Re: Professione referee (lungo ahime`)

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Thu, 18 May 2006 22:43:41 +0200

the Volk wrote:
...
> Il problema che voglio portare e`che quando un articolo e`pubblicato
> quello e` Verita`. Non di rado si leggono citazioni di articoli a
> riprova
> di quello che si afferma. Una sorta di "Ipse Dixit" secondo me che e`
> pericoloso e che e`contrario alla logica della ricerca scientifica.

Infatti.
Ma questo non e' il senso delle citazioni scientifiche. Nessun lavoro
e' mai stato accettato o considerato positivamente perche' si
appoggiava ad altre citazioni. Le citazioni servono piuttosto a:
- collocare un lavoro nel quadro della ricerca rilevante a quel campo;
- riportare altre evidenze pro o contro un' potesi;
- dare il giusto credito e i rimandi ai lavori i cui dati, risultati o
idee sono state utilizzate;


> Non dico certo che chi fa un lavoro debba rifare tutto il lavoro
> precedente.
> Dico solo che quando e`possibile e` importante controllare.
> Tale rivista costerebbe moltissimo mi rendo conto ma basterebbe solo una
> in tutto
> il mondo per garantire l`utente che quello dove si sta`muovendo e`
> terreno sminato.


Troppo verticistico. Costerebbe troppo, scala male e insegue un mito
(la "verit� per sempre") che non ha rispondenza nella prassi della
ricerca.

Personalmente non credo che il peer review *di oggi* sia il migliore
dei sistemi possibili (e neanche il meno peggio). Credo per� nella
insostituibilit� di una forma di controllo tra *peers*. Anzi, per
certi aspetti i problemi che un po' tutti vediamo nel sistema attuale
vengono proprio dall' indebolimento delle istanze dei *peers* a
vantaggio di altre (politiche editoriali troppo focalizzate sugli
aspetti commerciali, pressione per valutazioni basate sui parametri medi
delle riviste etc.).

Giorgio
Received on Thu May 18 2006 - 22:43:41 CEST

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