Elio Fabri wrote:
> Il fatto e' che quella condizione non vale sempre.
> Prendi infatti un condensatore con cariche opposte, e aggiungi una
> stessa carica a entrambi i conduttori.
> Ora le cariche non sono piu' opposte, e infatti ci sono linee di forza
> che daiconduttori vanno a finire da qualche altra parte, magari
> all'infinito.
Ma parliamo di cariche "totali del termonale o di cariche che sono
"affacciate" verso il dielettrico? Mi spiego: se io ho un condensatore fuori
da una circuito e somministro a uno dei suoi terminali la carica +q, l'altro
suo terminale, che non � connesso con nulla, no cambier� la suia carica
totale. Tuttavia si pu� dire *anche* in riferimento a questo caso che
sull'altra armatura (nelle condizioni di cui parli tu) apprair� (per
induzione elettrostatica) sulla faccia che guarda il dielettrico la
carica -q?? Poi ho una difficolt� a mettere insieme questo discirso sulla
carica delle armature con quello del potenziale delle stesse. Nel senso che
penso: se al mio condensatore estraneo a qualunque circuito somministro (ad
uno solo dei suoi terminali) una carica - e nell'ipotesi che ci� induca una
carica uguale ed opposta nell'altro terminale - avr� che il potenziale dei
due trminali sara V e -V, cio� anch'esso uguale ed opposto? Mi verrebbe da
dire di no poich� anche se le cariche che quardano il dielettrico sono
uguali ed opposto, la carica "*totale" della armatuta a cui hosomministrato
cariche esterne � uguale alle cariche somministrate, mentre per l'altra
armatura � zero: dove sbaglio?
> Allora come si spiega che si puo' prendere zero il potenziale di
> terra? Guarda se ti riesce di ritrovare la discussione gia' fatta...
Che i condensatori costruiti oggi siano di capacit� superiore a quella della
terra, non toglie che la terra abbia una grande capacit� E dico grande in
riferimento, ovviamente, alla quantit� di carica che mediamente le si pu�
somministrare dall'esterno. Il mio discorso sulla "somiglianza" del
potenziale di terra con quello di infinito � semplice. Io credo che se
prendessi il generico elettrone dalla superficie terrestre e lo portassi
all'infinito il lavoro sarebbe zero o gi� di l�. Dico questo per una
ragione: credo si possa affermare che la terra:
1) non subisce un importante campo elettrico dall'esterno
2) non vari il suo potenziale in maniera sensibile
3) non presenti una carica netta (se non localmente).
Quindi io penso che nel portare all'infinito una sua generica carica si
faccia un lavoro vicio a zero.
Sai come vedo la terra (e vorre che qui mi correggessi se sbaglio)? Come un
corpo neutro posto all'infinito da qualsiasi influenza (significativa)
esterna.
[a proposito: si pu� parlare di infinito per un intero corpo e non per la
singola carica?? Se s�, infatti,mi domando: ma le singole cariche che
costituiscono il corpo, subiscono o no il campo delle cariche vicine? Se
ancora s�, questa ultima risposta non contraddice la prima? (cio� il fatto
che si vuole che ad infinito ciascuna carica non subisca alcun campo???)]
Se aggiungo un sola carica a questo corpo, peraltro di buona capacit�, e poi
cerco di allontanare questa carica in eccesso all'infinito, mi viene da
pensare che il lavoro da fare sia pi� o meno nullo e ci� perch� penso che
statisticamente questa carica sarebbe sottoposta a forze attrattive e
repulsive uguali. Insomma come fa una carica appartenente ad un corpo e
sottoposta ai usoi campi interni (elettroni, protoni, ecc) a dirsi a
potenziale uguale a quello che avrebbe all'infinito?
Grazie mille
Received on Thu May 27 2004 - 11:03:11 CEST
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