ha scritto:
(cut)
> Intendo dire: se r � la distanza tra i due corpi ed F � inversamente
> proporzianale ad essa (al suo quadrato), quando r tende a zero (quando
> il mio dito tocca un tasto, per esempio) F dovrebbe tendere ad infinito
> (ossia, il mio dito dovrebbe rimanere attaccato al tasto! ;-) )! O no?
> Ora che ci penso, Elio Fabri ha spesso detto - mio pare - che
> bisognerebbe sempre dare un'occhiata anche ai numeri: per esempio a G !
> Questo �, nonostante le apparenze :), un numero "piccolissimo" e fa s�
> che |F| sia sempre un numero "piccolissimo", finch� si parla di masse
> "normali" (oggetti della terra, per esempio). Rimane per� il dubbio: se
> r tende a zero, per quanto G sia "moolto piccolo", |F| tender� a oo!
> Unica possibilit� che mi viene in mente � che r non si riduca mai a zero
> n� raggiunga rapporti apprezzabili con G..
(cut)
La faccenda che tiri fuori aveva fatto pensare anche E.Schroerdinger,
quando era al tramonto di una vita dedicata alla ricerca.
Leggendo il tuo post mi sono quasi risuonate le sue parole.
Eccole:
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"...A volte mi sono trastullato con l'idea (senza cavarci alcunch�) che
la tremenda forza nucleare � proprio ci� che la gravitazione diventa a
piccolissime distanze (circa 10^-13 cm)...(omissis)... Secondo Newton ed
Einstein l'attrazione mutua tra due masse � proporzionale a 1/r^2;
quindi essa diventerebbe infinita per r tendente a zero. Ma secondo i
*sentimenti* (l'asterisco � mio - n.d.r.) di molti fisici le distanze al
di sotto di circa 10^-13 non hanno significato. Forse potremmo, solo
provvisoriamente, ammettere l'ipotesi che la forza effettiva evita la
*spiacevole* singolarit� (gli asterischi sono miei - n.d.r.: � la
"patologia" di cui qui si parla?) per r tendente a zero, e senza
diventare mai infinta, cresce tremendamente con la legge 1/r^2 a distanze
di circa
10^-13. So che questo � solo un povero balbettio. Ma sono troppo vecchio
per elaborare nuove idee. Ho pensato di esporle a lei che � pi� giovane
e potrebbe forse essere condotto in regioni inesplorate, magari di
differente natura..."
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(Lettera a Bruno Bertotti, del 7 gen 1959, tratta da: E.Schroedinger
Scienziato e Filosofo - a cura di B.Bertotti e
U. Curi - Il Poligrafo, Padova 1994)
Ciao.
Luciano Buggio
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Received on Sat Jan 31 2004 - 18:57:17 CET