On 17/08/20 10:34, Franco wrote:
> On 08/16/20 15:16, Soviet_Mario wrote:
>
>> mmm, inutilmente no.
>> Allora, immagino che non tutte le sonde siano
>> particolarmente "auto-diagnostiche", del tipo che possano
>> essere iterrogate e dirti : si, sto funzionando bene, no
>> sono rotta, ocio.
>
> Mi pare una preoccupazione eccessiva.
mah .... non cerco di fare conti cumulativi di quanto ci
sarò andato a spendere alla fine, spalmato in anni, su
questo impianto, ma ecco : non vorrei che si scassasse per
danni non rilevati, diciamo.
Poi chiaro che se aggiungere capacità "introspettive" (lol)
diventa in sé un costo insostenibile, niente
> In una applicazione
> come la tua la causa piu` comune di guasto e` dovuta ai cavi
> di collegamento, se si rompe il cavo o un connettore la
> lettura va a un fondoscala. Se si guasta il sensore
> elettronico (escluderei le termocoppie) stessa cosa:
> tipicamente la lettura va a al massimo o al minimo. Sono
> passato qualche giorno fa di fronte a una farmacia che
> proclamava dalla sua insegna una temperatura di -40 °C.
>
> SE, e sottolinero _SE_ proprio servisse una elevatissima
> affidabilita`, che bisogna quantificare, si possono mettere
> due sensori non colocati,
mi daresti una spiegazione di questa definizione ?
In altri contesti ho visto la politica della ridondanza
tripla : ha ragione la maggioranza dei due terzi. Una coppia
di sensori, in caso di verdetto non unanime, non consente di
capire chi stia sbagliando.
Il colocati invece non mi richiama nulla di conosciuto.
> ma e` una soluzione che si usa
> solo in alcuni campi (aerei, satelliti...).
>
>> Allora stavo cercando qualche dato certo esterno, per
>> aiutare la diagnostica real time, del tipo che : la sonda
>> alta dei pannelli mi manda +52° alle 3:30 di notte, il mio
>> algoritmo deduce : okay, questa sonda è impazzita. Una
>> cosa del genere.
>
> Non e` facile fare una cosa del genere, non si riesce a
> mettere una soglia fissa di temperatura. Si possono
> confrontare due misure consecutive spaziate di dodici ore,
> una qualche ora dopo mezzogiorno e l'altra qualche ora dopo
> mezzanotte, sempre che non basti la diagnostica di filo
> interrotto o in corto.
ecco ecco qui già drizzo le antenne : questa strategia, è
generale ? E' facile diagnosticare un cavo rotto ? E' facile
distinguerlo da "dispositivo" guasto ?
Es. se in una pompa si brucia l'avvolgimento (ammesso che lo
abbia), rientra nel tipo di diagnostica che dici ?
>
>> Anche per la fornace (ma necessitando almeno qualche "dip
>> switch" manuale di input) avrei voluto implementare
>> qualche ulteriore controllo.
>> Ad es. con un dip-switch potrei dire : l'ho accesa / l'ho
>> spenta.
>
> Se usi un bruciatore, di solito questo ha gia` un sensore di
> fiamma e se non viene rivelata la fiamma viene chiuso il gas.
no è una fornace costruita da me : ha solo due scambiatori
in serie (uno è una piastra con dentro un percorso a zigzag
tipo il gioco del serpentone che colora tutte le caselle
passandoci una sola volta, l'altro a valle è una canna
incamiciata) ma non ha nessun sensore. Ed è a legna (quindi
il più rognoso e meno modulabile e quello con maggiore
inerzia tra tutti i generatori termici). Ed è la ragione per
cui ho scelto un "cielo aperto" con vasca di compensazione
dotata sia di un troppo pieno per spurgo acqua (qualora
sovrabbollisse tutto si espanderebbe il volume dell'acqua
tecnica) innestata poco più in alto del camino stesso e di
poco a valle dell'uscita calda dello scambiatore finale, ed
anche di una valvola a galleggiante per ricarica automatica
dell'eventuale perdita e ripristino del vapore. Diciamo che
"fisicamente" ha alcune sicurezze passive necessarie.
Ma non ha sensori perché manco oggi sono capace di
sceglierli, figuriamoci anni fa quando saldavo la fornace ... :(
Io purtroppo di elettronica non capisco veramente ma
veramente una cippolix. Peggio : non ho nemmeno idea di cosa
esista e cosa no
>
>> E verificare l'input delle sonde della piastra e del
>> camino per scovare incoerenze palesi.
