Il giorno mercoledì 4 settembre 2019 08:05:03 UTC+2, Giorgio Pastore ha scritto:
> Il 03/09/19 17:06, Wakinian Tanka ha scritto:
> .....
> > Vediamo un po'. Un certo ricercatore afferma di aver ideato una nuova procedura
> > o un nuovo strumento di misura degli intervalli di tempo. Tu come faresti per
> > verificare l'attendibilita' di tale affermazione *senza mai utilizzare i concetti/
> > procedimenti/strumenti/relazioni con altre grandezze gia' noti/note in fisica*
> > per la misura del tempo?
> > Se pensi che non ci potresti mai riuscire, che cosa ti dice questo?
>
> Strumenti e concetti vanno a braccetto ma *non coincidono*. O
> sosterresti che un righello lungo un metro chiarisce il concetto di
> lunghezza? Se non hai il concetto, il righello lo potresti usare in modo
> completamente sbagliato. Per esempio pesandolo. O contando quante
> schegge riesci a ottenerne.
>
Strumenti e concetti non coincidono e vanno a braccetto, ok. Naturalmente non e' che uno si alza la mattina e dice "sia questo lo strumento di misura della lunghezza" senza gia' avere un'idea di cosa sia la lunghezza. Ma questa idea chi glie la fornisce se non una determinata percezione sensoriale?
Anche se uno definisce un campione, ad es un campione di massa, lo fa definendo un corpo specifico che ha tale proprieta', ma poi per poter dire che un altro corpo ha la stessa proprieta' dobbiamo usare una bilancia, che abbiamo eletto arbitrariamente a "strumento di misura della massa". E per quale motivo alla bilancia abbiamo conferito tale mistico potere? Sempre sulla base della nostra percezione sensoriale di "corpo piu' o meno pesante" e sulla base del fatto che l'inerzia e' proporzionale al peso, ecc.
>
> Se vai alla base dl concetto di *misurare* capisci bene la sequenza logica.
> 1. devi avere una definizione (anche non perfetta) di una grandezza fisica;
> 2. introduci un campione di *quella grandezza fisica*;
>
Ma cosa si intende per "campione di *quella grandezza fisica*"? Non si intende forse "un corpo" che la possiede? Orologi, righelli, masse campione, sono in realta' corpi che hanno quella determinata proprieta', non sono /unicamente quella grandezza fisica/. Quindi non e' scontato (ma non lo dico per te) qual'e' il procedimento che si dovra' utilizzare per confrontare la stessa proprieta' su un altro corpo.
>
> 3. devi introdure un meccanismo di confronto;
>
Che, secondo me, e' la misura vera e propria.
>
> 4. misuri grandezze dello stesso tipo confrontandole col campione scelto.
> Il punto 1 e' essenziale per poter individuare campione e grandezze
> omogenee al campione che possano essere misurate, nonché per dare un senso
> complessivo a tutto il processo di misura.
> Esempio: la temperatura. Senza un concetto corrispondente al principio
> zero e qualcosa di più, non sarebbe possibile costruire un termometro e
> neanche confrontare un nuovo tipo di termometro con uno già esistente.
> Stesso discorso per tempo, lunghezze, cariche, campi etc.
> La famoda pseudo-definizione: "il tempo è quello che misurano gli
> orologi" è un falso grosso come un grattacielo, se venisse inteso alla
> lettera come una definizione attraverso uno strumento di misura. Perché
> non puoi costruire o individuare un oggetto/fenomeno e chiamarlo
> orologio se non sai quali caratteristiche deve o non deve avere.
>
Ma le caratteristiche che deve avere le deduci da certe percezioni sensoriali.
In un forum internazionale la maggior parte dei fisici pare d'accordo sul definire il tempo "cio' che e' misurato dagli orologi" e di thread sull'argomento ce ne sono stati parecchi. Ora (non nel senso temporale :-) ) cosa questo implichi non e' (probabilmente) banale come possa sembrare a prima vista: non e' che allora un orologio viene definito come "lo strumento che misura il tempo". Ovvero si deve gia' sapere quali caratteristiche deve avere, sulla base di quello che sappiamo gia' sugli orologi e su tutto il bagaglio storico che si portano dietro.
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Wakinian Tanka
Received on Thu Sep 05 2019 - 14:22:01 CEST