Re: amplificatori--

From: Angelo <angelo.martini_at_katamail.com>
Date: Mon, 8 Jan 2007 03:37:43 +0100

"Mino Saccone" <mino.saccone_at_fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:L3doh.3301$hU.232_at_tornado.fastwebnet.it...


> In breve, un amplificatore di corrente molto diffuso (l'emitter follower
> nei
> circuiti elettronici) e' molto usato per la sua eccellente risposta in
> frequenza e per la sua estrema semplicit� costruttiva. In altre parole, se
> basta una amplificazione di corrente, perche' complicarci la vita?

Certo!

> Quando trasmettiamo energia vuol dire che la' dove arriva non ce n'e' a
> sufficienza e sarebbe un'assurdo amplificare quella in arrivo. Il
> principio
> di conservazione dell'energia e' inviolabile.

Certo, giustissimo. Ma se ci fosse una fonte di energia, potrebbe
l'amplificatore di tensione compemnsare la caduta di tensione? In pratica,
invece, come si fa a compensarla visto che non ci sono fontii di energia per
alimentare un amplificatore?


Domanda: prescindendo dalla Rint dun un generatore di tensione, che possiamo
fingere essere nulla, ci sar� comunque un limite alla corrente erogabile da
un generatore? Certo che s�: in fondo la resistenza interna non fa altro che
far crollare la tensione, quando la corrente sale. OK. Ma prescindendo,
dicevo da Rinterna, come si manifesta questo limite? Pensavo alla batteria
comune: si scarica e cos� si riduce la sua tensione (sempre ipotizzando Rint
= 0). Ma penso che anche sorgenti di tensione differenti dalla batteria
chimica, oltre una certa corrente, sempre prescindendo dalla Rint, ad un
certo punto cederebbero riducendo la ddp (che a Rint = 0 coincide con la
fem). Parlo di situazione ideale.


Infine: la questione della linearit�., distorsione, ecc, vale sia per
amplif., in tensione che in corrente?

Grazie
Received on Mon Jan 08 2007 - 03:37:43 CET

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