Re: fino a dove puo' arrivare lo studio della fisica
Ciao,
a tal proposito ti scrivo quello che una volta sentii dire da un
ragazzo africano : ( che tra l'altro me la canto' rappando )
"... che sai, sai;
che non sai, non mai sai ...!"
A prima vista e' una frase semplice, ma dietro si nasconde tutto il
sofismo che i greci eviscerarono circa l'essere e il non essere.... il
sapere e la conoscenza sono molto sottili, anzi sono molto sottilmente
legati alla nostra capacita' umana di immaginare.
Io penso questo: se ci si rifa' alla matematica pura si evince come le
conoscenze ( o meglio il susseguirsi di teoremi ) non sono affatto
scoperte, bensi' chiarificazioni , esplicitazioni meno ermetiche, di
verita' che il matematico ( o l'uomo in genere ) conosce gia' !
In matematica basta porre uno e zero ( forse basta porre 1 , 0 e
l'assioma di Peano ) ed ecco che e' tutto li' ... l'astrazione ha preso
forma e si e' cristallizzata nella MATEMATICA!
Orbene, in fisica noi ci si avvicina alla realta' sfruttando la
matematica, ma se per quest'ultima non vi sono limiti [ essa esiste in
toto dallo stesso momento in cui ne esiste una piccola parte ] , per la
fisica si ha bisogno di un'altra cosa:
la vita! Cioe' solo chi esiste vede il mondo e vedere il mondo non
significa essere il mondo : cio' che nella nostra mente prende forma ed
e' assunto a concetto rappresentativo di cio' che e' "esterno" ( di
cio' che e' l'ambiente o di cio' che e' il mondo) , in buona sostanza
e' una finzione: NON E' ! Quello che E' , ( chiedo venia per questi
giochi di parole ) non potra' mai essere nella nostra mente
semplicemente perche' la mente immagina, costruisce collegamenti tra
idee, giammai la realta' e la mente saranno la stessa cosa....... cosi'
mi piace ripetermi la domanda:
"... cosa e' la verita'.."
"... la verita' e' : nel cercarla!.."
Received on Fri Aug 12 2005 - 11:59:19 CEST
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