Re: Onde elettromagnetiche

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Fri, 02 Feb 2007 20:33:48 +0100

"Panci 77" ha scritto:
> Oddio, ti confesso che ho seguito le battute di questo contraddittorio
> con sufficienza,
Mi sa che volevi dire un'altra cosa...
Controlla "sufficienza" su un dizionario :-)

> sono convinto di non aver grossi poteri per evitare che il bambino (�
> il figlio di mia sorella e nascer� fra un paio di mesi), viva
> costantemente immerso nelle onde elettromagnetiche.
Allora non sei padre, sei soltanto zio :-)
Comunque auguri a tua sorella.

> Chiaramente ho fatto ricerche (sempre su internet) da altre parti ed
> ho cercato di mediare le varie risposte trovate.
A dire il vero, quando siamo in ambito scietnifico mediare non e' un
buon criterio.
Se 100 ignoranti dicono bianco, e uno competente dice nero, la tua
media cosa dice? :-))

Naturalmemte capisco il problema: come si fa a distinguere un
ignorante da un competente?
In realta' i modi ci sono, ma bisogna impararli...
Per esempio: una persona competente di solito si esprime in modo
chiaro ma non apodittico. Non di rado confessa i suoi limiti, mostra
dubbi.
L'ignorante invece spara con sicurezza, spesso risponde fischi per
fiaschi, e' sempre convinto di quello che dice.

> Ho detto a mia sorella quanto scoperto (molto poco in realt�) e
> cercheremo tutti e due di farci poche paranoie su qualcosa che non
> possiamo controllare.
Non c'e' solo questo.
E' che puo' succedere di fissarsi su qualcosa che tutto sommato non
e' poi cosi' importante, e si trascurano pericoli molto piu' reali.

Esempi: spec. se vivete in una grande citta', portare a spasso il pupo
a respirare i gas di scarico delle macchine e' certamente ben piu'
nocivo delle radiazioni e.m.
Anche i rumori sono tutt'altro che innocui...
Per non considerare quello che si mangia, e di cui sappiamo piuttosto
poco.

> Per quel che ti riguarda ho visto che sei (ormai ti ho sempre dato del
> tu, come si usa da sempre nelle chat, mi sentirei ridicolo a cambiare
> ;)) professore di fisica all�universit� di Pisa (a meno che non si
> tratti di un omonimo, ma sarebbe una strana coincidenza ;)), quindi �
> chiaro che giudichi quello che mi dici in maniera differente :)
Non sono un omonimo :)
Pero' sono un ex-professore, dato che da un po' piu' di un anno sono
in pensione.
Il tu va benissimo: qui lo usiamo tutti.

> L'altra volta mi hai anche risposto riguardo il legame tra potenza
> dell'emissione e possibilit� di collegamento fra emettitore e
> ricevitore. A cosa � legata quindi la potenza dell'emissione? non c'�
> un legame diretto fra potenza dell'emissione e chiarezza del segnale
> che raggiunge il ricevitore? Nel percorso il segnale cade? non c'� una
> sorta di dispersione? Se cerco di mettere in contatto due walkie
> tokies oltre una certa distanza non sentir� pi� nulla... no?
Certo. L'enissione del trasmettitore si misura dalla sua potenza,
ossia energia irradiata per unita' di tempo (si misura in watt).

Pero' la radiazione emessa si sparpaglia sempre piu' man mano che ti
allontani dal trasmettitore, e quindi l'energia ricevuta devcresce
quanto piu' il ricevitore e' lontano. In modo inversamnete
proporzionale al quadrato della distanza.
Ogni ricevitore ha una "soglia di sensibilita'", ossia una potenza
minima al disotto della quale non e' in grado di rivelare il segnale
che arriva, e quindi e' giusto che due walkie-talkies possano
funzionare solo fino a una certa distanza.
Con ricevitori speciali, e con sistemi di trasmissione sofisticati, e'
possibile abbassare questa soglia, come mostrano gli esempi che ti ho
fatto nel post precedente. Ma una soglia c'e' sempre.

E' per questo che i telefoni cellulari hanno bidsogno di tante antenne
rice-trasmittenti: quelle che vedi nei posti piu' vari in citta'.
Proprio per tenere basse le potenze emesse dall'antenna centrale, e
soprattutto quelle che deve emettere il telefonino, la distanza non
puo' superare qualche km in condizioni ideali, ma molto meno in
citta'.
Quindi quando tu usi il tuo telefonino mentre ti sposti, per es. in
macchina, automaticamente la comunicazione passa da una "cella"
all'altra, utilizzando in ogni caso l'antenna piu' vicina al tuo
apparecchio, o comunque quella che si trova in condizioni piu'
favorevoli (assenza di ostacoli, ecc.)

C'e' anche il rovescio della medaglia: che grazie a questo sistema
delle "celle" e' sempre possibile sapere dove ti trovi mentre
telefoni. Cosa di poca importanza per te e per me, ma assai
svantaggiosa per chi ha qualcosa da nascondere :)
                                  

-- 
Elio Fabri
Received on Fri Feb 02 2007 - 20:33:48 CET

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