Il “paradosso di Fermi” è un falso

From: Bruno Moretti IK2WQA <brmoret_at_libero.it>
Date: Thu, 07 Sep 2006 19:58:37 +0200

Il "paradosso di Fermi" � un falso
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/falso.html
di Bruno Moretti IK2WQA - brmoret_at_libero.it
membro: TeamSETI del SETI Institute, IARA, SETI Italia Team G. Cocconi

"Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidit� umana, e non sono
sicuro sulla prima."
Albert Einstein

"Un extraterrestre che cercasse dei terrestri intelligenti avrebbe una
possibilit� su mille di trovarli,
mentre se andasse a cercare gli stupidi terrestri ne troverebbe 99 su
100."
Sylvie Coyaud

Chiariamo subito che non parliamo di cose serie, ma di un volgare
pettegolezzo che � stato strumentalizzato fino a trasformarlo in una
pessima leggenda metropolitana. Una bufala di grande successo visto che,
abbagliate dall'autorevole nome di Fermi, anche molte persone "colte" se
la bevono acriticamente. Chiariamo subito che Enrico Fermi non ha mai
scritto nessun "paradosso di Fermi". Non lo ha mai pubblicato su Nature o
su Science, non lo ha mai presentato a nessun convegno scientifico. Ci
occupiamo della questione solo perch� essa � assai sintomatica di un certo
squallido modo di fare informazione, infangando senza alcun rispetto, dopo
la sua morte, la memoria di uno dei pi� grandi fisici italiani del XX
secolo. Si dice (il che � gi� tutto dire) che riferendosi all'ipotesi
dell'esistenza di eventuali civilt� extraterrestri Fermi abbia chiosato:
"Where are they?", traduzione letterale: "Dove sono loro?". Ammesso che
Fermi abbia effettivamente proferito tali parole in tale contesto si
tratterebbe solo di una battuta divertente sulla quale farci una risata.
Una battuta, solo una battuta, niente di pi�. Fermi � morto nel 1955
quando ancora si elucubrava su marziani e venusiani i quali, se in
possesso della tecnologia nucleare, avrebbero potuto "essere gi� qu�". Nel
contesto storico dell'epoca l'eventuale battuta di Fermi assumeva quindi
il sapore di sonora presa per i fondelli dei seguaci di Percival Lowell,
fanaticamente credenti nell'artificialit� dei "canali di Marte" (poi
rivelatisi inesistenti) e degli UFOti che giusto a quei tempi
incominciavano a neurodelirare di teiere marziane. Poi "riciclate" in--
"aliene"! E' da sottolineare il fatto che nel 1955 la radioastronomia
stava muovendo i primi passi e Radio-SETI non era ancora nata. Radio-SETI
vedr� la luce solo nel 1959 con "Cercando comunicazioni interstellari" di
Cocconi e Morrison [1]
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/Cocconi.html e inizier� nel 1960
con il Progetto Ozma di Frank Drake [2].
L'eventuale battuta di Fermi strumentalizzata a tab�-dogma antropocentrico
Diversi anni dopo la morte di Fermi, i narcisistici sostenitori del
principio antropocentrico [3]
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/bioastronomia.html (o
rotiferocentrico) [4]
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/antropico.html dell'uomo "�ber
alles in der Welt" (trad. it.: sopra tutto nel mondo. Allusione all'inno
nazista "Deutschland Deutschland �ber alles in der Welt"), cio� i
sostenitori del tab�-dogma che l'unica specie intelligente esistente
nell'Universo � quella umana e che non accettano nemmeno a livello
ipotetico l'eventualit� dell'esistenza di "concorrenti" su altri mondi,
hanno usato (e continuano a usare) l'eventuale e presunta battuta di Fermi
come foglia di fico che dimostrerebbe "scientificamente" la loro tesi
puerilmente autoconsolatoria. A tale fine gli orfani della "Terra al
centro dell'Universo" (freudianamente s� stessi al centro di tutto) hanno
inventato il cosiddetto "paradosso di Fermi" (che Fermi non ha mai
scritto) e per dargli dignit� intellettuale e "scientifica" hanno
inventato pure le "implicazioni del paradosso di Fermi" (che Fermi non ha
mai scritto). Manco fossero dei corollari del teorema di Pitagora. Queste
"implicazioni del paradosso" che Fermi non ha mai scritto, sono state
elucubrate da filosofi "in libris" che ricordano molto il personaggio del
Simplicio (sempliciotto) nel galileiano "Dialogo sopra i due massimi
sistemi del mondo, tolemaico e copernicano". A quattro secoli di distanza
questi filosofi "in libris" sono purtroppo ancora molti e diffusi anche in
certe baron�e universitarie (magari oxfordiane) e non solo in alcune
facolt� di filosofia, ma anche di fisica.
Confutazione delle "implicazioni del paradosso di Simplicio"
Secondo questi discendenti di Simplicio il "paradosso" (loro, non di
