ReBim ha scritto:
> Al solito: i tuoi interventi raggiungono spesso profondit� abissali (e
> senza averne l'aria, cio� senza indossare lo scafandro).
Esagerato! :-)
> Sorrido sempre, invece, della vezzosa mania della correttezza
> ortografica e lessicale, che per altro ben si addice alla tua
> generazione. La mia sacrifica spesso l'eleganza ( se non addirittura
> la conformit� ai codici formali della scrittura ), in nome
> dell'efficienza e della velocit� della comunicazione.
Non voglio insistere, perche' siamo OT.
Ma non credo affatto che sia questione di generazioni. Secondo cause e
meccanismi sono del tutto diversi.
Potrei portarti numerosi esempi (ne ho di recentissimi) di
strafalcioni scritti da persone piu' vicine alla mia eta' che alla
tua, e che dovrebbeo avere, per il mestiere che fanno e per altri
motivi, uina conoscenza significativa della lingua.
Infine, non vedo la questione dell'efficienza e della velocita'. Qui
un esempio voglio fartelo: dove sta l'efficienza o la velocita'
nell'usare "ne" al posto di "vi", o una preposizione per un'altra?
> In argomento: anche io penso che la logica sia un derivato
> dell'esperienza della specie umana.
Qui dovrei precisare, perche' non mi sono espresso bene, parlando di
"fondamento empirico".
Pero' poco dopo avevo scritto:
> A mio parere la logica e' una costruzione, nata nel tempo e
> dall'esperienza della comunicazione fra umani, con lo scopo di
> stabilire le regole piu' efficienti per ragionamenti corretti e
> condivisibili (direi anzi cogenti).
Cio' vuol dire che secondo me la logica e' una costruzione *sociale*.
Non a caso nasce nella "polis" greca, in un'epoca in cui la
discussione acquista peso decisivo anche per il governo della cosa
pubblica.
> Un'occhiata alle carte di dio ce l'ho. Non � una cosa divulgativa. Mi
> sembra serio ; da studiare piuttosto che da leggere.
Senza dubbio.
Infatti se una critica debbo fare a quel libro e' che secondo me il
programma che l'autore si propone (ed enuncia nell'introduzione:
rileggi le ultime 7 righe) non riesce a realizzarlo.
Per fare anche qui un esempio, Ghirardi e' costretto a veri salti
mortali per non usare i numeri complessi, col risultato (secondo me)
che lo capisce solo chi della materia ha gia' ben piu' che
un'infarinatura.
Gli altri - temo - si perderanno nei meandri di discorsi ineccepibili
ma aperti a pesanti fraintendimenti, proprio per la mancanza del
supporto matematico.
--
Elio Fabri
Received on Thu Dec 08 2011 - 21:28:51 CET
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