Re: Galileo Galilei condivideva l'idea dello spazio assoluto?

From: Ponentino <stud.ed2008_at_gmail.com>
Date: Sun, 15 Mar 2020 10:04:16 -0700 (PDT)

Il giorno mercoledì 11 marzo 2020 16:35:02 UTC+1, Furio Petrossi ha scritto:
> Il giorno mercoledì 11 marzo 2020 15:10:04 UTC+1, Ponentino ha scritto:
>> E' evidente che Newton propone un mezzo nello spazio che cambia densità in funzione della presenza dei corpi, e che agisce su di essi.
>>
>> Ipotesi assolutamente lontana dallo spazio assoluto e immutabile
>> che fa da scenario passivo agli avvenimenti,
>> che viene falsamente attribuita a lui.
>> Anzi direi esattamnte opposta.
>
> Opposta? questo "mezzo" non vuol dire che non abbia un supporto nello spazio.
>
(Non mi è molto chiaro consa intendi con - supporto nello spazio -.)


Ma se nella Query 21 Newton scrive di < mezzo con varia la propria densità in funzione della presenza dei corpi > i casi sono due: o identifica questo mezzo con lo spazio, o ritiene che lo spazio contenga in ogni punto questo mezzo, secondo la vecchia idea di etere rimasta in uso fino alla fine dell’Ottocento, poi superata da Drude e dopo il 1916 da Einstein.


> Peccato infatti che nel 1726, qualche anno dopo, nell'edizione di Principia sia scritto
>
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> "II. Spatium absolutum, natura sua sine relatione ad externum quodvis, semper manet similare & immobile : Relativum est spatii hujus mensura seu dimensio quadibet mobilis, quae a sensibus nostris per situm suum ad corpora definitur, & a vulgo pro spatio immobili usurpatur : uti dimensio spatii subterranei, aerii vel ccelestis definita per situm suum ad terram. Idem sunt spatium absolutum & relativum, specie & magnitudine; sed non permanent idem semper numero. Nam si terra, verbi gratia, moveatur, spatium aeris nostri, quod relative & respectu terrae semper manet idem, nunc erit una pars spatii absoluti in quam aer transit, nunc alia pars ejus; & sic absolute mutabitur perpetuo."
>
> che in altra edizione si può tradurre con:
>
>






> "II. Lo spazio assoluto, vero e matematico, in sé e per sua natura senza relazione a qualcosa di esterno, rimane sempre omogeneo e immobile. Lo spazio relativo è la misura di quello assoluto, ossia una qualsiasi dimensione mobile che i nostri sensi definiscono per la sua posizione rispetto ai corpi, ed è comunemente usata al posto dello spazio immobile; così la dimensione di uno spazio sotterraneo, aereo o celeste è determinata dalla sua posizione rispetto alla Terra. Lo spazio assoluto e quello relativo sono identici per specie e grandezza, ma non sempre rimangono identici numericamente. Se la Terra, per esempio, si muove, lo spazio della nostra aria, che in senso relativo e rispetto alla Terra rimane sempre identico, ora sarà una parte dello spazio assoluto in cui l’aria passa, ora un’altra parte di esso, e così cambierà continuamente in senso assoluto."
>
> Stiamo un po' attenti nel dire "falsamente attribuita a lui", quando è lui stesso che lo dice.
>

A me la traduzione viene leggermente diversa: intanto nella prima riga - vero e matematico â€" è una tua libera interpretazione, perché nel testo latino non c’è proprio traccia di quelle due parole.
Poi le prime righe io le traduco così:
<La natura dello spazio assoluto, se non c’è relazione con qualcosa di esterno, rimane sempre simile ed immobile>.

[mod: la traduzione proposta da FP e' simile a quella che si puo' trovare online attribuita all'edizione UTET 1965 (vedi http://www.roma1.infn.it/exp/webmqc/Introduzione%20per%20Corso%202018.pdf); e' lecito proporne una significativamente diversa ma e' opportuno spiegare perche' e' una buona resa del testo latino, se non lo si fa l'argomentazione appare arbitraria]

E’ importante sottolineare < se non c’è relazione con qualcosa di esterno> che detto in termini più espliciti significa : < se non c’è un pineta che passa da quelle parti che stiamo esaminando>.


Infatti puoi parla di spazio relativo alla Terra (dentro e intorno ad essa) che rimane sempre lo stesso seguendo il suo moto , mentre lo spazio assoluto viene inevitabilmente perturbato lungo il percorso della Terra dal suo passaggio. Come è logico che sia: lo spazio dove c’è la Terra è diverso dallo spazio lontano da essa.

E questo si concilia molto bene con quanto detto nella Query 21 dove scrive di densità del mezzo più alta intorno al corpo che vaga nello spazio.
 

> Orma edizioni dei Principia sono leggibili ovunque, ad esempio in
> https://archive.org/details/NewtonPrincipia_201712/page/n41/mode/2up
>
>

> Ricordiamo che su certi concetti Newton ebbe oscillazioni nella definizione, non dubito che sotto sotto ci sia un "più vero ancora" significato che possiamo trovare magari nelle sue opere di alchimia...
>
L'Optics, che contiene la Query 21, è ben diversa dalla sue opere di alchimia.
 
Comunque hai dato dei riferimenti interessanti.
Qualcuno sa se c’è un link per l’edizione italiana dei principia del 1727?
Received on Sun Mar 15 2020 - 18:04:16 CET

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