Re: Approssimazioni

From: Flavio <flaviozanovello_at_hotmail.com>
Date: 9 Apr 2003 23:55:15 -0700

Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> wrote in message news:<3E946F68.D19DEA75_at_mclink.it>...
> Falvio ha scritto:
> > Bella discussione che inneschi. Ti dico la mia che potrebbe essere non
> > condivisa da molti. La fisica non puo'pretendere di spiegare la
> > realta'. Suo compito gia' molto arduo e' quello di descrivere il
> > meglio possibile il mondo che ci circonda.
> > ...
> Posso condividere molto di cio' che scrivi. L'obiezione principale e'
> che lo trovo parziale (non nel senso di fazioso, ma nel senso di
> incompleto).
> Voglio dire nella fisica che ci sono risultati (leggi) piu' o meno
> fondamentali, piu' o meno universali; nella tua descrizione stanno un
> po' tutte sullo stesso piano.
> Una legge sostanzialmente empirica, come per es. la dipendenza delle
> resistenza dell'aria dal quadrato della velocita' (in certe condizioni)
> non ha lo stesso "status" delle equazioni di Maxwell o della legge di
> gravitazione.
> Anche queste hanno dei limiti di validita', debbono essere corrette se
> si esce da quei limiti, ma hanno un carattere "universale" e ci dicono
> qualcosa di profondo sul mondo.
> -------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica "E. Fermi"
> Universita' di Pisa
> -------------------

D'accordissimo su quello che scrivi. Nel voler fare un discorso
generale ne ho fatto uno un po' generico. Il fatto e' che
l'impressione che ha avuto Koffy penso sia tipica di molti che
cominciano ad approcciarsi alla fisica. Per qualche motivo si sono
convinti che si tratti di una costruzione grandiosa in cui ogni
mattoncino sta in armonia con gli altri e perfettamente al suo posto,
come posizionato da un grande architetto divino, e noi dobbiamo solo
andare a vedere tutti i mattoncini. Tale impressione svanisce man mano
che si approfondisce lo studio, sopratutto se si studia la storia
della fisica e il come si e' arrivati alle scoperte. Molto spesso si
procede un po' a tentoni, capita fortuna e spesso anche vi sono anche
intuizioni geniali. Se poi uno prova a fare un po' di fisica per conto
suo la cosa e' ancora piu' sconcertante. Magari dopo qualche anno si
arriva a un risultato che mostrato ad altri appare semplice, ma se si
ripercorrono i ragionamenti fatti per arrivarci appaiono astrusi.
Non so precisamente a cosa sia dovuta questa visione (che sicuramente
avevo anch'io). In parte al fatto che a livelli liceali e' necessario
introdurre delle semplificazioni per cui pare che il mondo sia fatto
da punti materiali, serbatoi termici e generatori di corrente ideali.
ma sicuramente c'e' anche dell'altro che ora mi sfugge.
Immagino anche che per un giovane avere una visione piu' realistica di
quello a cui aspira la fisica tolga un po' di fascino alla materia
stessa.

Flavio
Received on Thu Apr 10 2003 - 08:55:15 CEST

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