"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
news:cmgkrf$v21$3_at_newsreader1.mclink.it...
> Poi bisognerebbe riprendere il filo... Perche' avevo proposto questo
> conto?
Beh, questo me lo ricordo bene.
Io avevo detto qualcosa del genere:
"Ma perche' in elettrodinamica classica si dice che l'elettrone dovrebbe
collassare sul protone? Non e' come dire che un tappo di sughero nell'oceano
dovra' necessariamente dissipare tutta la sua energia cinetica la quale se
ne andra' tutta in onde? Il tappo di sughero si fermera' si' ma solo se
l'oceano e' infinitamente esteso, o se al contorno il bordo interagira'
assorbendo tutte le onde (cioe' senza farle rimbalzare di nuovo dentro), poi
se i tappi sono tanti, se al bordo le onde rimbalzano ..."
Tu hai proposto a questo punto la corda con al centro la massa con la molla
attaccata dicendo che il sistema sarebbe stato certamente trattabile molto
meglio del tappo di sughero proposto da me.
Infatti di questo sistema mi pare che riusciamo a dire abbastanza.
Ma perche' il prodotto scalare e' dato da
\int_0^{l/2} EXi(x)*EXj(x) dx + (M/(2*mu))*EXi(0)*EXj(0) ?
E poi, a me, sempre salvo errori, il prodotto scalare suddetto viene uguale
a
sin[(ki-kj)*(l/2)]/(ki-kj)+(M/(2*mu))*sin[ki*(l/2)]*sin[kj*(l/2)]
e in generale mi pare diverso da zero per ogni coppia ki, kj (il fatto che
nella relazione che definisce le ki, kj compaia il rapporto T/K che non
compare nel prodotto scalare mi sembra sia sufficiente per poter affermare
che in generale il prodotto scalare sara' diverso da zero).
Per quanto riguarda il discorso sul tappo di sughero nell'oceano che non
dovrebbe fermarsi perche' gli arriveranno sopra in qualche modo le onde di
rimbalzo dal bordo o dagli altri tappi, avrei letto in questi giorni questo
passo di Feynmann tratto da "Sta scherzando MR Feynmann", paragrafo "Menti
<<mostruose>>" pag 69 Zanichelli 1988
"Ecco il problema: quando si <<scuote>> un elettrone, esso irradia energia,
e quindi c'e' perdita di energia. Cio' vuol dire che una forza agisce
sull'elettrone.
[...]
Secondo la teoria standard era l'elettrone, nell'agire su se stesso, a
produrre quella forza (chiamata forza della reazione di radiazione); io
invece vedevo soltanto elettroni che interagivano con altri elettroni.
[...]
Proviamo a scuotere l'elettrone, pensai. Trasmettera' la vibrazione a
qualche elettrone vicino, e l'effetto di ritorno dall'elettrone vicino
sarebbe l'origine della forza della reazione di radiazione. Feci un po' di
calcoli e li portai successivamente a Wheeler.
Mi blocco' subito: <<Non va. Quella forza varia inversamente al quadrato
della distanza dagli elettroni, mentre non dovrebbe affatto dipendere da
queste variabili. Inoltre dipendera' inversamente dalla massa dell'altro
elettrone; sara' proporzionale alla carica dell'altro elettrone.>>
A sentirlo, pareva che avesse gia' fatto lui tutti i calcoli.
[...]
<<Poi la forza sara' ritardata, l'onda torna in ritardo; quindi lei ha
descritto semplicemente la luce riflessa.>>
<<Gia'!>>
<<Aspetti pero',>> prosegui Wheeler, <<supponiamo che l'onda ritorni in
anticipo - una reazione che risale nel tempo. Arriverebbe al momento giusto.
Abbiamo visto che l'effetto varia inversamente al quadrato della distanza,
ma supponiamo che ci siano tantissimi elettroni sparsi in tutto lo spazio;
il numero e' proporzionale al quadrato della distanza, e forse possiamo
compensare ...>>
E difatti compensammo, quadrava tutto perfettamente. Era una teoria classica
che poteva essere esatta, anche se diversa da quella di Maxwel e Lorentz.
Non poneva problemi riguardo all'azione infinita dell'elettrone su se
stesso, ed era ingegnosa, con azioni e ritardi, avanti e indietro nel
tempo - li chiamammo potenziali <<semi-ritardati, semi-anticipato>>."
Io di questi potenziali semi-ritardati non ne ho mai sentito parlare. Mi sai
dire dove li trovo? Io sapevo che Feynmann ha lavorato su QED (e anche di
questo non ne so nulla), ma qua sta parlando di teoria classica. La trovo
sulle sue famose lezioni "La fisica di Feynmann" ?
> Elio Fabri
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Nov 06 2004 - 12:33:19 CET