come quello che hai citato sopra, � molto
> modesto e questo per motivi oggettivi dovuti al fatto di dover correlare
> la formazione di un carcinoma (che pu� avvenire anche molti anni dopo
> l'effettuazione dell'esame) a un evento unico e specifico, astranedo da
> tutte le altre possibili cause e concause.
> Per cui, confortato anche da alcuni studi sugli irragiati di Chernobyl,
> che hanno mostrato una maggiora resistenza, rispetto a quanto ritenuto in
> precedenza, degli esseri umani alle radiazioni ionizzanti confido che i
> dati che hai riportato sopra siano toppati almeno di un ordine di
> grandezza :)).
> E poi scusa, ma chi te lo dice che l'aumento dell'incidenza tumorale �
> direttamente proporziale all'esposizione; a me questa sembra la classica
> "ipotesi di ordine zero".
>
>> Nei bambini il rischio � moltiplicato anche per dieci.
>
> Idem come sopra: i raggi fanno male d'accordo ed � meglio non abusarne, ma
> dati affidabili e precisi in merito non ce ne sono.
>
>> Il rischio viene catalogato come "attributable lifetime risk", perch�,
>> naturalmente, si propaga lungo tutta la vita del paziente, motivo per cui
>> non � semplice monitorare i casi ed ottenerne dati precisi.
>
> E' quello che dicevo sopra.
> Oltretutto vorrei sapere come si fa, dal punto di vista dell'eziologia
> della malattia, a parlare con cognizione di causa di "attributable
> lifetime risk".
> Uno subisce un'evento puntuale e specifico di irradiazione e poi, per
> questo, si becca un cancro vent'anni dopo?
> Mi pare difficile da sostenere con relazioni certe di causa-effetto, ma
> non ho conoscenze mediche per cui magari pu� essere anche plausibile.
>
>> Un gravissimo problema � a livello etico, cio� nell'informativa fornita
>> al
>> paziente: i puri numeri, dati in mano a chiunque, spaventerebbero anche
>> Rambo. Addolcire il discorso comporta problemi legali. A livello medico
>> il
>> problema dei rischi succitati � ben sentito e reputo rare le richieste
>> inutili:
>
> La mia fu un chiaro esempio di richiesta inutile; me la prescrissero
> perch� avevo una febbricola (febbre serotina per la precisione) da oltre
> una settimana, che non andava via.
> Io fifone, quasi contro il parere del mio medico curante, mi recai al
> pronto soccorso.
> Dopo una serie di accertamenti con esito negativo, mi proposero il
> ricovero "per accertamenti".
> Io fifone accettai.
> E rimasi a ciondolare una decina di giorni in ospedale sottoposto a decine
> di esami (due prelievi di sangue al giorno) tra cui la famosa TAC "total
> body" di cui sopra.
> Alla fine si trattava di una banale infezione da micoplasma, risolta poi
> con dieci giorni di antibiotici.
> E devo ringraziare un bravo ematologo che mi ha tolto dalle grinfie del
> Primario di medicina generale e della sua gang di tirapiedi, che erano
> decisi ad andare avanti con esami sempre pi� invasivi della serie biopsie
> a
> gog� (ma non mi ci sarei mai sottoposto; in effetti stavo gi� per lasciare
> l'Ospedale via dimissioni volontarie).
>
>> queste, purtroppo, sono motivate spesso da motivi medico-legali.
>
> O da semplice ignoranza e superficialit� (tanto la pelle � del paziente).
>
> Saluti,
> Aleph
>
>
Poich� siamo chiaramente OT, chiedo scusa e non me la prender� di certo se i
moderatori "taglieranno" il mio intervento.
Cerchiamo di chiarire un concetto, a dispetto di quanto asserito dai mass
media: la medicina non � una scienza n� mai potr� esserlo, per il semplice
motivo che ogni uomo � diverso dall'altro e ci� che va bene per il settore
centrale della distribuzione gaussiana non va bene per gli estremi e,
soprattutto, non esiste alcun modo, ripeto alcun modo, per sapere dove si
collochi, nella gaussiana, chi ti si presenta davanti. Non esistono due
uomini uguali tra loro nelle reazioni ad agenti fisici, a farmaci, a terapie
radianti o chirurgiche. Einstein era sicuro che Dio non gioca ai dadi: noi
medici giochiamo ai dadi tutti i santi giorni. L'unica scienza che dona
organicit� e uniformit� al nostro lavoro � la statistica: credo che la
classe medica sia la pi� grande utilizzatrice della statistica, la cui
elaborazione � affidata, naturalmente, a statistici.
Siamo maniaci della statistica, perch� le malattie pi� diverse hanno la
pessima caratteristica di mostrarsi troppo spesso con gli stessi sintomi. Un
bambino con il prurito al capo potrebbe non avere nulla oppure essere
infestato dai pidocchi oppure essere ammalato di leucemia in fase iniziale.
Che fai? Una biopsia del midollo a tutti quelli con il prurito al capo e
con/senza pidocchi? O li traumatizzi tutti con un prelievo ematico che
potrebbe anche non essere dirimente? E nel frattempo come la metti con la
famiglia in panico totale? La statistica dice che la probabilit� leucemica,
in questo caso, � inferiore al 2%. E su questo si deve "puntare", non solo
moralmente, ma anche perch� l'incidenza di complicanze da biopsia del
midollo � ben superiore al 2%.
Nei molti decenni di loro utilizzo, le statistiche mediche si sono sempre
mostrate vicine a ci� che nella realt� della professione poi si riscontra.
Non abbiamo mai riscontrato grosse falle. Come si fa ad attribuire un
effetto ad una ben precisa causa? Attraverso una raccolta di dati e
nell'incrocio tra questi. Attraverso studi che durano decenni (anche se il
numero dei soggetti monitorati tende a diminuire nel tempo per la cause pi�
svariate). Attraverso periodiche revisioni dei dati riportati in letteratura
(come diciamo noi per bilbiografia). Attraverso segnalazioni dirette.
Riguardo alla tua esperienza, la diagnosi � arrivata "dopo" le indagini
eseguite, quindi scommetto quello che vuoi che � stata una diagnosi "per
esclusione". Metodo validissimo e usato quotidianamente. E' un po' come le
dimostrazioni "per absurdum" dei teoremi.
Grave, invece, la mancanza di informativa specifica e del consenso
all'esecuzione dell'esame.
Ciao
Enzo Franchini
Received on Wed Apr 11 2007 - 18:06:51 CEST
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