"Markov" <nospam_at_nospam.it> ha scritto nel messaggio
news:GhnQc.31015$OH4.845317_at_twister1.libero.it...
> Per dimostrare questo basta considerare che fino a qualche anno fa (forse
> adesso � cambiato qualcosa)
> un qualsiasi ingegnere poteva fare una qualsiasi casa!
E' cambiato tutto.
> Certamente mi confermerai che dove invece � richiesta un minimo di
> versatilit� di progettazione
> (per esempio dighe o meglio ancora gallerie e ponti) il numero dei tuoi
> colleghi in grado di operare
> si restringe parecchio proprio perch� viene meno il "programmino"
> well-founded su cui gran parte degli ingegneri
> lavora quotidianamente (e asetticamente).
Per favore smettiamo di parlare a vanvera di cose che non si conoscono.
Inoltre fo notare che "il programmino" anche per la casa a forma di cubetto
fornisce dati che occore saper interpretare.
E spero ti renderai conto che in generale saper modellare con opportuni
sistemi FEM la realt� fisica � *un'arte*, pena ottenere risultati che con la
realt� non c'entrano nuilla.
A tuo rischio e pericolo.
> Un ultimo commento:
> tornando al discorso degli elementi finiti come credo tu sappia Galerkin
era
> si laureato in ingegneria e matematica
> (stiamo parlando della fine dell'800, e la differenza tra ingegneria
fisica
> e matematica non era ancora ben definita, basti pensare ad Einstein),
> lavor� si nel campo dell'ingegneria per tanti anni, ma fu sostanzialmente
un
> matematico. Stesso discorso nel caso della formulazione
> variazionale...� sempre la matematica a dettare il passo.
Mi sembra una tautologia: nel campo matematico sono i matematici a dettare
il
passo.
Forse che nel campo della riparazione delle marmitte sono i fiorai?
E lo stesso Einstein (che certo i fisici ascrivono nel loro novero) si
rivolse a matematici veri per i suoi lavori, non sentendosi pienamente
padrone della materia: e lo fece su aspetti non banali...
> Non credo che un
> ingegnere (alla data di oggi) possa in qualche maniera
> contribuire (in maniera tanto rivoluzionaria quanto accade con il fem) a
> migliorare gli strumenti di lavoro con cui opera. La differenza tra un
buon
> ingegnere e un cattivo ingegnere
> sta nel fatto che il primo capisce quando e dove applicare quello che
altri
> (matematici e fisici) hanno fatto, mentre l'altro
> non ha nemmeno questa capacit�...
Un ingegnere che sa quello che sta applicando secondo me sta solo facendo
bene il suo lavoro.
Riguardo invece lo scarso apporto dato alla Conoscenza e Tecnologia
contemporanee dai moderni ingegneri ti consiglio di toglierti il prosciutto
dagli occhi e farti un bel giro nella prima Facolt� di Ingegneria sotto casa
a sfogliarti qualche centinaio di pubblicazioni mensili.
Molti articoli francamente credo non sarai nemmeno in grado di capirli (non
ti preoccupare, per�, per molti non lo sarei nemmeno io).
L'errore marchiano che fai � confodere il fatto che lo scopo predestinato di
molti ingegneri � *realizzare davvero delle cose* e spesso in serie: orbene,
nel processo operativo legato alla realizzazione di un'opera necessit�
pratica consiglia spesso un lavoro di volgarizzazione del concetti teorici
tale che si possa arrivare a un'immediata fruizione di formule e tecniche
spesso tralasciando in buona misura di specificare il lavoro a monte.
Inoltre sempre necessit� pratica consiglia che - premessa la sua
correttezza - la formula migliore sia anche la pi� semplice (vedi le
Normative Tecniche): concetto in verit� che mi pare abbia una valenza molto
pi� generale.
Ma da qui a credere che dietro una tale opera di sintesi non vi sia un
notevolissimo sforzo di ricerca, � una svista di tale ingenuit� da risultare
offensiva per chi la commette.
Che poi in tale sforzo di ricerca collaborino cno matematici e fisici te
superbamente eingenguamente lo intedi come "poverini, non sarebbero in grado
di fare da soli": io ritengo invece sarebbero stupidi se in un lavoro di
ricerca non si guardassero a destra e a manca cercando di informarsi su
tutte le esperienze in atto e reclutando i cervelli pi� utili allo scopo,
siano essi matematici, fisici o calzolai.
> Troppu duro? Forse....sar� che inizio anche io a lamentarmi del grosso
> sforzo per una laurea difficile e dal dubbio peso
> sul mercato del lavoro locale!
Non sta a me giudicare.
Ma gli ingegneri sono il nemico sbagliato.
In particolare gli ingegneri italiani Vecchio Ordinamento (quello che
conosco) .
Ered Luin
Received on Wed Aug 11 2004 - 21:47:52 CEST
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