Fermi) implica, in estrema sintesi, che
A) in un periodo di diversi milioni di anni (NB: non specificati) una
civilt� aliena avrebbe gi� colonizzato l'intera galassia con astronavi e/o
sonde robotiche tipo "macchine autoreplicanti di Von Neumann" (NB: come
"dimostrazione" invocano fantomatici "modelli matematici" talmente
metafisici che nessun matematico li ha mai visti).
B) Se questa civilt� non � gi� arrivata da noi ci� dimostra
"scientificamente" (sic!) che non esiste nessuna civilt� aliena e noi
siamo l'unica specie intelligente dell'Universo.
Non occorre essere Perry Mason o Carl Sagan per smantellare facilmente
questo castello di tarocchi. Al punto A) non si parla di un'eventuale
specie intelligente extrasolare, di un'eventuale civilt� aliena pi�
avanzata o molto pi� avanzata della nostra. Su assunti assolutamente
ascientifici si parla di una non credibile civilt� di esseri
soprannaturali onnipotenti da cartoni animati giapponesi di bassa lega.
Esseri soprannaturali (esoterico-paranormali) e onnipotenti sia a livello
tecnologico che energetico. Quanta energia ci vuole per far funzionare una
sonda per molti milioni di anni preservandone le strumentazioni dal gelo
interstellare a pochi gradi Kelvin? Con quale tecnologia? Batterie a--
"moto perpetuo"? Questo solo per l'alimentazione. E per la propulsione,
accelerazione/decelerazione? Dopo l'accelerazione (avendo tempo da--
buttare via) � possibile sfruttare l'inerzia, ma senza energia per la
decelerazione-- "Ciao ciao bambina" cantava il grande Domenico Modugno! Le
nostre sonde Pioneer e Voyager, con le batterie ormai totalmente esauste,
hanno superato il sistema solare e sono in viaggio verso le stelle, sotto
forma di sassi metallici che nessuno trover� mai. Ne era ben cosciente il
mio amico Carl Sagan che, come ha spiegato nel suo "The cosmic
connection", ha realizzato la famosa "targa di Sagan" del Pioneer per
ragioni romantiche ("Bruno, I'm a dreamer, but I'm not the only one" mi
diceva canticchiando "Imagine" di John Lennon) e per divulgare l'idea del
SETI ai terrestri, non certo perch� sperasse che il Pioneer venisse
ritrovato da alieni, partendo dalla considerazione in base alla quale si
calcolano in miliardi i meteoroidi da un metro cubo presenti in un sistema
planetario. Quanto poi alle "macchine autoreplicanti di Von Neumann" esse
sono un simpatico divertissement del noto matematico che quanto a voli
pindarici e fantasia faceva concorrenza al simpatico astrofisico Fred
Hoyle e alle sue "bio-comete panspermatiche". Le "macchine autoreplicanti
di Von Neumann" sono, fino a prova contraria, chimere irrealizzabili,
divertissement accademico. Partendo dalla constatazione che lo spazio non
� vuoto, che il vacuum assoluto � un'astrazione filosofica che nulla ha a
che spartire con la realt� fisica, poniamoci una domanda: quando, dopo un
viaggio durato diverse centinaia di migliaia o milioni di anni (chiss� se
noi umani esisteremo ancora?) i Pioneer e i Voyager arriveranno nei pressi
di una qualche stella, in che condizioni saranno? Saranno ancora interi? O
saranno dei colabrodi? O saranno ridotti a una nuvoletta di limatura
metallica radioattiva dopo aver urtato per milioni di miliardi di Km
("solo" 100 anni luce = 10^15 Km) contro micrometeoriti e materiale
interstellare vario del vuoto che non � vuoto? Mai dire mai, ma, al di l�
di tutti i sogni fantascientifici, tenendo i piedi per terra e per le
ragioni sopra descritte, i viaggi interstellari di materia artefatta
(astronavi e sonde) sono, ahim�, molto probabilmente impossibili. Altro
che astronavi con motori a "tachioni"! "Tachioni" che fino a prova
contraria non esistono! I viaggi interstellari sono invece sicuramente
possibili per le onde elettromagnetiche artificiali (radio, laser, ecc.)
che viaggiano a velocit� relativistica e che sono almeno parzialmente
insensibili alla materia interstellare. E' questo l'oggetto della ricerca
SETI. Ma anche qu� gli estensori delle "implicazioni del paradosso di
Simplicio" hanno da berciare: "se non abbiamo ancora mai ricevuto segnali
artificiali ETI � perch� ETI non esiste". Ma questa � stupida ignoranza
allo stato brado! Quanto a mezzi il SETI � attualmente ancora all'et�
della pietra. Con il nostro pi� grande strumento, il radiotelescopio di
Arecibo, possiamo ragionevolmente sperare di individuare un forte segnale
artificiale in un raggio di s� e no 100 anni luce che, in una Via Lattea
avente un diametro di 100.000 anni luce, rappresentano una cicca americana
