Il 31 Lug 2003, 15:39, buggiol_at_libero.it (luciano buggio) ha scritto:
> Ed invece sostengo che questo sistema, viste le premesse della Teoria di
> Kant Laplace sulla formazione dei sistemi planetari, �, salvo successive
> prturbazioni, talmente unico, da essere l'unico (scusa il gioco di
> parole), cio� quanto consegue necessariamente da quelle premesse.
> Questo con le dovute precisazioni quantitative per quanto riguarda la
> Legge di Keplero: e mi spiego.
> Secondo la teoria in parola, i pianeti si sono formati per condensazione
> in alcuni punti di catalizzazione di materiali in origine gassosi,
> appartenenti ad una nube (sferica e poi discoidale) in rotazione.
> Ora, quale � per tale teoria la legge della velocit� angolare del
> materiael rotante in funzione della distanza (equatoriale) dal centro?
Bella domanda. Non lo so e me lo sono sempre chiesto,
insieme, come mi sono chiesto quale sia la dinamica
di formazione del disco gassoso, e quando si ha la
formazione dei punti di catalisi. Tuttavia devi
tenere presente che il momento angolare (che e'
una quantita' conservata per il pt di Coulomb)
va come il prodotto di massa, velocita' angolare e
quadrato del raggio. Quest'ultima circostanza,
la dipendenza quadratica, fa in modo che un oggetto
di uguale massa ha momento angolare maggiore se
sta su un orbita piu' larga. (come radice di R).
Ora sai che le fasce fra due pianeti si allargano
con proporzionalita' geometrica. (legge di Titius Bode)
quindi la materia che ha formato un pianeta viene,
verosimilmente da regioni piu' lontane. Allora trovi
materia che aveva un momento orbitale piu' alto costretta
su un orbita dove il momento orbitale e' piu' basso,
per avere conservazione devi avere trasferimento dal
momento orbitale a quello intrinseco.
Per Leonardo e per Laplace, credo pure, in tali
circostanze, in un fluido si formano vortici concordi
al verso di rotazione di tutta la nebulosa.
> Non credo che, in origine e per tutto il tempo durante il quale ebbe luogo
> la differenziazione, tale legge fosse quella di Keplero: Anche a Newton,
> d'altronde, tenendo conto della quantit� di massa distribuita in tutto lo
> spazio interno ad una data ideale orbita, risultano valori di tale
> velocit� diversi da quelli che si avrebbero se le masse fossero
> concentrate in punti (leggi: il corpo del sole e dei pianeti gi� formati,
> in particoalre il sole), e tra di essi ci fosse il vuoto.
> Vale per� che le velocit� angolari, anche nella nebulosa in rotazione,
> diminuiscono col raggio, se non sbaglio meno rapidamente che nell'altro
> caso.
> Consideriamo allora in intorno di uno dei nuclei di condensazione intorno
> al quale si sta formando un pianeta, o, ancora prima, la fascia di
> materiale incoerente e pi� o meno fluido col suo ingombro radiale: la sua
> parte pi� esterna resta indietro, e quindi il momento di rotazione che ne
> scaturir� col formarsi del corpo sar� retrogrado.
Per quel che dicevo no, quando il fluido scende
verso zone di raggio minore accelera, tendendo
a conservare il momento angolare, se viene
catturato, per dissipazione viscosa, cede momento
antiorario (concorde al momento globale) agli
strati piu' bassi.
> Chiedersi cosa avverrebbe, come tu mi vuoi far fare, ipotizzando diverse
> condizioni iniziali di moto (altre velocit�, o un impulso di coppia dato
> nell'altro senso ecc) mi chiedo a che serve se noi partiamo da una
> situazione dinamica che ha in s� queste precise ed univoche informazioni e
> che abbiamo detto di non voler perturbare.
A nulla, non e' questo lo schema da considerare se
vogliamo capire la formazione dei pianeti. Tuttavia
alcune perturbazione non sono meno intrinseche ed
univoche, delle altre condizioni, l'instabilita'
prodotta da una fluttuazione positiva di densita'
tende ad esser amplificata dalla dinamica.
> Ripeto: � dalla dinamica insita nell'ipotesi di Kant Laplace che nasce il
> moto rotatorio retrogrado.
Per le ragioni euristiche, non certo conclusive,
che ti ho spiegato dissento da questa tua convinzione.
> Perch� invece vediamo oggi tutti i pianeti (compreso Venere) ruotare nello
> stesso senso della rivoluzione?
Venere risente molto fortemente del campo terrestre
e del suo periodo, e la teoria piu' accreditata per
spiegare la sua rotazione retrograda e' legata a
questa circostanza.
> Ciao.
> Luciano Buggio
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Received on Fri Aug 01 2003 - 16:04:00 CEST