Incertezza o certezza delle leggi fisiche?

From: Aanselm <aanselmbb_at_gmail.com>
Date: Wed, 22 Jun 2011 09:31:57 +0000 (UTC)

Russell, commentando Hume, afferma:
"Intendo dire questo:
anche nelle nostre convinzioni piu' salde,
come quella che domani il Sole sorgera',
non c'e' alcuna ragione per supporre piu' probabile
che previsioni di questo genere si verifichino,
piuttosto che supporre il contrario".

A questa feroce critica contro
la razionalita' delle leggi fisiche
di solito si risponde scherzosamente cosi':
se queste "convinzioni piu' salde"
fossero davvero prese sul serio
anche come atti pratici di vita
allora uno scettico conseguente
posto davanti alla scelta tra
- prendere l'ascensore
- buttarsi dalla finestra,
per scendere da un grattacielo,
non dovrebbe manifestare preferenze
se davvero non crede nella "ragione" fisica.
Un comportamento di questo tipo,
che non si limita alle belle sentenze,
ben presto ci libererebbe da questi
pensatori spettacolari.

Ma in generale, un fisico,
come commenta lo scetticismo
verso le leggi causali della fisica?

La caduta dei gravi
e' valida per induzione empirica
o per deduzione da leggi universali
come l'attrazione gravitazionale,
o altro?

E' ovvio che un miglioramento
delle leggi e' sempre possibile
e che se si nota una deviazione dalla legge
"sicuramente" dev'esserci una spiegazione
razionale che la spieghi
e non certo un'indefinitezza di principio
delle leggi naturali.
In altre parole,
se domani nulla cambiasse di fondamentale,
il Sole potrebbe non sorgere
perche' le leggi fisiche sono incerte?


PS
Certo,
qualcuno potrebbe dire
che la domanda e' fisicamente irrilevante.


Cordialmente.

-- 
A
Received on Wed Jun 22 2011 - 11:31:57 CEST

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