rispetto a un'enorme mongolfiera. Radio-SETI arriver� ad avere una
capacit� di ricezione di segnali candidati SETI con un raggio di 1.000
anni luce (che sono comunque pochissimi) solo fra 2-3 anni quando sar�
completato il nuovo radiotelescopio Allen Telescope Array [5]
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/ATAbalzo.html che noi del SETI
Institute stiamo costruendo in California. Per arrivare ad avere una
capacit� di ricezione di segnali candidati SETI con un raggio di 25.000
anni luce, pari a solo la met� della nostra Galassia, Radio-SETI dovr�
aspettare e sperare nella realizzazione di SKA (Square Kilometer Array, un
radiotelescopio da un chilometro quadrato).
Una civilt� aliena pi� evoluta della nostra, cio� meno stupida ed incivile
Il 12 agosto 2006, durante una trasmissione scaricabile online di Radio24
de "Il Sole 24 ORE" dedicata a bioastronomia, SETI e calcolo distribuito,
[6] http://www.geocities.com/priapus_dionysos/24.html giusto prima di
intervistarmi l'ottima giornalista scientifica Sylvie Coyaud ha fatto
un'amara constatazione: "Un extraterrestre che cercasse dei terrestri
intelligenti avrebbe una possibilit� su mille di trovarli, mentre se
andasse a cercare gli stupidi terrestri ne troverebbe 99 su 100." Partiamo
da questo "assioma di Coyaud" (in epistemologia un assioma � un teorema
che non necessita di dimostrazione), perch� esso si presta a notevoli
considerazioni epistemologiche e sociologiche. Tutti gli studiosi e i
ricercatori SETI sono concordi nel ritenere che se ricevessimo un segnale
ETI, esso sarebbe stato generato da una civilt� extrasolare molto pi�
evoluta della nostra. Molto pi� evoluta, cio� pi� intelligente e
razionale, non solo sul piano tecnologico-scientifico, ma anche sul piano
che noi definiremmo umanistico o, pi� esattamente, epistemologico e
politico-sociale. Una civilt� che avrebbe gi� da tempi geologici superato
tutti i maggiori problemi che affliggono gli umani e conseguenti al
darwiniano retaggio della "bestia che � ancora in noi": homo homini lupus,
cio� l'uomo � degli uomini il lupo (riferimento bibliografico lo STUPENDO
libro "Maschi bestiali, basi biologiche della violenza" di Richard
Wrangham & Dale Peterson. Mi raccomando: non crepate prima di averlo
letto!) [7]. Una civilt� che avrebbe gi� cancellato dal proprio
vocabolario le parolacce pi� volgari e schifose. Che non sono certo cose
naturalissime come il ca-- e la fi.. che ci hanno generato, ma bens� le
parolacce oggettivamente pi� volgari e schifose che le persone colte e
raffinate non usano a tavola mentre stanno mangiando e cio� (tappate le
orecchie agli innocenti): guerra, violenza, armi, bombe "intelligenti",
pena di morte, tortura, sopraffazione, sfruttamento, oppressione,
autoritarismo, totalitarismo, inquinamento, discriminazione, razzismo,
maschilismo, stupro, sessismo, sessuofob�a, ignoranza, superstizione,
colonialismo, imperialismo, fanatismo, fondamentalismo religioso, ecc. Una
civilt� molto pi� evoluta della nostra coesisterebbe ecologicamente con il
proprio ambiente avendo risolto il problema dell'equilibrio demografico
tra nascite e morti (crescita zero), dedicherebbe al lavoro necessario per
il sostentamento il minor tempo possibile (lavorare tutti per lavorare
meno) onde avere il massimo tempo libero per godersi la vita,
realizzandosi nello studio, nella ricerca scientifica, nell'arte, nello
sport, nell'amicizia e nell'amore; per lo studio dell'Universo avrebbe
interferometri orbitanti con baseline da oltre 20 miliardi di Km per tutto
lo spettro elettromagnetico e sfrutterebbe l'effetto lente gravitazionale
(Einstein cross) della propria e delle stelle pi� vicine per "guardare"
ancora pi� lontano [8] senza muoversi dal proprio sistema planetario. Una
civilt� molto pi� evoluta e intelligente della nostra inorridirebbe al
solo pensiero di sporcare, inquinare, conquistare, colonizzare l'intera
galassia con mostruose e deficenti "macchine autoreplicanti di Von
Neumann" perch�, contrariamente a quegli stupidi di cui all' "assioma di
Coyaud", non gliene fregherebbe un cavolo di sporcare, inquinare,
conquistare, colonizzare. Una civilt� molto pi� evoluta e intelligente
della nostra preferirebbe starsene a casa e, per la comunicazione
interstellare con altre eventuali civilt� intelligenti, userebbe le
ecologiche ed economiche onde elettromagnetiche. Quelle che cerchiamo noi
del SETI. Alla faccia degli stupidi di cui all' "assioma di Coyaud" che
hanno partorito il falso del "paradosso di Simplicio".
NON di Fermi!
Rest in peace Enrico.

