Re: curiosita' sulle lunghezze d'onda dell'elettrone

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Sun, 11 Dec 2005 20:01:51 GMT

                    Il 11 Dic 2005, 16:18, "Hypermars" <hypermars00_at_yahoo.com> ha scritto:
> Risistemando alcuni conti, sono incappato in una cosa curiosa. In un
> microscopio elettronico, a un elettrone accelerato con un potenziale U,
> corrisponde una lunghezza d'onda di De Broglie l=h/p pari a
>
> l = lc u/sqrt(1+2u)
>
> dove lc=h/mc (lc~2.4 pm) e' la lunghezza d'onda Compton, e u e' il
rapporto
> mc^2/eU, con m massa dell'elettrone (mc^2~511 keV).
>
> Quando u=1+sqrt(2), ovvero per un potenziale di accelerazione di circa 212
> kV, la lunghezza di De Broglie coincide con la lunghezza Compton.
>
> Mi chiedevo se c'e' qualche significato recondito in questo particolare
> potenziale di accelerazione, e se si possa sfruttare questo fatto per
> qualche esperimento particolare. Se ci fosse ad esempio un qualche
fenomeno
> di risonanza attorno alla lc...

Tempo fa avevo pensato alla possibilita' di utilizzare una configurazione
di split di un fascio elettronico per costruire un reticolo di interferenza,
per costruire un reticolo di interferenza con un passo dell'ordine della
lunghezza d'onda Compton occorrerebbero quel tipo di elettroni che hai
qui delineato, accelerati a 212 keV di energia cinetica. Con un fattore
gamma che vale u+1 = 2 + sqrt(2). Non so se ha un nesso diretto con
la tua domanda, ma nello studio delle configurazioni Bragg da parte di
diamanti si osservo' presto la presenza di righe particolari che era
difficile
risolvere per via del piccolo angolo, ma che vennero attribuite all'effetto
Compton, forse un simile effetto potrebbe essere studiato con maggior
dettaglio usando questo genere di reticoli, il problema principale e' che
i segnali ottenibili, usando elettroni sarebbero estremamente deboli
perche' un reticolo troppo fitto di elettroni non sarebbe stabile per
effetto dell'interazione coulombiana ed occorrerebbe pensare ad
elettroni rari. Per il momento non ho idee piu' semplici. Probabilmente
ti chiedevi se esiste qualche effetto piu' intrinseco. Ma in tal caso quello
che pensavo e' che esiste un'altra "risonanza" analoga a quella piu'
esoterica che ho ipotizzato di osservare e che e' forse concretamente
accessibile. Infatti un elettrone accelerato per effetto dello
scattering con un fotone cambia la sua frequenza di De Broglie, chissa'
che non si possa ideare un esperimento nella serie
delle conferme allo "schroedinger cat" utilizzando questa circostanza.
Questo secondo tipo di effetti probabilmente e' piu' semplice da osservare
in concreto in condensati quindi usando atomi freddi o neutroni freddi
(Rauch) perche' si puo' regolare la monocromaticita'. Per elettroni veloci
forse si possono pensare effetti analoghi in stato di plasma, ma allora
la grandezza caratteristica da prendere in considerazione e' probabilmente
un'altra che non la lunghezza di De Broglie degli elettroni, penso nella
fattispecie alla lunghezza di De Broglie delle quasi particelle associate
alle
eccitazioni plasmoniche. Ma queste sono davvero fantasie ;-)


> Bye
> Hyper
>
          

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Sun Dec 11 2005 - 21:01:51 CET

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