Su un paio di libri di fisica c'� descritto un simpatico esperimento. Si
prende un coindensatore a facce piane parallele separate dall'aria e lo si
immerge in un liquido dielettrico isolante (olio). Le facce vengono
immerse verticalmente e in modo da tenere il condensatore per met� nel
liquido e per met� in aria.
Caricando il condensatore, le cariche attirano il liquido dielettrico e lo
fanno salire, all'interno delle facce, oltre il pelo libero del liquido
stesso, tipo aspirazione con siringa.
Il liquido sale fino a che la forza elettrostatica (verso l'alto)
equilibra la pressione idraulica (verso il basso). Il libro d� anche la
formula (una frazione con diverse variabili) con cui si determina
l'altezza raggiunta dal liquido in funzione della tensione, costante
dielettrica etc.
L'esperimento d� un risultato scontato e non dice nulla di significativo
sul piano teorico.
Con i materiali e le tensioni del libro, (tensioni gi� abbastanza
elevate), l'effetto � per� minimo. Il liquido sale di 2-3 mm.
Volendo tuttavia, a scopo didattico o per semplice curiosit�, ripetere
l'esperimento con risultati pi� sensibili (7-8 cm) si va incontro a una
serie di difficolt� pratiche che comunque credo superabili.
Ma il problema maggiore (questo s�, teoricamente intererssante) � un altro.
L'effetto finale che si vuole ottenere � circa 35 volte quello trovato sul
libro. Pertanto si dovranno forzare i valori delle variabili: tensioni
altissime, rigidit� e costante dielettrica altissime etc.
A queste "vette" la formula rimane sempre valida, oppure superati certi
valori non � pi� valida?
Per esempio la tensione � sempre = alla resistenza * intensit� a qualsiasi
valore.
Invece la polarizzazione del dielettrico � lineare fino ad un certo punto
del campo elettrico mentre oltre non lo � pi�. Oppure la legge F=m*a non �
pi� valida approssimandosi alla velocit� della luce.
Nel caso in questione la formula che stabilisce l'altezza del liquido
perde valore oltre certi limiti delle variabili? Insomma non vorrei
mangiarmi la testa con difficolt� pratiche notevoli per un risultato non
raggiungibile neppure in teoria.
E in generale come si distingue una formula sempre valida da una che lo �
solo fino ad un certo punto?
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Received on Thu Aug 14 2003 - 11:56:31 CEST