Re: sulle funzioni d'onda

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 27 Jun 2006 20:47:00 +0200

Paolo Avogadro ha scritto:
> stavo elucubrando sulle risonanze in fisica nucleare e mi � sorto un
> dubbio. In molti esercizi in di mq per studiare un problema si assume
> che le particelle siano contenute in una scatola che abbia un
> potenziale infinito ai bordi e in questo modo il problema del continuo
> viene superato(o meglio ignorato).
>
> In realt� non esistono barriere infinite.
Vero, ma le barriere infinite sono solo un espediente matematico per
aggirare le difficolta' derivanti dallo spazio infinito, con le
conseguenti "autofunzioni" non normalizzabili...

> ...
> Qualcuno pu� darmi un'idea del perch� � (perlomeno spesso) sensato
> considerare il modello con barriera infinita come una buona
> approssimazione di quello a barriera finita?
Come ti ho appena detto, non e cosi' che devi guardare al problema.
La barriera finita on c'entra niente.

Per es. un problema di scattering andrebbe trattato con pacchetti
d'onda, non con onde piane. Questo e' l'approccio fisico realistico.
Poi si puo' fare vedere che in opportune condizioni (pacchetti molto
estesi) l'ampiezza di scattering calcolata con onde piane da'
un'ottima approssimazione.
L'approccio tradizionale (direi anche antiquato) e' di mettere tutto
in un volume finito e poi far tendere questo a infinito.

L'approccio com pacchetti e' quello che io usavo quando trattavo lo
scattering in fisica teorica. A mia conoscenza (a quei tempi) l'unico
testo che usasse un approccio simile era il Messiah.
              

-- 
Elio Fabri
Received on Tue Jun 27 2006 - 20:47:00 CEST

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