Re: [HELP] Legge di Coulomb

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 27 Oct 2004 21:53:08 +0200

Franco ha scritto:
> Serve a far venire i conti e le misure :-)
Meno male, qui non mi sento in inferiorita' :-))

> Se enunci la legge di coulmb dicendo che la forza e` proporzionale al
> prodotto delle cariche divisa per il quadrato della distanza, stai
> dando una legge qualitativa. Racconti correttamente il comportamento,
> ma non dici *quanto* valga la forza.
> ...
> Da notare che quanto ho detto adesso va dal fortemente incompleto, al
> raccapricciante per un fisico :-).
L'hai detto tu :-))

> ...
> Se dici che F=q1 q2/r^2 c'e` qualcosa che non quadra: stai dicendo che
> una forza e` *uguale* a una carica al quadrato (q1 e q2 sono
> dimensionalmente delle cariche, e quindi il loro prodotto e` una
> carica al quadrato), diviso per una lunghezza al quadrato.
>
> Ma una forza non ha quelle dimensioni. Se guardi ad esempio la
> relazione F=m*a, vedi che la forza ha le dimensioni di una massa per
> una accelerazione, cioe` una massa per una lunghezza diviso per un
> tempo al quadrato. Se vuoi che la relazione di coulomb abbia senso
> dimensionalmente, devi mettere un fattore K che abbia le dimesioni
> giuste per "far venire" una forza.
Mica vero: nel CGS eletrostatico la legge di Coulomb si scrive senza
nessuna K.
Questo naturalmente fissa l'unita' di carica, una volta scelte quelle
di massa, lunghezza e tempo.
Non c'e' assolutamente niente di male.

> ...
> L'imperfetto fra parentesi dipende dal fatto che attualmente K e`
> definito, e sono le altre grandezze che solo legate (in modo
> incasinato) a K.
Su questo fatto ioho un esempio che mi sembra molto istruttivo, e
credo di avere inventato, perche' non l'ho mai visto.

Prendiamo due lunghi fili paralleli, a distanza d, e facciamo due
misure:
a) mettiamo sui due fili una stessa carica q per unita' di lunghezza,
e misuriamo la forza Fa (repulsiva) che un tratto di lunghezza l di un
filo risente dall'altro.
b) facciamo passare nei due fili una stessa corrente I, e misuriamo la forza
Fb (attrattiva) che lo stesso tratto risente dal secondo filo.
Bene: Fa/Fb = (cq/I)^2.
Questo fa capire in modo semplice la relazione tra c, epsilon0 e mu0.

> ...
> PS: spesso si trovano le dimensioni o le unita` di misura fra
> parentesi quadre. Lascia perdere, e` un vecchio uso, misusato e
> bistrattato.
Le unita' sono una cosa, le dimensioni un'altra, anche se c'e' un
sacco di gente che le confonde.

"Equation aux dimensions
"
"Il est commode, pour une grandeur physique X dintroduire sa
"dimension qui sera not�e [X].
"
"Longueur : L Masse : M Temps : T Intensit� : I
"
"[X] = M^a L^b T^c. exemples : vitesse L T^-1 viscosit� dynamique
"M L^-1 T^-1

Questo l'ho preso dal sito del BIPM.

"Josef K." ha scritto:
> No!
> hai scoperto che la forza � proporzionale a q1*q2/r^2, non che �
> uguale e proporzionale significa che c'� una costante di
> proporzionalit�!
> Che per inciso rende dimensionalmente corretto il tuo conto.
Vedi sopra.
Aggiungo pero' che la proporzionalita' e' *tutto* il contenuto fisico
della legge.
Le unita' di misura le puoi scegliere come ti pare, e poi basta
conoscere i valori giusti in un caso per saper fare i conti.
                                   

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Oct 27 2004 - 21:53:08 CEST

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