Re: Etere

From: Paolo Brini <paolo.brini_at_iridiumpg.cancellacom>
Date: Thu, 29 Mar 2007 16:39:15 +0200

Enrico SMARGIASSI ha scritto:

>> L'epistemologia di Feyerabend diventa eventualmente prescrittiva nelle
>> sue opere successive, non in "Contro il metodo". C'� in particolare
>> un'opera molto radicale che lo stesso Feyerabend, in privato, diceva
>> che non avrebbe mai dovuto scrivere.
>
> Sapevo di un Feyerabend_3 (dopo, mi dicono, il matrimonio con una fisica
> italiana - potenza della donna latina :-) ) opposto al Feyerabend_1
> popperiano ed al Feyerabend_2 anarcodadaista, ma non mi e' chiaro in
> quali opere si esprima. Quanto a quella ripudiata, sarebbe Addio alla
> Ragione oppure La Scienza in una Societa' Libera?

Ciao Enrico,

l'opera "ripudiata" negli ultimi anni della vita di PKF � "Science in a
Free Society", forse perch� sentiva di essersi abbassato allo stesso
livello dialettico dei suoi detrattori (un capitolo che raccoglie le
risposte alle critiche � particolarmente gustoso fin dal titolo:
"Conversations with Illiterates"). Da notare che in "Killing Time",
autobiografia uscita un anno dopo la sua morte, Feyerabend dice che
durante il periodo di profonda depressione a seguito delle feroci
critiche portate contro "Contro il Metodo", desiderava non aver mai
scritto il libro. Uscito dalla depressione, per�, si lanci� nella difesa
della sua opera con pi� energia di prima. :-)

>> E' vero o non � vero che lo stesso Feyerabend scrive che: "QUESTE
>> AFFERMAZIONI SI RIFERISCONO ALLA SITUAZIONE VIGENTE PRIMA DELLA FINE
>> DEL CINQUECENTO", pag. 86 nota 9 (le affermazioni sono esattamente
>> quelle che citi)?
>
> Certo che e' vero. E allora? PKF si sta semplicemente contraddicendo.
> Non e' stato il primo e non sara' l'ultimo. La situazione, per chi si
> fosse perso, sta in questi termini:
>
> * PKF scrive che "al tempo di Galileo" le evidenze sperimentali
> confutavano Copernico; dice che G. ne era convinto e lo cita in opere
> del 1623 (Saggiatore) e del 1632 (Dialogo) al proposito.

Alcune evidenze sperimentali; lasciando la trattazione completa al libro
di PKF, analizzer� entro breve alcune evidenze particolarmente
significative in una risposta a Elio Fabri, allo stesso tempo adempiendo
all'impegno che mi sono preso ormai da diversi giorni e simultaneamente
portando ulteriori prove storiche su come Galileo oper� come descritto
da Feyerabend, e nella consapevolezza che i suoi risultati sperimentali
dovevano essere "trattati" per non ritorcerli contro il sistema
copernicano (nonostante questa consapevolezza, si affid� anche ad alcune
evidenze che falsificavano il copernicanesimo).

> * In seguito dice che questo si riferisce alla situazione "fino al
> 1595",

(Per la precisione, PKF dice alla fine del 500; circa 1595 l'ho messo io
per darmi un certo margine temporale ed essere certo che Galileo avesse
ben compreso l'"Almagesto").

> che purtroppo non e' "il tempo di G.", visto che G. in quel
> periodo era al massimo un giovinotto di belle speranze.

Nel 1595 il "giovinotto" aveva 31 anni e insegnava come professore da
ben 4 anni all'universit� di Padova geometria, astronomia e meccanica.
Considera che 31 anni, in quel periodo, erano una bell'et� (e poi senza
agopuntura... :-) ). Certo, il meglio doveva venire, per l'appunto. :-)

> * Per sostenere questa seconda posizione, *ritorna* a citare Saggiatore
> e Dialogo - usciti *tre decenni dopo*.

Si riferisce alla situazione alla fine del Cinquecento, prima che,
secondo Galileo, arrivasse il cannocchiale (Galileo quasi certamente non
sapeva che il cannocchiale, per scopi militari, era utilizzato
segretamente da decenni) ed esso venisse usato brillantemente da un
certo astronomo toscano. E' normale che Galileo citi avvenimenti del
passato. Fra l'altro, se la contraddizione di PKF che rilevi fosse
effettiva, allora non avrebbe alcun senso che Galileo lodasse Aristarco
e Copernico per aver proceduto con metodo controinduttivo (cio� aver
sostenuto la teoria eliocentrica in assenza di evidenze sperimentali,
come dice lo stesso Galileo ne "Il Saggiatore", per l'appunto).

> * Ciliegiona sulla torta, i due brani di cui sopra vennero scritti -
> come nota il traduttore - quando G. sicuramente era convinto del
> contrario (vennero scritti quasi certamente per comprensibile prudenza).

