(wrong string) � dei fotoni
"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto nel messaggio
news:34i85nF4b7rntU1_at_individual.net...
> "dumbo" <_cmass_at_tin.it> wrote in message
> news:YKlEd.663335$35.26929574_at_news4.tin.it...
>
> [...]
> > E = m A^2 / sqrt ( 1 - v^2 / A^2 ) ( 1 )
> [...]
> > Finora i fotoni dei quali si � misurata la velocit�
> > avevano energia sufficientemente alta da rendere
> > la loro velocit� molto vicina a A, tanto vicina da
> > non far vedere la differenza tra v e A:
> Mi chiedevo quale potrebbe essere un esperimento atto a mostrare la
> eventuale differenza fra v (velocita' del fotone) e A (velocita' limite).
(...) > potresti per favore farmi un esempio di esperimento
> (eventualmente anche ideale) il cui esito potrebbe discriminare fra v=A
> e v diverso da A?
Cos� su due piedi non riesco a immaginare un modo per rallentare
un fotone massivi dato che non ha carica elettrica e non puoi
frenarlo con metodi elettromagnetici. Si potrebbe per�
produrre un fotone gi� lento "alla nascita" usando
una sorgente di luce a bassissima frequenza.
Considera la relazione di De Broglie
L = h / p con p=quantit� di moto relativistica =
m v /sqrt (1 - v^2/A^2) , v velocit� del fotone e A =
(con ottima approssimazione) 300 mila km/s.
Puoi ottenere un fotone notevolmente lento, diciamo
290 mila km/s, a patto che la sua lunghezza d' onda sia
_almeno_ cinquanta anni luce (dove anno luce = 10^18 cm,
come al solito) e dico almeno perch� del fotone conosciamo
un limite superiore per la massa, m < 10^(-57) g, se ricordo
bene (limite ottenuto da non so quale sonda che ha studiato
l'andamento del campo magnetico di Giove; i campi magnetici,
e anche gli elettrici, sono influenzati da m perch� un m =/= 0
costringe a cambiare le equazioni di Maxwell)
Ma non credo che nessuna tecnologia attuale potrebbe
produrre o rivelare luce di lunghezza d' onda cos� enorme.
(la frequenza corrispondente sarebbe dell'ordine del
miliardesimo di hertz !)
> Negli esperimenti a cui fai riferimento sopra venivano effettuate due
> misure diverse, una per la v e una per la E, e i dati sperimentali erano
tali da
> non poterci fittare una curva tipo la (1) (cioe' in sostanza non si notava
> alcuna variazione di v al diminuire della E)?
> E in cosa consistevano le due misure diverse, cioe' come si misuravano v e
> E?
non mi riferivo a esperimenti particolari, constatavo
solo che tutte le frequenze elettromagnetiche studiate
finora hanno la stessa velocit�, nei limiti degli errori
di misura, e quindi A e v sono o precisamente coincidenti
( e allora m = 0) o praticamente indistinguibili coi mezzi
attuali e con le frequenze oggi disponibili.
bye
Corrado
Received on Wed Jan 12 2005 - 23:49:43 CET
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