Riferimenti:
[1] Giuseppe Cocconi and Philip Morrison, Searching for Interstellar
Communications, Nature, Vol. 184, Number 4690, pp. 844-846, September 19,
1959 (in italiano "Cercando comunicazioni interstellari")
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/Cocconi.html
[2] Frank Drake, Project Ozma, Physics Today, 14 (1961), pp. 40
sgg.Argomenti correlati:
[3] Bruno Moretti IK2WQA, Bioastronomia SETI religioni antropocentrismo
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/bioastronomia.html
[4] Gerald Feinberg & Robert Shapiro, Una parabola bioastronomica e SETI
da "Life Beyond Earth. The Intelligent Earthling's Guide to Life in the
Universe"
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/antropico.html
[5] Bruno Moretti IK2WQA, Allen Telescope Array: un gigantesco balzo in
avanti per SETI
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/ATAbalzo.html
[6] Radio24 de "Il Sole 24 ORE", Trasmissione scaricabile online su SETI e
calcolo distribuito
http://www.geocities.com/priapus_dionysos/24.html
[7] Richard Wrangham & Dale Peterson, Maschi bestiali, Franco Muzzio
Editore
[8] Claudio Maccone, The Sun as a Gravitational Lens: Proposed Space
Missions,
IPI Press, ISBN 1-880930-13-7, 2002

L'Autore: Bruno Moretti, nato a Varese nel 1953, laureato in economia e
commercio, imprenditore e giornalista scientifico free-lance, �
radioamatore IK2WQA, presidente dell'Accademia dei Cricetei (distributed
computing), fondatore del SETI ITALIA Team G. Cocconi, membro del
Consiglio Direttivo di IARA (Italian Amateur Radio Astronomy) e membro
italiano del TeamSETI del SETI Institute (USA). Astrofilo e divulgatore
scientifico da una vita, si interessa di astrofisica, cosmologia,
radioastronomia, ricerca SETI, epistemologia e musica. Ha scalato il
Chimborazo (6310 m), il Cotopaxi (6005 m) e il Kilimanjaro (5895 m).


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Received on Thu Sep 07 2006 - 19:58:37 CEST

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