> Vorrei capire una cosa. Cosa distingue questo esperimento
> quantistico dal seguente esperimento classico:
> Prendo un sistema classico di momento angolare totale nullo ad
esempio due sfere che ruotano in direzioni contrapposte.
> Poi lascio che le due sfere seguano due traiettorie diverse e alla fine
> misuro il momento angolare della prima e della seconda sfera.
> Cosa otterro`? Ovviamente misure correlate. Ma sia chiaro che non
c`e` bisogno di chiamare in causa eventi non locali e tanto meno la
meccanica quantistica.
> Quindi perche`dire che i fotoni sono telepaticamente collegati e non
> dire semplicemente che il loro momento angolare totale si conserva?
> Cosa c`e`di quantistico?
La cosa "sconvolgente" � che (tradotto negli esperimenti quantistici) se
tu alteri il momento angolare di una particella indipendentemente
dall'altra e viceversa, quando vai a rivelare i rispettivi momenti angolari
scopri che continuano ad essere correlati come se la variazione sulla
prima particella fosse stata avvertita istantaneamente anche dalla
seconda!
Siccome non ti � dato di monitorare istante per istante cosa succede ad
entrambe le particelle, devi ragionare unicamente sui dati finali rivelati
dai polarizzatori (se usi fotoni) o dai magneti di Stern-Gerlach (se usi
elettroni)
Una delle prime obiezioni critiche che possono essere fatte � proprio
quella che hai fatto tu, perch� appare la soluzione pi� logica, cio�
pensare che i fotoni siano correlati n� pi� n� meno di due gemelli
programmati per comportarsi allo stesso modo (in questo caso in modo
speculare), come se le particelle fossero preprogrammate per
comportarsi in un modo predeterminato (e speculare) in funzione delle
interazioni che subiscono durante il loro tragitto, compresa l'interazione
finale con il rivelatore.
Il bello viene adesso: puoi raccogliere i dati di un esperimento con
particelle "full entangled" e cercare da solo l'algoritmo di un possibile
programma nascosto in ogni particella gemella che ne
predeterminerebbe il comportamento in modo completamente
indipendente, dunque senza assumere effetti di "telepatia".
20 anni fa il fisico David Mermin scrisse il miglior articolo divulgativo _in
assoluto_ in grado di dotarti di tutti i dati sperimentali e degli elementi
concettuali essenziali per poter toccare con mano (senza bisogno di
essere specializzato in fisica quantistica) l'affascinante bizzarria della
"telepatia" fra particelle.
Quell'articolo � tutt'oggi la miglior chiave didattica per comprendere a
fondo il fenomeno "sbattendoci la testa" fino a dover accettare (senza la
necessit� di atti di fede nel teorema di Bell...) dell'assoluta impossibilit�
di poter concepire un indipendenza comportamentale fra le particelle
correlate (la vana ricerca delle variabile nascoste di natura locale).
L'articolo di Mermin si pu� trovare facilmente in rete, lo puoi scaricare
anche da qui:
http://armageddon99.altervista.org/papers/mermin_moon.pdf
Ti invito a leggere con molta attenzione l'articolo e a cercare
"caparbiamente" una soluzione al problema posto che riesca ad evitare
di assumere la telepatia fra le due particelle coinvolte, le evidenze
sperimentali sono talmente "assurde" che l'unica spiegazione logica che
rimane dopo averle vagliate tutte � proprio la telepatia....
Ci sono altre cose interessanti da dire ma per ora mi fermo qua.
bye
armaged
Received on Wed Jul 02 2003 - 11:31:54 CEST