Re: Red-shift gravitazionale
Michele Andreoli ha scritto:
> Accidenti. Ho visto.
>
> Anzi, l'inghippo si vede ancora meglio usando direttamente la
> notazione lagrangiana.
> ...
> In sostanza, T viene moltiplicato per (1-a*g*z), mentre V viene
> moltiplicata per (1+a*g*z).
Vedo. E non mi piace per niente...
Per il momento non ho capito, ma ci sta sotto qualcosa.
> Ma perche' devo sviluppare in serie? Perche' ho effettuato la
> correzione nella lagrangiana invece che nell'hamiltoniana?
Non lo so.
Si potrebbe dire che nell'argomento e' implicito che a*g*z sia
piccolo: vedi dopo una prova ovvia.
Ma non capisco perche' debbano venire risultati diversi.
La prova ovvia che tutto il discorso del redshift ricavato dalla
conservazione dell'energia funziona solo se a*g*z e' piccolo, te la
da' il seguente ragionamento.
Se parti dal livello 0 e arrivi al livello z, il redshift e' 1+gz
(metto c=1). Se parti dal livello z e vai a 2z, hai ancora 1+gz,
quindi da 0 a 2z avrai (1+gz)^2, mentre applicando la formula
direttamente da 0 a 2z avresti 1+2gz.
Tutto torna solo se gz<<1.
Pero' si puo' ripulire: ci avevo lavorato qualche anno fa.
Eur. J. of Phys. 15 (1994), 197.
Acc... qualche anno voleva dire undici. Come passa il tempo...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Feb 04 2005 - 20:56:46 CET
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