Re: Filosofia della scienza
On Fri, 02 Jan 2004 18:38:18 GMT, "ricky"
<ricky_at_zxcvjbzcv.zxcvzxbv.com> wrote:
>Io sostengo che la scienza, fisica in primis, non sia altro che:
>1) l'osservazione e la misura dei fenomeni
>2) la ricerca dei modelli matematici pi� semplici possibili in grado di
>descrivere i dati ottenuti
>In tale quadro, l'ontologia e la supposizione di una realt� "oggettiva" la
>fuori diviene del tutto superflua.
No. E' il presupposto dell'intero processo.
Solo "presupponendo", a priori di ogni atto scientifico, l'esistenza
di un mondo "la' fuori" con oggettive ed intrinseche caratteristiche -
non alterabili in modo evidente dal processo di misurazione ed
osservazione e' possibile concepire il processo scientifico e poter
intendere i dati rilevati come componibili in una ricostruzione
(spesso matematica, ma non sempre).
Senza questo presupposto... non puoi neanche muovere un passo sotto il
punto di vista scientifico.
Questo presupposto e' eminentemente metafisico.
Lo scienziato che ignora questo e' ovviamente uno che puo' dare
origine a ricerche e postulare teorie.. da utilizzare in una
produzione scientifica.
Ma "questa" e' l'autentica valenza della scienza.
Lo si puo' ignorare...e seguitare a lavorare scientificamente... ma
nel momento in cui si vuol afferrare l'essenza stessa del fatto
scientifico non ci si puo' esimere da questa valutazione.
Ovvero: si puo' agire da scienziati ed ignorare questa tematica.
Ma questo non vuol dire che la scienza sia qualcosa che possa essere
intesa in modo completo ignoranto tale tematica ed ancor piu' non
facendo proprie le istanze necessarie per risolvere tale tematica.
Ecco, due ricercatori possono condurre entrambi compiti scientifici...
ma dei due solo quello che ha compreso e risolto tale argomento e' da
considerarsi in toto "scienziato". L'altro e' un mero misuratore, o
teorico... che non si rende conto di quel che fa... anche se lo fa in
modo corretto.
>In sostanza, la scienza � la semplice
>modellizzazione dei fenomeni osservati, nulla di pi� e nulla riguardo una
>fantomatica "vera essenza" del mondo.
Si' bonanotte...
>A volte sento fare considerazioni filosofiche sull'universo partendo dalla
>MQ o dal fatto che l'universo abbia avuto o meno un big-bang (soprattutto se
>c'� la religione di mezzo), quasi come se MQ, relativit� e affini non
>fossero dei meri modelli matematici di nostra invenzione in grado di
>approssimare ognuno una vasta gamma di fenomeni.
Vedi... il solo domandarti perche' quei modelli funzionano... anche se
vengono verificati in tempi e spazi necessariamente mai identici... e'
in grado di porre tematiche che esulano in un attimo dalle mere
valutazioni "misurative" o "modellizzanti".
Ciao
VR
"La fonte principale degli attuali contrasti fra le sfere della
religione e della scienza si trova nella concezione di un Dio
personale."
Albert Einstein. Pensieri di un uomo curioso,
Oscar Mondadori Ed. 1997, Milano; p. 115.
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La rivincita darwiniana
sul reverendo Paley:
www.diolaico.it
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Received on Sat Jan 03 2004 - 17:39:32 CET
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