Re: frequenza del fotone

From: Michele Andreoli <m.andreoli_at_tin.it>
Date: Thu, 10 Jun 2004 12:09:50 GMT

nessuno wrote:

> 3) se ho un'onda descritta da A(t) , avr� uno spettro non continuo
> (anche se formatop da una infinit� numerabile di componenti di
> frequenza). Se A(t) � mopnocromatica, avr� una delta di Dirac.

Normalmente, il campo em libero (le onde) viene decomposto in serie,
piuttosto che in integrale di Fourier (come invece si fa per il
campo generato da sorgenti). Per fare questo, si tronca il campo al
di fuori di un grande volume di integrazione, un cubo di lato L. Lo
spettro e' quindi discreto, con una infinita' numerabile di
componenti (come dici tu). Il fatto e' che le varie frequenze
spaziali distano dell'ordine di 2PI/L e quindi, quando L tende
all'infinito, lo spettro e' praticamente continuo.

>se lo spettro di ogni singolo fotone (ma poi i fotoni emessi dal sole
>sono tuti uguali?) � continuo, allora ecco il mio problema.
>Se � continuo A(t) dovrebbe descrivermi un evento aperiodico. Allora
>come mai le onde si chiamano onde? E come mai il fotone ha una
frequanza?

Secondo me, le tue perplessita' nascono da una certa confusione di
termini. In particolare, una mescolanza tra concetti matematici e
concetti fisici. Io, personalmente, uso il termine "fotone" soltanto
per il caso monocromatico: il fotone dev'essere stato creato a
t=-infinito e deve vivere fino t=+infinito. Solo in questo caso la
relazione k=omega/c vale esattamente e quindi si puo' parlare di
impulso, dunque di particella fotone.
 
Si possono anche avere onde quasi-monocromatiche (i pacchetti d'onda,
cosiddetti), per i quali la relazione k=omega/c vale solo in media; e
onde qualsiasi, per le quali la relazione non ha proprio senso.

Tu, giustamente, ti chiedi come mai parlando di fenomeni periodici,
talvolta si fa uso degli spettri continui. La mia opinione e' che, a
rigore, dal punto di vista fisico non esistono fenomeni esattamente
periodici, dato che tutto ha un'inizio e una fine, e dunque non
esistono gli spettri continui. Ma se il fenomeno dura abbastanza, lo
spettro continuo e' un'ottima approssimazione della realta' e
semplifica il calcoli (fare integrali e' piu' facile che fare
sommatorie).

Michele

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Received on Thu Jun 10 2004 - 14:09:50 CEST

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