Re: emissività: un semplice paradosso
On 8 Feb, 18:27, mythsmith <s..._at_modena1.it> wrote:
> Ciao a tutti,
> non so come mi � venuto in mente uno stupido paradosso che non riesco a
> risolvere.
> Tutti i corpi a qualsiasi temperatura maggiore dello zero assoluto emettono
> radiazioni. Allora immaginate di avere, in una camera con pareti totalmente
> riflettenti, due filtri polarizzanti perpendicolari l'uno all'altro e con
> la superficie maggiore affacciata.
> Concentriamoci sulle superfici affacciate dei due filtri A (con
> polarizzazione 0�) e B (polarizzazione 90�). Dalla superficie A uscir�
> quasi solo luce polarizzata a 0�, in funzione della sua emissivit�, che
> incider� sulla sup. B e ivi verr� totalmente dispersa sotto forma di calore
> visto che la polarizzazione di B � perpendicolare. Dalla sup. B una
> identica quantit� di radiazione polarizzata a 90� verr� emessa verso A, e
> dispersa sulla lente A.
> Quindi le due lenti permangono in eq. termico: l'energia che si diparte da A
> � la stessa che gli torna indietro da B, e viceversa.
>
> Ora immaginiamo di applicare al retro della lente A un corpo nero (con
> emissivit� alta e riflessivit� bassa).
>
> Pareti perfettamente riflettenti e isolanti
> -------------------I
> A B I
> NN/\/\ _|_|_|_ I
> NN/\/\ _|_|_|_ I
> NN/\/\ _|_|_|_ I
> NN/\/\ _|_|_|_ I
> ^ I
> Corpo nero I
> -------------------I
>
> Il corpo dietro A emetter� molte radiazioni attraverso la lente A, che le
> assorbir� tutte tranne quelle nel piano di polarizzazione, che
> proseguiranno verso B. Arrivate a B, per�, si disperderanno totalmente in
> calore, perch� con polarizzazione perpendicolare.
> Quindi parte della radiazione emessa dal corpo nero dietro alla lente A non
> gli ritorna mai indietro, ma va a disperdersi definitivamente sulla lente
> B. La lente B comincer� quindi a scaldarsi a scapito del corpo nero, fin
> quando la sua emissione verso A non ne provocher� a sua volta un
> riscaldamento, che si ritrasmetter� al corpo nero per contatto.
> L'equilibrio termico si raggiunge quindi quando B � leggermente pi� freddo
> di A.
>
> Questo chiaramente non � possibile, � vietato dal secondo principio della
> termodinamica. Potrei usare questa microscopica differenza di temperatura
> perenne per estrarre lavoro.
>
> Dove sta l'inghippo?
Scusami Daniele, forse qualcun altro ha capito cosa vuoi dire, ma io
no.
Se tu parti da un corpo nero a temperatura differente da quella delle
lenti e delle pareti, dopo un p� si raggiunger� l'equilibrio termico,
ovvero tutti i corpi si troveranno alla stessa temperatura, e cos�
semplicemente finisce il discorso! Come fa ad esistere una differenza
di temperatura se, per definizione, all'equilibrio termico non c'� una
tale differenza?
Se poi, ad equilibrio termico raggiunto, un corpo emette, e quindi
assorbe, di pi� di un altro, non ha importanza, perch� tanta potenza
emette e tanta ne assorbe allo stesso tempo; ma non ho capito se era
di questo che stavi parlando: "Quindi parte della radiazione emessa
dal corpo nero dietro alla lente A non gli ritorna mai indietro" E
qual'� il problema? Se il corpo nero, o il corpo A o un corpo
qualunque, perde un tot di energia, la sua temperatura diminuisce
finch� ha raggiunto l'equilibrio termico con gli altri corpi.
Received on Sat Feb 10 2007 - 16:54:33 CET
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