(wrong string) � ristretta: un dubbio

From: Nurom <devismasini1_at_BIRI_BULATAaliceposta.it>
Date: Mon, 21 Nov 2005 18:48:09 +0100

"Valter Moretti" <vmoretti2_at_hotmail.com> ha scritto nel messaggio

[cut]
> Ora � vero che il target non � un'aula universitaria,
> ma non si possono dire cose cosi' sballate: uno studente di
> scuola superiore pu� capire, riflettendoci 5 minuti, che
> l'esperimento
> ideale di Einstein, cos� come lo ha descritto Tozzi, non implica un
> bel niente riguardo alla relativit� della contemporaneit�.
[cut]

A parte le castronerie e gli strafalcioni o il vero significato delle teorie
fisiche, non voglio criticare nessuno, ma io penso che � gi� molto per un
fisico, prendersi la bega di spiegare in televisione ad un pubblico per la
maggior parte distaccato e ignaro, qualcosa che riguardi una teoria di
fisica. Io dico tante grazie a Tozzi, e magari ce ne fossero molti come
lui!!! Certamente avremmo un'altro tipo di televisione pi� seria, pi� utile
e interessante, se non altro per avvicinare i giovani a scoprire la bellezza
contenuta nella ricerca di soddisfazione delle curiosit�.

Mettendosi a parlare di fisica in televisione come si fa in un'aula
universitaria, in cui gli ascoltatori sono persone che hanno fatto una
precisa scelta di vita, la trasmissione sarebbe guardata da una decina di
persone, quelle stesse che la mattina siedono sui banchi dell'universit�.

Secondo me dovremmo smetterla di dare contro a chi, in televisione fa brutta
figura presso gli addetti ai lavori, cercando per� di spiegare alla gente
cosa gli accade intorno. In questo modo avremmo sempre da una parte gli
scienziati, dall'altra parte la massa, senza possibilit� di interazione tra
le due.

L'unica scienza che trova spazio sui media � la medicina, perch� questa
interessa tutti. Ma se state bene a sentire tutta la miriade di medici e
ricercatori che popolano le trasmissioni, quante sono veramente le cose
esatte che dicono? Anche se la gente non ci capisce niente, comunque � molto
interessata perch� tratta di loro. E questa visibilit� genera curiosit� e
fascino nei giovani, che continuano in massa ad avvicinarsi al mondo della
medicina. Mentre ormai gli iscritti a fisica si contano con le dita.

Sarebbe bene incoraggiare ed agevolare chi intende divulgare principi di
fisica, e fare in modo che la divulgazione sia imperniata sulla trattazione
del legame tra il singolo individuo e le leggi fisiche che gli stanno
intorno. Ovviamente cos� facendo le imprecisioni fioccano, ma proviamo a
fare un bilancio tra il numero delle imprecisioni e lo stimolo indotto nelle
persone ad approfondire la conoscienza delle leggi che regolano l'universo.

Poich� il mondo in cui viviamo � regolato dalla comunicazione su scala
globale, i fisici dovrebbero iniziare a comunicare con il barista all'angolo
della strada, non dicendogli che per una particella in moto il tempo si
dilata, in quanto le leggi fisiche sono invarianti per trasformazioni di
Lorentz tra due sistemi di riferimento inerziali....... Cos� facendo, il
barista non vedr� l'ora di andarsene a casa a guardarsi l'isola dei
famosi..... E che dire? Fa bene.......

Ripeto che non sto criticando nessuno, sto solo esponendo una mia
considerazione sulla difficolt� di conciliazione tra scienza e societ� (pi�
strettamente italiana).

    Nurom
Received on Mon Nov 21 2005 - 18:48:09 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Thu Nov 21 2024 - 05:10:18 CET