>
> Verifiche di questo genere, con tanti casi possibili,
> contengono spesso parecchi errori logici: il diavolo si
> annida nei dettagli !
eh, cmq farei dei test su dati virtuali prima, non è che
caricherei il programma appena pensato a controllare il tutto.
>> In modo approssimato anche la quota (ma ribadisco che più
>> che la quota assoluta della struttura penso mi dovrebbe
>> interessale quella relativa rispetto alla collina al suo
>> SUD, che potrebbe fargli ombra nelle ore di sole basso)
>
> Chiama un amico geometra o ingegnere civile e in pochi
> minuti, con un tacheometro o un teodolite ti dice l'altezza
> della collinetta. Oppure puoi misurarla anche tu, basta un
> po' di trigonometria elementare con una livella e un paio di
> righelli.
non ho disponibilità purtroppo
proverò a cercare gli strumenti che dici. Tacheometro non
l'avevo mai sentito nominare.
Purtroppo i due punti non sono in linea visuale diretta : ci
sono chiome di alberi di mezzo, e l'ombra di un angolo della
casa (che non è allineata perfettamente Nord/Sud).
Volendo ho 30 metri di tubo, solo che è uno sbattimento
perché l'ideale sarebbe essere in due, mentre sono da solo a
fare ogni lavoro.
>
>> ma sapendo già tutto a priori, è male usare un archivio di
>> date e orari prememorizzate ?
>
> Assolutamente no, e` la soluzione a look up table di cui
> parlavo. Puoi mettere "tanti" valori e fare una
> interpolazione lineare,
oh bene ! Molto bene, vada per questa allora. E che saranno
mai tipo 120 coppie di valori ? Un giorno ogni 3 gg ...
> oppure meno valori e fare una
> interpolazione polinomiale, oppure direttamente i
> coefficienti di qualche polinomio approssimante, il tutto
> nell'ottica di evitare l'uso di funzioni trascendenti.
se per caso mi consigliassero raspberry, tutto questo
diverrebbe irrilevante, giusto ?
>
>> Diciamo uno affidabile, se lo trovo, su questo Elio mi ha
>> gelato che si trova tanta roba poco affidabile, e io
>> onestamente non ho nessun mezzo fine per capirlo.
>
> Per avere le ore di levata e tramonto affidabili ci sono
> tante soluzioni.
>
> La migliore e` usare le efemeridi generate dalla NASA,
> https://ssd.jpl.nasa.gov/horizons.cgi possono tenere conto
> anche della rifrazione dovuta all'atmosfera.
ci vado subito a guardare !
>
> Seconda possibilita` e` di usare programmi che si trovano in
> giro, di quelli seri. Ad esempio con il libro Practical
> Astronomy with your Calculator or Spreadsheet di
> Duffett-Smith ci sono i file per il calcolo con excel uno
> dei quali e` proprio per il calcolo della levata e del
> tramonto del sole. Il libro non dettaglia esattamente la
> teoria di quello che fa, ma spiega i vari calcoli.
>
> Se invece vuoi farti i conti da solo, puoi guardare i libri
> di Meeus, Astronomical Algorithms che sono molto accurati.
> Ci sono altri libri simili, ad esempio Mathematical
> Astronomy with a Pocket Calculator, Aubrey, ce l'ho ma non
> sottomano e non ricordo com'e` (e` di oltre 40 anni fa), ce
> ne sono anche alcuni in italiano, non ricordo titoli e autori.
>
> Se vuoi proprio farti del male (tanto!), guarda Explanatory
> Supplement to the Astronomical Almanac di Urban e
> Seidelmann. Me lo sono comprato per studiarmelo in pensione!
>
> Infine, sempre per farsi i calcoli da solo, cito per ultimo
> il libro su cui ho imparato a fare questi calcoli, Zagar,
> Astronomia Sferica e Teorica, lo prendevo sistematicamente
> in biblioteca, poi e` uscita nel 1984 una ristampa
> anastatica della Zanichelli. Avevo scritto un programma per
> calcolatrice programmabile che calcolava le efemeridi dei
> pianeti del sistema solare (trane Plutone, non avevo
> abbastanza memoria nella TI59!)
>
>> Anzi il mio scoglio più grande, che mi impedisce anche di
>> cominciare, è proprio la "lista della spesa" : una volta
>> comprate le cose adatte, comincerei a spulciare la
>> documentazione e definire meglio il problema.
