Re: L'esperimento di Michelson è ancora oggi valido?

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Tue, 24 May 2011 22:04:46 +0200

Il 24/05/2011 03:11, Tetis ha scritto:

> Stazionario rispetto a cosa?

Stazionario nel senso di "non trascinato".

> Se intendi stazionario rispetto alle stelle fisse, come Maxwell, non
> dovresti prima mostrare che le equazioni di Maxwell nel riferimento
> solidale con un mezzo in moto rispetto all'etere si scrivono allo stesso
> modo?

Beh, puo' bastare, credo, mettersi nel riferimento solidale all'etere.
Il mio ragionamento intuitivo andrebbe piu' o meno cosi':

Caso RR: abbiamo un raggio di luce, velocita' c, che incide su di una
sostanza di indice di rifrazione n in moto con velocita' u. Succede
"qualcosa" e quel qualcosa, dice il td'e, fa si' che la velocita' di
quel raggio diventi c/n rispetto al mezzo (rectius: rispetto al
riferimento in cui il mezzo e' in quiete).

Caso LS (Lorentz con etere stazionario): mettiamoci nel rif. dell'etere.
Abbiamo un raggio di luce, velocita' c, che incide su di una sostanza di
indice di rifrazione n in moto a velocita' u. Succede "qualcosa": ma
questo qualcosa e' descritto dalle eq. di Maxwell esattamente come nel
caso RR, quindi il risultato e' lo stesso: velocita' c/n rispetto al
mezzo. Si puo' obiettare che la situazione e' diversa, perche' il mezzo
nel caso RR subisce effetti relativistici (contrazioni di lunghezze,
dilatazioni di tempi ecc.), ma questi effetti sono del second'ordine in
u/c, mentre la variazione di velocita' della luce sarebbe del primo
ordine in u/c. Non e', ammetto, un ragionamento particolarmente solido
(la precessione di Thomas insegna...), per cui concordo che bisognerebbe
guardarsi bene la derivazione del td'e, cosa che non ho al momento il
tempo di fare.

> Se intendi stazionario rispetto alla terra (mi pare sia l'ipotesti di
> Stokes) allora nemmeno gli esperimenti condotti nel vuoto sarebbero
> risolutivi.

Su questo non ci piove.

> Infatti, ma perch� il t.d'e. non fu formulato prima del principio di
> relativit�?

Ah, saperlo... :-)

> Direi piuttosto, � in conseguenza del secondo postulato e delle
> implicazioni di questo unito al principio di relativit� che si deducono
> le trasformazioni di Lorentz rispetto a cui era gi� noto che le
> equazioni di Maxwell risultano invarianti.

Mi pare la stessa cosa detta in modo diverso.

> evidente, ma a me invece sembra che vada dimostrato che il teorema d'e.
> si applichi anche nel caso di mezzo in moto rispetto all'etere.

Beh, se non appare ovvio, allora convengo che va dimostrato :-) Pero'
finche' non e' dimostrato il contrario non si puo' dire che il M-M nella
forma originale confuta l'ipotesi di etere stazionario: la sola
possibilita' che possa valere il td'e inficia il modus tollens che qui
si usa:

P1) LS implica un risultato non nullo di MM;
P2) MM da' risultato nullo;
C) LS e' confutata.

Se non si sa se vale il td'e nella LS, allora la premessa P1 non e'
necessariamente vera, quindi la conclusione non e' necessariamente vera.
Solo dopo che eventualmente si sia dimostrato che il td'e non vale per
LS si puo' dedurre C.
Received on Tue May 24 2011 - 22:04:46 CEST

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