Re: "buco nero di luce"

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Wed, 20 Dec 2006 14:40:41 GMT

Elio Fabri ha scritto:
> Soviet_Mario ha scritto:
>> Ammettiamo, anche se non � affatto realistico, di potere ottenere con
>> qualche dispositivo immaginario un singolo fotone di luce di frequenza
>> grande a piacere.
>> Quale frequenza, o meglio quale ordine di grandezza circa la frequenza
>> di questo fotone dovrebbe avere per generare una sorta di buco nero
>> "mobile" ?
>> ...
> Direi che la tua idea soffre di un difetto essenziale: non e'
> relativistica.
> Infatti l'energia di un fotone dipende dal sistema di riferimento, e la
> puoi rendere a piacere piccola o grande quanto vuoi solo cambiando il
> *tuo* sistema di riferimento
> Se potessere succedere quello che dici, il tuo "buco nero di luce"
> esisterebbe in un riferimento e non esisterebbe in un altro, il che e'
> appunto anti-relativistico.

uhm, osservazioni molto interessanti e inattese.
Conoscevo l'effetto doppler (che presumo essere l'esempio
sperimentabile della tua osservazione), e lo spiego come l'ho
capito io per vedere se gi� quello � errato o incompleto.
Dunque, quando tra una sorgente luminosa ed un osservatore che
ne riceve la luce esiste un moto "longitudinale" relativo, se
tale moto comporta avvicinamento viene rilevata luce pi� viola,
se di allontanamento, luce pi� rossa.
Primo dubbio : stando a quello postulavo comunque che la luce
avesse una sua frequenza oggettiva che, magari non misurabile da
nessuno in particolare eccetto che da un residente sulla
sorgente, fosse una caratteristica intrinseca. In altre parole
il red e il blu shift mi parevano effetti relativi, correzioni
da apportare ad un valore assoluto di frequenza.
Ora da quello che mi hai detto mi viene il dubbio che la
frequenza non sia nemmeno una caratteristica intrinseca della
luce .... boh ....


>
> BTW: anche tu scordati quella maledetta massa relativistica, che
> produce solo casini, come anche tu hai dimostrato :-)

non mi sono nemmeno accorto di averla usata in realt�.
Ma torniamo un passo indietro cos� da vedere a che punto stanno
gli errori e se pu� esistere una spiegazione

*) esiste un valore intrinseco, vero, della frequenza di un
fotone ? Che so, misurata da un sistema solidale alla sorgente
che lo ha emesso o dalla sorgente stessa.
1) la luce pu� avere (esercitare) effetti gravitazionali sulla
materia (o altra luce) ?
2) questi effetti dipendono quantitativamente dalla energia
della data radiazione ?
2) Se invece di luce in senso collettivo ci si riferisce al
singolo fotone, a prescindere dall'ordine di grandezza degli
effetti gravitazionali suddetti, questi effetti dipendono
quantitativamente dalla frequenza del fotone ?

PEr ora mi fermo e attendo lumi
ciao
Soviet

>
Received on Wed Dec 20 2006 - 15:40:41 CET

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