Re: perchè Galileo è importante per la storia della scienza
Il 13/12/19 11:32, Elio Fabri ha scritto:
>> Ma in nessun modo questo dimostrava il movimento terrestre. Senza
>> l'osservazione di parallasse o aberrazione delle stelle fisse, manca
>> un riscontro empirico al movimento della Terra. Questo va a scapito
>> del sistema copernicano e a favore di quello ticonico.
> Neanche questo è vero.
> Non è dimostrato il moviemento della terra, ma neppure la sue quiete.
> E perché non proporre un sistema martecentrico, fatto alla maniera di
> quello ticonico?
> Tutto questo G. lo sapeva benissimo: dopo tutto aveva enunciato il
> principio di relatività!
A maggior ragione, proprio perché lo sapeva benissimo e proprio perché
egli stesso aveva enunciato il principio di relatività, avrebbe dovuto
mettere quantomeno sullo stesso piano i vari sistemi, in attesa di poter
misurare la parallasse o l'aberrazione stellare, anziché dichiarare "ex
professo" il movimento della Terra.
> All'obiezione che non si vede la parallasse annua delle stelle, può
> solo rispondere in modo debole (anche se a posteriori aveva ragione):
> non vediamo la parallasse perché è piccola.
Come tu stesso riconosci, è una risposta debole. Io direi molto, molto
debole.
Con lo stesso principio, io potrei sostenere che tra la Terra e Marte ci
sia una teiera in porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita
ellittica. Ma non possiamo osservarla con i telescopi perché è troppo
piccola...
Popper liquiderebbe subito tali affermazioni come "non falsificabili".
Ma è lo stesso Galilei, in realtà, a sottolineare l'importanza
dell'esperimento.
> Infatti fu vista per la prima volta solo nel 1838 (Bessel).
> L'aberrazione circa un secolo prima (Bradley, 1726-1729).
> E come capita spesso, Bradley scoperse l'aberrazione mentre cercava la
> parallasse.
>
> Tu pretendi rigidamente che tutto sia dimostrato via osservazioni,
> altrimenti non se ne dovrebbe parlare.
> Se la scienza si fosse attenuta a codesto canone epistemologico,
> saremmo ancora all'età della pietra.
No, non mi sognerei di avere una simile pretesa.
Significherebbe impedire sul nascere ogni possibile sviluppo della
scienza. L'intuizione è fondamentale: è la scintilla iniziale alle
origini di ogni teoria. E' giusto che se ne parli, che si indaghi, e che
si elabori l'idea.
Quello che sostengo è che bisogna comunque distinguere tra un'intuizione
- per quanto geniale - e una teoria scientifica vera, completa,
sperimentata.
Senza questa distinzione saremmo ancora al medioevo.
Quindi ben venga l'ipotesi eliocentrica, finché viene presentata come
un'ipotesi *plausibile* seppur stravagante, un punto di vista
alternativo e anticonformista. Ma non che venga presentata come l'unica
possibile, denigrando quella geocentrica senza che vi siano delle prove,
e mettendo quest'ultima in bocca ad un ingenuotto e forse anche un po'
stupido "Simplicio".
> Un conto è sparare asserzioni *senza* il minimo controllo empirico, un
> altro è costruire un sistema esplicativo che anche se non solidamente
> provato ha però basi plausibili.
>
> Il sistema di Tico è sgradevole, perché pretende di dare il ruolo
> privilegiato alla Terra che è una parte quasi insignificante del
> sistema solare, mentre relega in posizione periferica il Sole, che per
> es. è l'unico corpo del sistema dotato di luce propria, oltre a essere
> di gran lunga il più grande.
>
Sono tutte considerazioni giuste, ma di natura prettamente filosofica.
Così come filosofica era tutta la cosmologia dell'epoca di Galilei. Non
poteva essere altrimenti. Devi ammettere che c'è ben poco di scientifico
nell'etichettare come "sgradevole" un sistema perché pretende di dare un
"ruolo privilegiato" a qualcosa piuttosto che a qualcos'altro. Ha più a
che fare con l'antropocentrismo e con la sua negazione, che con il
metodo sperimentale.
Insomma: Galilei ha inventato il metodo scientifico, ma a mio parere
solo Newton è riuscito ad applicarlo correttamente alla cosmologia,
trasformandola da filosofia a scienza.
Received on Fri Dec 13 2019 - 13:12:06 CET
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