"Tetis" ha scritto nel messaggio
news:4e977c6e$0$1391$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...
> Non � difficile escogitare, sotto queste ipotesi, una gerarchia di
> riferimenti, ciascuno capace di un segnale tachionico, di velocit� sempre
> eguale in ciascun riferimento, in modo che sia possibile violare la
> causalit� e questo argomento un Pauli, temo, avrebbe potuto darlo per
> implicito.
Si', e' possibile. Stesso discorso per Einstein. Forse davano entrambi per
implicito quanto dici. Sta di fatto che a rigore quelle dimostrazioni sono
sbagliate e possiamo considerarle corrette solo se diciamo che essi stanno
assumendo (implicitamente) una ipotesi di contenuto fisico non vuoto.
Assumono che sia possibile spedire da ogni riferimento tachioni di medesima
velocita'. Ad esempio assumono che non esista un riferimento privilegiato
per i tachioni, cioe' assumono che per i tachioni non valga cio' che
Michelson e Morley ritenevano ovvio che dovesse valere per i segnali
luminosi.
A me pare che ritenere ovvio che non possa esistere un riferimento
privilegiato per i tachioni e' sbagliato esattamente come era sbagliato un
secolo fa ritenere ovvio che un tale riferimento dovesse esistere per i
segnali luminosi.
Decide la natura cosa c'e' cosa non c'e'. Non e' "ovvio" che lei si
comporti in questo o in quel modo.
> So poco per�, rispetto a te, della questione della convenzionalit� della
> sincronizzazione, per formazione tendo a pensare che i righelli siano
> soggetti all'elettrodinamica e mi perdo nella questione che anche tu
> affronti della possibilit� che luce e righelli potrebbero dare risultati
> differenti, comunque pensi che questo tema, quello della sincronizzazione
> cio�, senza condurre ad una violazione della relativit� ristretta,
> potrebbe costituire un problema all'elaborazione degli argomenti cui qui
> ho accennato?
Non credo di aver capito bene la domanda. Non ho nemmeno capito bene in che
senso luce e righelli potrebbero dare risultati differenti.
In generale direi che la sincronizzazione non possa costituire problema di
alcun tipo. Tutte le sincronizzazioni sono equivalenti dal punto di vista
fisico.
> Ripeto la mia impressione: trattandosi di Einstein e Pauli non escluderei
> che abbiano pensato pi� di quello che hanno scritto per� il fatto che
> Einstein non trovi sconvolgente la violazione di causalit�, ammesso ci si
> possa fidare della traduzione, non esclude che invece si riferisse al
> criterio di causalit� nel ristretto limite
dell'esposizione,
Credo che li' Einstein volesse distinguere le considerazioni "logiche" da
considerazioni di altro tipo alle quali diamo che comunque un certo valore.
Pero' da quelle due righe e' in effetti un po' problematico capire a fondo
cosa potesse intendere.
> Non conosco questo argomento, come non conoscevo l'argomento di Einstein
> (dalla fonte originale), mentre mi pare di ricordare di avere letto
> l'argomento di Pauli dal libro che hai citato, ma da un'edizione
> Boringhieri antecedente al 1990. Hai anche nel caso di Moeller un
> riferimento o addirittura l'articolo?
Lo trovi qui
http://dl.dropbox.com/u/6678812/Moeller_superluminal.pdf
non e' un articolo, e' un passo tratto da C. Moeller, The theory of
relativity, Clarendon Press, Oxford (1952).
Il discorso di Moeller e' piu' sottile di quello al quale accenni sopra
perche' Moeller fa uso in un riferimento di un tachione qualsiasi (di
velocita' qualsiasi>c, anche eventualmente molto "lento") e nell'altro
riferimento (quello dal quale si spedisce la "risposta") si manda nuovamente
un tachione qualsiasi (anche questo eventualmente molto "lento" ed
eventualmente di velocita' diversa da quella del precedente tachione).
Ipotizzando l'esistenza di un riferimento privilegiato per i tachioni
risulta immediato che nessun paradosso causale sara' possibile (anche con
tachioni di velocita' diverse), diventa forse un po' meno immediato
individuare il punto dove cade la dimostrazione di Moeller.
Tratto la questione qua:
http://dl.dropbox.com/u/6678812/Commenti.pdf
> Ciao,
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Oct 27 2011 - 18:55:20 CEST