antonio2 ha scritto:
> ok ma ho sentito parlare di un esperimento, forse solo pensato, in cui
> i fotoni vengono emessi uno alla volta attraverso due fenditure
> aperte, in tal caso il fotone � come se passasse attraverso entrambe
> le fenditure e quindi al di la delle fenditure dovrebbe 'interagire
> con se stesso', ma probabilmente � una sciocchezza.
Non e' solo pensato: e' stato fatto per la prima volta nel 1909.
E' il famoso esperimento di Taylor.
Non usava proprio due fenditure, ma in sostanza e' lo stesso.
Lo scopo era quello di vedere che si ha interferenza anche usando luce
debolissima.
Il buffo e' che quando fu eseguito l'esper. tendeva a dimostrare che i
fotoni (come pensati da Einstein) non esistono: infatti calcolarono
che con la luce cosi' debole entro l'apparato era presente a ogni
istante una quantita' di energia per 4 ordini di grandezza inferiore a
quella di un quanto.
Oggi invece si capovolge l'argomento: visto che non abbiamo dubi sui
fotoni, quall'esperimento dimostra che un fotone e' capace di fare
interferenza "da solo".
E' quello che tu impropriamente chiami "interagire con se stesso"...
Forse c'e' sotto una questione linguistica: in italiano (e non solo)
"interferire" vuol dire "disturbare", "intromettersi".
Ma quando un fisico parla di "interferenza" intende una cosa un po'
diversa: intendo solo il fatto (tipico delle onde) che quando due onde
si sovrapongono in certi punti le loro ampiezze si sommano e in altri
si sottraggono, col ben noto effetto di frange.
Tuttavia non c'e' nessuna interazione, anzi il contrario: per le onde
vale (spesso) il _principio di sovrapposizione_, secondo cui ciascuna
onda si progaga come se l'altra non ci fosse.
Nel caso del singolo fotone, quello che se ne deve concludere e'che
esso ha un comortamento ondulatorio: avendo disponibili due strade, le
prende entrambe, e i due effetti (ampiezze) nel punto di arrivo si
sommano (o si sottraggono).
> infatti, umanizzare gli osservatori non � appropriato, tuttavia �
> sorprendente che se accendo una lampadina nel vuoto per un breve
> istante esiste la probabilit� che non la veda.
Beh, pero' dovrebbe essere una lampadina davvero debole...
marcofuics ha scritto:
> ...
> Il fotone non esiste fino a quando non viene rivelato.
Non sono mica d'accordo!
> E' prima della cosiddetta "misura" che esso interagisce con se'
> stesso, ma bada bene che fino a quel momento il fotone "ancora non
> esiste" come fotone... esso si dovra' costruire con i contributi dati
> da tutti gli infiniti e possibili "fotoni (virtuali)" che andranno su
> tutti i possibili cammini (spaziotemporali).
Avevi detto che doveva dirla meglio, e tu ora ci metti di mezzo i
fotoni virtuali...
Mi domando che cosa possa capire antonio2.
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Elio Fabri
Received on Sun Jan 07 2007 - 21:15:25 CET