Il 21/05/2021 21:32, Elio Fabri ha scritto:
> alessandro volturno ha scritto:
> > questo fenomeno penso che sia ascrivibile all'aggettivo *isotropico*
[...]
> Secondo me qui l'aggettico in uso è "isotropo", ma la cosa è
> secondaria.
Ho tradotto dall'Inglese il termine *isotropic*, non so quale sia
l'equivalente Italiano.
Penso che il mio problema principale sia la limitata conoscenza delle
nozioni matematiche. Sono anni che in più riprese cerco di fare uno
studio della Meccanica e della Meccanica Quantistica, ma più leggo più
vengono fuori concetti di cui non so nulla. Uno su tutti l'analisi in
serie di Fourier (per non parlare della geometria analitica delle
coniche (di cui ho solo un'infarinatura dai tempi del Liceo) e di quella
delle figure solide (sfere, ellissoidi, paraboloidi etc.)
> > Per la cronaca il libro che ho ri-iniziato a leggere è
> > Introduction to Quantum Mechanics with application to chemistry
> >
> > L. Pauling
> > E. B. Wilson Jr.
> >
> > edizione Dover in lingua inglese
> Nientemeno!
> Pensa che su quel libro io ho fatto un primo approccio alla meccanica
> quantistica, quando facevo il terzo anno.
> Era il 1950...
I testi recenti (dal 2000 in avanti) sono diventati pieni di
illustrazioni a colori e sembrano libri per bambini.
Se posso, tempo permettendo, vincendo l'incostanza delle letture etc.,
leggo testi scritti tra il 1920 ed il 1980. Internet Archive è una
miniera di informazioni, se ci si registra si possono consultare una
marea di testi.\
> Non mi ricordo niente di come era fatto, ma certo se vuoi capire la
> meccanica non è il massimo.
L'ho trovato un buon testo e spiega la soluzione delle equazioni
differenziali parziali in serie di funzioni con esempi e dovizia di
dettagli, pur non essendo un testo di Matematica.
> Non mi sono chiari i tuoi obiettivi, ma potresti provare a guardare un
> altro classico (un po' meno antico): il Goldstein (Meccanica Classica:
> esiste anche la trad. italiana).
La lingua Inglese non è un problema.
Per lo studio della meccanica ho letto (e capito solo per grosse linee)
Corben, Stehle
Classical Mechanics 2nd edition
Dover
Mi interessa la meccanica Quantistica applicata agli atomi e alle
molecole. All'università ho studiato Chimica, ma sbagliai indirizzo
scegliendo quello di Chimica Organica.
Siccome il libro citato di Pauling e Wilson inizia con la trattazione
Lagrangiana ed Hamiltoniana della meccanica ho pensato di leggere
qualcosa di specifico su questa disciplina basilare. Ma leggendo sulla
Meccanica sono emerse altre mie lacune e quindi sono arrivato alla
conclusione di accontentarmi di riuscire a seguire concettualmente i
discorsi, per il solo piacere di conoscere gli argomenti.
Il testo di Goldstein l'ho sentito nominare ma non l'ho mai letto.
Per la cronaca aggiungo che provai a leggere il libro di Dirac sulla
meccanica Quantistica (lettura iniziata una 15na di anni fa ma non
conclusa) e incredibilmente riuscivo a seguire l'algebra dei Bra e dei
Ket che si costruisce nel testo, ma al solito non avendo le basi
matematiche necessarie a capire gli spazi vettoriali a più dimensioni,
l'analisi di funzioni complesse etc, ho dovuto abbandonare quella strada.
Ho insomma il rammarico di non essermi iscritto alla facoltà di Fisica
quando ho terminato le superiori e sono sicuro che se lo avessi fatto mi
sarei dispiaciuto delle limitate nozioni matematiche che avrei potuto
imparare in quel corso di studi. Ma ovviamente il più grosso limite sono
le mie capacità intellettive ;)
Una nota conclusiva:
Spero che un ente internazionale come ISO decida di uniformare la
simbologia ed i caratteri tipografici da utilizzare nelle discipline
Fisiche perché ogni testo che ho visto utilizza per gli stessi concetti
simboli o lettere diverse.
Grazie,
alessandro
Received on Sat May 22 2021 - 11:09:02 CEST
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