Re: magnetizzazione dei tag
Mauro Venier ha scritto:
> Il post di Elio non avrebbe dovuto passare...
Capisco il punto di vista del moderatore: avrei dovuto spiegare che
cosa non andava nel post che ho criticato, e non limitarmi a un
commento negativo (e critico verso un moderatore...).
Almeno sul primo punto, cerco di rimediare ora.
Io di RFID so poco o niente. Per la precisione, tutto quello che so
deriva da un articolo in "Scientific American" di gennaio.
Non ci ho trovato nessunissma parentela conquello che ha scritto
Spataro, per cui penso che parlasse di cosa toalmente diversa.
Faccio anche notare che il post di Spataro e' arrivato doo che altri
avevano gia' dato spiegazoni semplificate me comprensibili (e in linea
con quello che sapevo io).
Ma analizzimao parola per parola quello che ha scritto Spataro:
> IL sistema funziona in questo modo il metallo della striscia spendente
> e' un acciaio a 4.7 punti di carbonio
Forse significa acciaio al carbonio, con contenuto in C del 4.7%
Non so quanto sia importante dire questo, ma andiamo avanti.
> ma con una lavorazione speciale lo hanno reso privo di struttura
> cristallina
Privo? Ossia completamente amorfo?
Qui ci vorrebbe un solidista.
> i Pascal del test di rottura scende a livelli 100 volte inferiori
> rispetto al corrispondente campione critallino.
"i Pascal scende" non e' certo un bel modo di esprimersi, ma comunque
sta indicando proprieta' metallurgiche, che dubito siano rilevanti per
il nostro argomento...
> Oscilla a 65Khz preciso come un diapason.
Chi? cosa? Perche oscilla? perche' proprio a 65 kHz? E' una legge
della natura?
Molto bello anche il paragone "preciso come un diapason", come se i
diapason fossero il "non plus ultra" in materia di campioni di
frequenza...
> Il magnete trapezoidale e' una calamita con un campo sufficiente a
> conservare una certa energia che viene smagnetizato all'acquisto.
Chi e' adesso 'sto magnete? Dove sta? Che cosa ha a che vedere con
l'acciaio di cui sopra?
Il seguito e' del tutto incompresibile: "un campo sufficiente a
conservare una certa energia"...
Questo linguaggio sarebbe fisica?
> Il gate (l'antenna alle casse) lancia un impulso bust a 65 Khz e
> come un radar tace subito dopo per ascoltare.
Sospetto che lo "impulso bust" fosse in origine un "pulse burst", che
vuol dire "un breve treno d'impulsi".
Poi "antenna", "radar": immagino che 65 kHz siano la modulazione (a
impulsi) di una portante. Ma non posso essere sicuro, visto che si
capisce davvero poco...
> la ricevente e sintonizzata con un amplificatore a 145db di
> sensibilita'
Devo essere ignorante, ma non ho mai sentito parlare di "sensibilita'"
di un amplificatore.
Di guadagno si', oppure di sensibilita' di un ricevitore. Ma si da'
in altro modo: per es. 145 dBm su 600 ohm ha senso...
Non ho idea se volesse dire questo.
> che amplifica in modo sincrono il segnale, a questi livelli di
> amplificazione si amplifica tutto e solo cio che e' in fase viene
> esaltato.
Questo e' piu' o meno chiaro (per me: ma per "pulsar"?)
> ( ecco perche parlavo prima si un perfetto diapason)
Gia', ma siccome non si era capito chi e' il diapason, che e' che
risuona, neanche si capisce questo.
> Il meccanismo di amplificazione si chiama "Amplificatore parametrico
> a locked fase
Boh! Conosco i PLL (phase locked loop) ma non credo si tratti di
questo.
Perche' parametrico?
In altro post ha scritto:
> I tag sono di tre famiglie
>
> 1) passivi con bobina e chip CMOS ( il chip contiene una memoria a
> sola lettura, letura scrittura, con parti leggibili e altre protette
> da password, e con anticollisione quando si interrogano in gruppo)
> 2) passivi o con oscillatore armonico a bassa frequenza ( 65Khz )
> 2) passivi a rf
> Nel portachiave delle marche tedesce alcuni montano qulli di primo
> tipo.
Non si capisce molto neppure qui, ma mi sembra che quello "spiegato"
prima dovrebbe essere il tipo 2.
Ora a me pare che il moderatore avrebbe potuto (dovuto?) chiedere che il
post venisse riscritto in modo da essere comprensibile.
Ho cercato di spiegare che non occorre essere esperti dell'argomento
(anzi!) per rendersi conto della sua oscurita'.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sat Sep 18 2004 - 21:00:07 CEST
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