fortunati.luigi_at_gmail.com ha scritto:
> ...
> Il che � vero, ma solo parzialmente, perch�, come hai magistralmente
> spiegato tu, le cose non sono cos� semplici e ci sono altre forze in
> ballo. Intanto io, dopo aver letto questo in internet, mi ero convinto
> di essere stato sciocco a ritenere che le repulsione colombiana non
> fosse sufficiente a resistere, da sola, alle altissime pressioni
> esistenti, ad esempio, al centro della terra. In pi�, non riuscivo a
> capire come potesse intervenire il principio di esclusione di Pauli,
> che stava in un angolino del mio cervello e a cui ha accennato anche
> marcofuics. Il tuo eccellente intervento mi ha chiarito tutte queste
> cose. E forse non soltanto a me.
Attento pero' perche' se e' verissimo che esiste un effetto repulsivo
dovuto agli elettroni e al pr. di Pauli, tuttavia cio' che impedisce
la fusione dei due nuclei in condizioni normali non e' questo.
La repulsione elettronica puo' produrre effetti (in termini
energetici) dell'ordine dei 100 eV, per atomi leggeri come He.
Invece la repulsione elettrostatica dei due nuclei, anche a distanze
sensibilmente maggiori delle loro dimensioni, e' ben maggiore.
Esempio: nuclei di He a distanza 5 fm (5 femtometri, ossia 5x10^(-15)
metri): l'energia potenziale e' 1.2 MeV.
Solo al centro di una stella molto calda (non il Sole) i nuclei hanno
en. cinetiche suff. alte per superare questa "barriera".
--
Elio Fabri
Received on Sun Apr 08 2007 - 20:31:49 CEST