Enrico SMARGIASSI:
> Il 09/07/2011 17:09, Aanselm ha scritto:
>
>> Anche se gli anni fossero infiniti non si dimostra nulla,
>
> Ci possono essere solo credenze piu' o meno giustificate. E quella che
> ti ho esposto mi pare molto giustificata.
Con quale criterio si giustifica?
Se un gruppo di persone per anni crede che la Terra sia piatta
o che esista l'influsso astrale astrologico,
la semplice credenza continuata nel tempo non prova nulla,
niente di niente.
Si devono fornire confutazioni o dimostrazioni
per sostenere una tesi, non basta la storia.
> Se invece tu sei certo che
> esistano certezze assolute, dimostralo.
Intanto vorrei sapere se sei d'accordo
che il contrario e' contraddittorio,
cioe' affermare che non esistono certezze assolute
e' autocontraddittorio.
Poi passiamo ad altre certezze.
>> Lo conosco, ma non mi risulta lo stesso.
>
> Allora lo conosci male.
Non mi pare,
frequento anche ambienti esteri
e non mi risulta lo stesso.
>> Opinione non dimostrata.
>
> Devo farti una lista degli sfondoni scientifici di Hegel (e non solo
> lui)? Non credo, penso che tu li conosca bene.
Si' gradirei una lista argomentata.
In base ai piu' autorevoli studiosi di Hegel
sono stati rilevati ovviamente degli errori
nella sua filosofia
dovuti principalmente alla mancanza di conoscenze
che il filosofo svevo non poteva avere ai suoi tempi.
Ma la piu' importante dal punto di vista logico
e' l'assenza della categoria dell'intersoggettivita'
che ha dato luogo alla filosofia analitica e all'ermeneutica.
Per quanto riguarda la "Scienza della logica"
non mi risultano altre gravi mancanze.
Poi, si puo' capire una cosa per un'altra
e pensare di criticare qualcosa di Hegel quando
in realta' si fallisce il bersaglio.
In questi frangenti puo' valere solo una corretta critica immanente
ovvero una critica che partendo dagli stessi presupposti
hegeliani se ne mostrano gli errori.
Invece spesso si critica in modo pregiudiziale,
senza capire se la critica e' pertinente o meno.
>> Popper descrive molto bene
>> il piano di attacco del fisico Sacharov. [...]
>
> Taglio integralmente la tua digressione perche' non c'entra
> assolutamente *niente* con l'argomento in discussione.
Invece c'entra,
e dimostra come gli scienziati siano manipolati
da pregiudizi.
> Sacharov avrebbe
> fatto la sua proposta qualunque fosse la sua epistemologia,
falso per due motivi,
sia perche' e' un'assolutizzazione indebita,
nessuno conosce tute le epistemologie,
sia perche' una corretta epistemologia
non approda alla distruzione dell'umanita'.
> il generale
> l'avrebbe rifiutata qualunque fosse la sua epistemologia (ammesso che ne
> avessero una).
falso anche questo come prima,
e non solo sono opinioni
ma sono anche giudizi generici buttati li',
senza riflessione.
>> 2- la frase va intesa in senso non assoluto, in senso relativo,
>> ma allora ammette che ci sono certezze assolute
>
> Clamoroso non sequitur.
Vediamo.
> Forse il tuo errore sta nel confondere
> l'affermazione: "so che X e' vero" con l'affermazione "X e' vero",
... nemmeno per sogno.
Il solo fatto che tu esprima un pensiero
coinvolge strutture logiche assolute,
per esempio il principio di non contraddizione.
Ogni affermazione presuppone che sia vera,
altrimenti non avrebbe senso affermare cose false.
La mia obiezione non e' su X, come tu hai inteso in modo errato,
ma sulle frasi che esprimi.
Non bisogna confondere il contenuto di una frase
con la pretesa di verita' che l'interlocutore avanza
quando parla.
Tu hai fatto delle affermazioni
e non credo che le hai dette per dire falsita'
ovviamente ritieni che siano vere e presupponi
delle categorie dialogiche certe.
Ecco, la critica scatta quando fai affermazioni
contro certezze assolute perche' stai utilizzando
strutture certe in modo assoluto
nell'atto stesso di parlare.
> o
> addiritttura con "io credo che X e' vero". Ma si tratta di affermazioni
> logicamente non equivalenti.
Non c'entra,
stiamo parlando delle convinzioni dell'interlocutore in quanto
performativamente parlante ed affermante con la pretesa che cio'
che cio' che viene detto sia vero.
Se poi ad un tale interlocutore
non bisogna dargli credito perche' parla
dicendo cosa false si autoannulla da solo.
Il linguaggio e' una struttura intrascendibile
e dev'essere dato come certo, e' una necessita'
connessa con il voler comunicare qualcosa a qualcuno.
Ora, una volta assodato che esistono gia' nel linguaggio
queste necessita' si procede nel far vedere come
le posizioni che contestano la certezza anche nel campo empirico
siano confutabili perche' ASSOLUTIZZANO indebitamente
un insieme limitato di osservazioni facendolo valere per sempre,
anche per il futuro. L'errore di ogni empirismo e' quello
di credere di aver gia' compreso tutto.
Ad ogni modo nella storia le varie posizioni di pensiero
si sono sempre susseguite e nessuna di esse e' rimasta eterna.
Anche il relativismo non sara' eterno.
> (Il fatto che filosofi celebri sostengano una cosa del genere - ammesso
> che la sostengano davvero, e non sia una tua interpretazione - significa
> ben poco. P.es. Habermas e' uno che scrive libri con un intellettuale di
> terz'ordine come Ratzinger, e questo la dice lunga sul suo livello.)
Altre affermazioni infondate,
frutto di pregiudizi gratuiti.
>> Come logicamente si vede
>
> Io vedo che la tua logica e' zoppicante.
Affermazione non dimostrata.
> Prenditela comoda per
> correggerla, visto che per un po' di tempo non saro' in grado di rispondere.
Non c'e' niente da correggere
semmai dovresti cercare, come minimo, di comprenderla,
di capire cosa si sta dicendo,
prima di parlare di "livelli" e di "terz'ordine",
non senza presunzione.
--
A
Received on Tue Jul 12 2011 - 15:03:24 CEST