Re: partire dalla fisica relativistica?

From: Winston Smith <wsmith_at_despammed.com>
Date: Mon, 12 Sep 2005 15:19:15 +0200

Tetis wrote:
>> Ci sono anche gli stati legati, che (per definizione) sono fuori portata
>> dai metodi perturbativi.
>
> Ma perche', scusa?

Gli stati legati corrispondono a poli della matrice S.
E' dura trovare un polo fermandosi a un ordine finito nell'espansione
perturbativa...

> Non dovrebbe essere solo una questione
> di scelta di base? Il metodo di Bethe Salpeter lo conosci?

Vagamente: correggimi se sbaglio, ma l'idea alla base � quella di
sommare la totalit� dei diagrammi di Feynman che appartengono a una
certa classe (i diagrammi cosiddetti "a scala") che si pensa siano
particolarmente importanti, trascurando tutti gli altri.
Lo si potrebbe definire un approccio semi-perturbativo.

> Guarda che anche in teorie di stringa si usano gli sviluppi
> perturbativi

Lo so: infatti IMHO le teorie di stringa non fanno alcun passo in avanti
rispetto alle QFT. Ne sono figlie (o magari cugine :-)), ed ereditano
buona parte dei loro difetti.

> e le teorie di stringa fanno il loro dovere nel
> prevedere spettri di massa e nel settore perturbativo danno
> conto dei gruppi di simmetria con i gruppi di simmetria.

Non ho capito...


-- 
ws
Received on Mon Sep 12 2005 - 15:19:15 CEST

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