>
> Questo e` un NO NO NO! Si procede al contrario: date le
mi sono spiegato male : la lista della spesa dovrebbe
venirmi da una fonte esterna a cui ho già spiegato le
esigenze. Ma non trovo qualcuno che sia disposto a
progettarmi l'elettronica NEMMENO PAGANDO. E sia chiaro che
la riterrei cosa più che dovuta. Però deve essere qualcuno
di cui mi fidi per qualche ragione (i pochi, non hanno tempo).
Se tu fossi disposto (ho già un documento con schemi,
specifiche, stima delle portate, etc), e mi rispondi si, ti
do la mia email ...
> funzionalita` richieste, prima si studia l'archittettura del
> sistema, poi si guarda quali sono le caratteristiche
> necessarie per i vari elementi o sottosistemi, poi si studia
> la documentazione dei possibili componenti candidati
> all'utilizzo e solo alla fine si fa la lista della spesa !
lo so : questa fase la davo per fatta da altri. Io non sarò
mai in grado di farla.
>
> E poi ci sono tutti gli imprevisti.
ecco ...
> Ad esempio se pensi di
> usare un microprocessore per comandare rele` e motori, molto
> spesso nei montaggi hobbistici, capita che quando il micro
> comanda l'accensione o lo spegnimento di un carico, il
> programma si blocca, oppure fa cose incomprensibili a causa
> di disturbi elettrici che appunto lo "disturbano".
aiuto. Non ci sono "filtri" adatti ? Voglio dire, non è una
necessità più che ordinaria comandare dispositivi ?
>
> Altro imprevisto: cosa succede se manca l'energia elettrica ?
il caso peggiore sarebbe se la fornace è accesa (sovrabolle).
Potrei pensare ad una batteria (e inverter, oppure tutto
alimentato a 12 volt, nel qual caso però alimentatore filtro
tra la 220) : sempre se qualcuno mi aiutasse a progettare lo
schema elettrico
> L'orologio interno deve avere una pila per mantenere l'ora,
si ok, questo sarebbe il meno penso
> ma cosa fanno le elettrovalvole? Devono rimanere nello stato
> in cui erano?
nel documento che ho pronto accenno allo stato di
"normalmente chiuse". Bisogna ragionarci un po'
> Alcune devono andare in stato aperto e altre
> in stato chiuso?
Esatto a questo punto non ho pensato molto.
>
> Mi sa che stai affrontando un progetto ingegneristico non
> complesso, ma complicato in cui ci sono tanti aspetti
> diversi, che richiedono competenze in campi molto differenti.
esattamente, e sono alla disperata ricerca di un consulente
(un tizio che non mi ha detto né sì né no, ma solo ci
guardo, preparami un documento, mi ha detto che il progetto
dovrei riuscire a farmelo fare per 200-300 €, ma solo su
carta, poi in pratica lo dovrei fare io, e solo parte
elettronica. Al programma di controllo mi sono messo a
lavorare da pochissimo e sta lievitando perché è tutto pieno
di condizionalità, proprio perché non ho nessun punto fermo
da poter dire : okay questo dispositivo fa questo e quello
ma non quest'altro, è tutto un "se la valvola è in grado di
riferire il proprio stato interno allora consultalo
altrimenti fa quest'altro come ripiego, tutto così).
Cmq non è un problema se lo dovrò cestinare e rifare circa
da capo !
>
> Il mio suggerimento e` di usare sottosistemi commerciali
> gia` pronti, ad esempio un PLC che controlla tutto e puo`
> essere programmato.
si ma non so quale scegliere né come scegliere i suoi occhi
e le sue mani (modelli adatti ad interfacciarsi con lui).
Sottolineo che non ci tengo affatto a fare tutto da zero,
anzi potrebbe essere lo scenario peggiore in cui ricado se
non trovo nessun genere di consigli avveduti altrove che
calzino allo scenario.
Ti dico : ti leggo da tempo e ho sempre apprezzato i tuoi
post. Se mi dici che avresti tempo e voglia per accettare di
farmi il progetto (parte elettronica), incluso dirmi cosa
comprare e come collegarlo, e mi butti lì un preventivo
orientativo, FELICISSIMO, tanto non sono vincolato ancora a
nessuno, non sono in parola definitiva. NEl momento in cui
mi dicono si forse si vedrà io dico, bene, ma continuo anche
io a guardarmi intorno.
Se uno mi dice : SI, okay, lo so fare e accetto, pure io
dico bene, andiamo in fondo e facciamo un patto e cascasse
il mondo è quello. Però al momento non sono in quella
situazione.
Fammi sapere qualcosa se hai tempo e voglia.
>
>
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Mon Aug 17 2020 - 14:57:08 CEST