rez ha scritto:
> Ti aggiungo allora che la derivata covariante non ha bisogno di
> trasporto parallelo di nessun tipo (Levi-Civita, Fermi,
> Fermi-Walker, generale).
Ho ripreso in mano un vecchio libro (Barry Spain - Tensor Calculus -
Oliver and Boyd - 1960) che ho sempre considerato come un ricco
formulario analitico di calcolo tensoriale, ma anche quanto di piu'
orrendo io abbia mai visto dal punto di vista fondazionale.
Anzitutto il libro definisce "di brutto" i simboli di Christoffel
e ne analizza le proprieta' di trasformazione.
Poi giocherella con le derivate parziali di un vettore controvariante
A^k e mostra che una certa espressione differenziale e' un tensore
misto di secondo ordine e lo battezza derivata covariante di A^k.
Da un punto di vista formale il discorso stara' pure in piedi, ma il
significato matematico-fisico dei costrutti analitici proposti appare
del tutto incomprensibile.
Se questo e' il prezzo da pagare, preferisco definire la derivata
covariante usando il concetto "superfluo" di trasporto parallelo.
Conosci un modo di procedere migliore?
--
Elio Proietti
Debian GNU/Linux
Received on Fri Mar 21 2003 - 22:31:18 CET