Qui c'� una sottigliezza: Galileo (secondo PKF) era convinto della
"verit�" della teoria di Copernico, ma non poteva dimostrarlo con
evidenze definitive (nemmeno con il cannocchiale) e non poteva perci�
esserne convinto a livello razionale. Sulla prima parte sono d'accordo
anche io (e qui ti rimando al mio prossimo messaggio in risposta a Elio
Fabri); la seconda parte non sar� mai dimostrabile definitivamente,
abbiamo solo indizi. Questa sottigliezza, credo, � stata notata dal
traduttore, prendine nota anche tu (anche se naturalmente, forse non c'�
nemmeno bisogno di dirlo, non devi accettarla per ora).

> Frase che segue immediatamente quella del "notevole insuccesso" della
> Fisica. Credo che chiunque legga queste frasi - almeno nella versione
> riportata da PKF, che peraltro afferma di essere d'accordo, v. sopra -
> senza pregiudizi o tesi precostituite non possa che concludere che qui
> si sta sostenendo la superiorita' della botanica.

E va bene, ammettiamo pure che la botanica sia superiore alla fisica. :-)

>> Il 1971 � l'anno della prima stesura, e siccome PKF fa quelle
>> affermazioni dicendo quanto riportato, e riferendosi ai fisici degli
>> ultimi anni,
>
> No. Quelle affermazioni seguono immediatamente l'illustrazione di alcuni
> problemi (che peraltro PKF mostra di aver capito male - ma di questo ne
> ho gia' parlato) della fisica di tanti anni prima, a volte secoli prima.
> Se ricordi, e' il punto in cui ipotizza la possibile superiorita' di
> Aristotele (!!). Quindi non parla degli ultimi anni, ma di tutta la
> fisica nel suo complesso. E purtroppo questa e' una c*z*a.

Beh, per� PKF specifica che la povert� di idee innovative si ha da
quando i fisici si sono disinteressati di storia e filosofia. E fino al
1950 quasi ogni grande fisico era anche un filosofo, talvolta un grande
filosofo (e se Pandolfini ha Fermi e Feynman come punti di riferimento,
io ho Bohr e Bell (il che farebbe sospettare un entanglement sulle
iniziali dei cognomi dei personaggi scientifici preferiti :-) )). Quindi
la mia proposta di indagine � comunque interessante, alla luce della
precisazione di PKF.

>>> Senza contare che la Fisica delle alte energie e' una parte
>>> *minoritaria* della fisica moderna, e concentrarsi su di essa
>>> significa distorcere fortemente la situazione.
>
> Questa mia frase non l'hai commentata...

In effetti no, per vari motivi. Il pi� importante (forse ti sembrer�
paradossale) � che ritengo che i finanziamenti per il Large Hadron
Collider andavano concessi come � stato fatto, e pi� in generale perch�
ancora ritengo la FdAE un campo importante (per un'altra serie di motivi
che non riporto perch� sono di scarso interesse per il newsgroup).

>> Il discorso � un altro: ovviamente ci si riferisce al contesto a
>> parit� di condizioni.
>
> Ma pensa: nella mia semplicita' avevo pensato che in questo secolo la
> Cina avesse subito guerre, carestie, rivoluzioni. sovrappopolazioni,
> guerre, epidemie, ecc. ecc.. Invece scopro ora che le condizioni sono
> sempre state "pari". Non si finisce mai d'imparare :-)

Ripeto, lo studio sugli effetti dell'agopuntura, in questo contesto, va
fatto a parit� di condizioni, che sono quelle che ho gi� enunciato. Non
ci sono motivi di dubitare sull'efficacia dell'agopuntura, nemmeno
secondo i miti scientifici ormai.

> A proposito, visto che l'agopuntura funziona su di uno spettro limitato
> di malattie, e non le piu' gravi, come e' possibile che il suo abbandono
> abbia portato ad un disastro sanitario?

Il campo di applicazione dell'agopuntura sar� stabilito dagli esperti
della disciplina in accordo con i miti che la descrivono. Quello che �
significativo � la diffusione di certe malattie nella Cina dove si
praticava abitualmente l'agopuntura; l'aumento di quelle malattie dopo
la "cacciata" dell'agopuntura per colpa della scienza; e la diminuzione
delle stesse dopo l'obbligo di reintroduzione dell'agopuntura stessa. La
reintroduzione dell'agopuntura e della medicina cinese antica � stata
una delle pi� importanti decisioni in ambito medico presa dal regime
comunista; i dati (naturalmente, tu m'insegni che qualsiasi insieme di
dati sperimentali pu� essere interpretato in modi diversi :-) ),
indicavano l'efficacia dell'agopuntura. Era possibile ovviamente che
essi fossero manipolati dal regime per far vedere che nella nuova Cina
si stava meglio, ma:

tutto questo discorso non � pi� in contrasto con i miti scientifici,
perch� almeno dagli anni 90, se non prima, anche la scienza ha
cominciato a congetturare modelli che prevedono l'efficacia
dell'agopuntura, come mi pare tu stesso abbia sottolineato, confortata
da un numero statisticamente significativo di testimonianze di pazienti
trattati, aggiungo io. E' questo il nocciolo della questione: con quale
diritto la scienza imponeva l'abbandono dell'agopuntura?

Ciao,

Paolo
Received on Thu Mar 29 2007 - 16:39:15 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:11 CET