Re: Gravità: l’analogia “Spaziotempo curvo // Piano elastico deformato dalla massa”
Il giorno domenica 15 dicembre 2019 08:10:03 UTC+1, Giorgio Pastore ha scritto:
> Il 14/12/19 20:44, CarloStudente ha scritto:
> > Pensavo che fosse lo strumento a definire la grandezza e non il contrario. Costruisco un oggetto "concreto" e dico che misura una grandezza che chiamo tempo. Poi miglioro le cose se necessario.
>
> E il primo che costruì un orologio, da dove prese l'idea? Direi che non
> c'è una separazione così netta. Devo avere un'idea, anche approssimata,
> di cosa voglio confrontare (misurare), del fenomeno rilevante, e di una
> grandezza che voglio associare ad esso, per poter costruire uno
> strumento di misura.
Il fatto è che, almeno a livello didattico, non c'è abbastanza chiarezza sul rapporto tra strumenti scientifici e grandezze fisiche: non ci sono neppure tanti studi storico-epistemologici a riguardo (negli anni '70 avevo trovato sugli strumenti scientifici forse solo il Daumas, Les instruments scientifiques aux XVIIe et XVIIIe siècles, 1953).
Il fatto è che non c'è solo "UN" orologio: a seconda dei piccoli, medi o grandi intervalli di tempo ci sono strumenti scientifici del tutto diversi: eppure il "tempo" è uno solo!
Non c'è nessuno che distingua (lo dico per ridere) come grandezze fisiche diverse, il "tempo piccolo <1ms", il "tempo medio fino a 200 anni" e il "tempo grande" o chissà cos'altro perché misurati da orologi diversi.
Quindi si pongono diversi problemi in ordine agli strumenti scientifici che "definiscono" una grandezza; ho parlato dei problemi di scala, ma c'è ovviamente dell'altro, quello che dice Giorgio in particolare.
Uno strumento scientifico è figlio di una teoria che lo giustifica ed è giustificata da esso perché sono in relazione e costituiscono un solido impianto teorico-sperimentale.
Ovviamente prima c'è una situazione problematica, una esigenza.
Come diceva Koyré, la misura del tempo prima dei monasteri, con una rigida scansione delle preghiere e delle attività (mattutino, lodi, prima, terza, sesta, nona, vespri, compieta...) era tutt'altra cosa; ancora meno di cent'anni fa "ci vediamo a undici ore" significava un po' prima del tramonto...
Furio
Received on Sun Dec 15 2019 - 11:37:36 CET
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