"Aniello Saggese" <saggese_at_unisa.it> wrote in message
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>
> Diciamo che le sue competenze sarebbero congelate all' istante in cui ha smesso la
> sua attivita' di ricerca e avrebbe problemi con i nuovi articoli basati su
> conoscenze a tecniche da lui non utilizzate a suo tempo e quindi non potrebbe
> essere in grado di giudicare.
Qui non sono daccordo. Come ho detto spesso si viene chiamati a fare
il referee su esperimenti che, anche se appartengono al proprio ambito
di ricerca, utilizzano tecniche e concetti diversi da quelli che si
usano
nei propri laboratori. Faccio un esempio: il mio prof. e`un tipo che
presiede a 3 o 4 esperimenti diversi.E�evidente che nel laboratorio
lo vedo men che mai poiche`il suo ruolo ora e`di tipo amministrativo
ed economico.
Non smanetta con gli apparati ormai da decenni, ma gli vengono di
continuo proposti
arbitrati come referee che lui riesce, anche grazie a discussioni con
altri ricercatori, ad effettuare senza grandi problemi.
Ma riflettiamo un momento, vale realmente la pena di
> rinunciare al lavoro di un congruo numero di scienziati per il solo scopo di
> controllare se il lavoro di loro colleghi e' corretto oppure non serve a niente.
> Secondo me non vale la pena di sprecare energie cosi' preziose per creare un
> sistema di controllo il cui funzionamento richieda sicuramente ingenti risorse.
>
Il fatto e`che non avevo in mente un plotone di scienziati incaricati
di indagare su ogni articolo .
Intendevo la cosa seguente:
Si fonda una rivista ad esempio in ottica e si propone ad alcuni esperti
ricercatori
diciamo 5 di convertirsi a referee a tempo pieno, sotto compenso
adeguato.
Bene ora un tipo ha un risultato in ottica e si trova davanti 2
possibilita`.
Pubblica su una peer-rivista o chiede di pubblicare su questa rivista.
Al momento della richiesta di pubblicare su questa rivista l`editor in
carica 2 referee professionisti di effettuare un controllo.
Questi si mettono in contatto con il laboratorio e fanno una prima
valutazione
sui risultati ottenuti. In seguito si mettono daccordo per una
ripetizione dell`esperimento in condizioni di controllo.
L�esperimento se non ha successo una prima volta puo`essere ripetuto
piu`
volte diciamo altre 2.
Dopodiche` se ancora non si sono avuti risultati
e`necessario un periodo di revisione e calibrazione e poi una nuova
richiesta.
Ovviamente la peer pubblicazione ha il vantaggio di richiedere tempi
piu`corti e di non fermare la ricerca per verificare l`attendibilita`
dell �speriemnto. Ma avrebbe meno autorevolezza.
> Per ogni articolo pubblicato con risultati non esatti ve ne saranno altri che vi
> si contrapporranno e se non sara' evidente quale dei due filoni di ricerca e'
> quello giusto entrambi le linee di ricerca avranno pari dignita'.
>
Si sono daccordo.Alla fine tornerebbe tutto a posto. Ma dopo quanto
tempo?
Ma il vantaggio di tali controlli sarebbe di evitare
di imboccare vicoli ciechi e di accelerare la ricerca verso le vie
giuste.
Vorrei qui ora tirare le somme di quanto discusso nel Thread:
Che il peer reviewing non sia perfetto credo sia condiviso da tutti.
Ma che fare?
Ci sono due posizioni:
a) Fatalista: si lascia tutto cosi`tanto meglio non si puo`pretendere,
tutte le alternative sono improponibilie prima o poi tutto va al posto
b) Migliorista: si puo`sempre fare qualcosa di meglio ma il problema
e`riuscire a capire i vantaggi e gli svantaggi di cio`che si propone.
La proposta, che non e`certo mia originale, di aumentare la
professionalita`
e i controlli negli arbitrati non ha riscosso approvazione.
Troppo costosa
Troppo complicata
Inutile o Utopistica persino
E tralascio l`apocalisse di Mario Leigheb.
Il problema e`che, anche se tutte queste critiche hanno ragione di
essere,
sono un pochino troppo avventate e la proposta, che era in nuce,
andrebbe discussa nei particolari cosa che, nel ng, comprendo,
prenderebbe troppo spazio.
Alternative non ne sono state proposte molte, solo continuare il peer
reviewing con i nomi dei referee in bella mostra e questo fatto e`stato
deludente per me. Credevo ci fosse piu`dibattito riguardo al problema.
Poiche`sono stato testimone di quanto dannoso possa essere un articolo
non correttamente analizzato, sia dal punto di vista della ricerca,
sia da quello umano, mi auguro che in un futuro prossimo si studi
piu`attentamente
il problema e che il serbatoio delle idee si riempia.
Ciao
the Volk
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Received on Tue May 23 2006 - 11:44:57 CEST