Elio Fabri ha scritto:
> Non so se ho capito la sostanza delle tue obiezioni, ma posso dire che
> i dubbi sull'esistenza delle o.g. ci sono sempre stati.
Io devo esserti sincero: se ci penso su concludo che esistono (perche'
non sono vietate, perche' sono logiche), ma appena le voglio "valutare"
(e questa volta ontologicamente) allora concludo che non devono
esistere... ma solo dopo aver contemplato la scenario da un punto di
vista di unificazione tra tutte le interazioni.
Dunque, la sostanza delle obiezioni di cui sopra e' sottile. Mi
rifaccio al caso semplice.
Per quale motivo ammetto l'esistenza di un onda e-m?
Io ne ammetto l'esistenza per giustificare la "variazione" dello stato
(inerziale oserei dire) della carica sorgente del campo.
Cioe' {visione classica}:
Pongo una carica A in un punto dello spazio.
Pongo una carica B, di prova e anche molto piccina, in un punto diverso
dello spazio.
La B diciamo di segno opposto ad A andra' verso A.
Se <io> ad un certo momento C_M sposto di un tratto la A, diciamo un
tratto sulla trasversale alla congiungente A-B... non mi aspetto che B
cambi immediatamente rotta, cioe' devii al tempo C_M, ma mi aspetto che
lo faccia dopo un po', giusto quel tanto che necessita alla
<<perturbazione che io ho apportato al sistema>> d'essere propagata
nello spazio intorno ad A fino ad informare B.
Una carica --> campo generato --> ricopertura dell'intero universo -->
informazione distribuita ovunque, circa la presenza di una carica (che
e' la sorgente generatrice).
E' il campo qui l'espressione della forza, della cosiddetta
"interazione-a-distanza" tra 2 cariche.
La necessita' di ammettere l'onda e-m segue immediatamente dal fatto
che se l'"azione" di una carica la si addebita ad un'altra (quella
sorgente generatrice), e tra le 2 vi e' una distanza/separazione
finita, allora l'onda esiste e si propaga al massimo a c.
E a valle di questo ragionamento scopriamo anche che una soluzione
possibile (delle eq.ni di Maxwell) e' data proprio da un'onda.
Quindi, in uno scenario in cui valgono le eq.ni di Maxwell io
giustifico l'esistenza delle onde e-m perche':
-)Esse possono esistere;
-)Esse sono logicamente ammesse per descrivere la variazione dello
stato del sistema di cariche immerse nello scenario;
-)La variazione di stato del sistema di cariche e' possibile.
MA cosa puo' far variare lo stato del sistema? Supponiamo un sistema di
n cariche distribuite nello spazio.
Gli stessi campi e-m agenti su una carica [ad ex. j] saranno relativi
(nella teoria standard di Maxwell, in cui eliminiamo le soluzioni
avanzate) allo stato "precedente delle altre cariche" in misura di
[per ogni k]{Posizione_carica_j - Posizione_carica_k}/c. Ogni azione
e-m agente su una qualsiasi carica si manifesta in una accelerazione, e
quindi in una contestuale emissione di una nuova onda e-m; e cosi' via.
Il sistema e' auto-consistente nel corso della evoluzione attraverso un
continuo scambio di onde e-m per tenere in pari il bilancio
dell'energia che viene scambiata tra i corpi. E tale dinamica va bene
in ogni caso. Sia per sola presenza di interazione e-m che per la
presenza aggiuntiva di altre interazioni.
Ad esempio, se accanto alla carica i corpi possedessero anche una massa
(una gravitazione newtoniana) essi varierebbero, ciascuno per suo
proprio conto, il loro stato dinamico non solo in relazione
all'interazione elettromagnetica ma anche in merito all'interazione
gravitazionale che si manifesta su ogni corpo come una forza
aggiuntiva.
Nessun problema: il sistema continuerebbe a funzionare.
Per la gravitazione uso lo stesso discorso, ma mi accorgo di una
sostanziale differenza.
Quando utilizzo lo scenario di Einstein in cui immergo solo corpi
dotati di massa... quindi nessuna interazione al di fuori di quella
gravitazionale per dirla alla Newton, procedo nel discorso in maniera
simile a quella di prima.
Pongo da un lato l'eq.ne di Einstein e dall'altro preparo la scena.
pongo i "corpi" attori qua' e la' nello spazio... e corpi diciamo tutti
neutri a livello di carica elettrica.
Ora tento di ripetere il discorso. Ma quando arrivo a valutare lo stato
dinamico del corpo j-mo ad un certo momento durante l'evoluzione
dell'intero sistema scopro che esso si sta muovendo non perche' e'
soggetto ad una forza, ma semplicemente perche' sta seguendo la sua
"geodetica"... cioe' esso ha una sua linea di universo completamente
predefinita nel momento in cui ho posto le eq.ni di Einstein. Non ci
sono scambi di informazioni mutui tra gli attori poiche' ogni attore se
si muove lo fa in maniera tale da essere coerente con l'evoluzione
totale e combinata di ogni altro attore.
Quindi se da un lato l'eq.ne di Ein. ammette una soluzione di "tipo
onda", dall'altro non la giustifica; ma solo se tutti i corpi sono
neutri.
Se poi i corpi non li considero piu' neutri allora ecco che la sola
eq.ne di Einstein non basta piu' a determinare la dinamica del sistema
poiche' interviene la forza e-m come fattore esterno a perturbare "il
cammino geodetico d'ogni corpo-attore"
> Tuttavia confesso di non aver mai letto un'esposizione degli argomenti
> degli oppositori: ho solo potuto ricavare qualche indizio delle
> presentazioni di quelli che "ci credono".
> Ma non saprei fartene un riassunto decente...
Io sono tra quelli che in fondo "ci credono"... per quello che ho
scritto prima... dato che un sistema gravitazionale non puo' evolvere
autonomamente senza correzioni quando interviene un fattore
elettromagnetico a perturbazione dello stato dinamico del tensore
energia-impulso.... ma avrei soltanto una obiezione:
cosa succederebbe in un contesto futuro di unificazione alle o-g?
Nel senso di valutare una corretta collocazione... ma su questo mi
dilungherei tanto tanto, esulando dal quadro della mia domanda.
> L'argomento che mi sembra piu' semplice e convincente e' il fatto che
> in certe condizioni un opportuno rivelatore puo' estrarre energia da
> un'o.g., ossai da una particolare geometria dello spazio-tempo.
> E se si puo' estrarre energia, sembra ragionevole dire che questa
> energia viaggia, e che cio' che la trasporta e' un'onda.
Dunque... non so se conosci un esperimento tirato avanti da un gruppo
di Roma , chiamato marionetta.
Beh, questo e' (era... non so se va ancora avanti... sai senza soldi..
:)) ) davvero smart!
Da un solo punto di vista puramente concettuale pero' :)), perche' sta
marionetta mai nulla ha detected... aparte il rumore ....
http://mcvirgo.roma1.infn.it/~ricci/Gravitazione_Sperimentale_files/lezione_lock.pdf
> Mi occupavo del cosiddetta "calcolo di Regge"; poi ho smesso perche'
> tutti e due i laureati che ho prodotto hanno preferito cambiare
> argomento...
E cos'e'?
cosi' in poche perole per farmi capire, poi me lo studio meglio.
Marco
Received on Fri Jan 19 2007 - 15:26:36 CET