Re: e un libro scolastico di fisica semplice ma non semplicistico

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sat, 22 Mar 2003 20:53:17 +0100

Alberto d'Onofrio ha scritto:
> ...
> No, difatti non l'ho scritto. Pero' sono fermamente convinto che
> simulazioni al computer ed esperimenti di lavoratorio siano un
> validissimo supporto didattico.
> Supporto che non dovrebbe rimanere "sporadico", ma, al contrario,
> dovrebbe essere sistematico, ossia ad ogni lezione teorica dovrebbero
> corrispondere esempi pratici in laboratorio o al computer.
Mi permetto di contraddirti, sulla base di ampie discussioni cui ho
partecipato tra addetti ai lavori, ossia insegnanti e ricercatori
didattici.
Non puoi assolutamente mettere sullo stesso piano laboratorio e
simulazioni: mentre sul valore formativo del laboratorio non ho
obiezioni (a patto che sia fatto come si deve, ossia non con schede
preconfezionate dove ci sono solo da mettere i numeri letti su strumenti
gia' montanti), le simulazioni sono viste in modo molto critico dagli
insegnanti piu' avvertiti. Senza contare che c'e' simulazione e
simulazione...

> ...
> Usare le simualzioni, poi, aiuta proprio quegli studenti meno portati
> al ragionamento astratto e/o all'osservazione dei fenomeni.
Primo: se un ragazzo non e' portato ne' al ragionamento astratto ne'
all'osservazione dei fenomeni, e' proprio una frana...
Secondo: no, non si puo' rimpiazzare l'osservazione diretta con uno
schermo dove chi ha programmato la simulazione ti fa vedere quello che
vuole.
Purtroppo so bene che questa e' la tendenza: costa meno, richiede meno
sforzo all'insegnante, e' piu' "moderno", rientra nelle famose "tre I"
di Berlusconi... Che sivuole di piu'?

roberto ha scritto:
> ...
> Vedi, quando uno sente questi discorsi gli viene subito di darti
> subito ragione.
A me non viene, come hai visto :)

> L'esperienza mi ha detto che questi strumenti sono interessanti ma
> hanno un canale poco "solido" didatticamente parlando.
> ... Spesso l'utilizzo di una presentazione e di una
> simulazione di fisica risulta un punto di interesse ma soprattutto per
> il momento. Poi quando si tratta di dello studio le due cose sono
> separate,
> ...
> siccome cio' che devono approfondire con lo studio
> non e' esperienza da descrivere ma concetti da elaborare, la
> simulazione risulta niente piu' che una scintilla che incuriosisce ma
> non partecipa attivamente allo studio, a meno che il libro non
> consolidi il linguaggio e gli argomenti illustrati nell'animazione.
Concordo.
In sostanza, capire la fisica (ma direi la scienza in genere, e forse
non solo) richiede un'attivita' intellettuale di tipo diverso dalla
fruizione/partecipazione.
Ma sono discorsi ben noti: ci sono (ahime') pedagogisti che hanno
teorizzato una nuova forma di conoscenza, "virtuale": ricordo, tanto per
fare un nome, una relazione di Maragliano che ascoltai anni fa... Adesso
lui sara' fuori gioco perche' credo fosse di sinistra, ma non vuol dire,
perche' questa specie d'ideologia e' diffusa in modo trasversale.
Tanto per fare un altro esempio, anche risolvere problemi e'
un'attivita' insostituibile (anche se pochissimo praticata, ahime').
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sat Mar 22 2003 - 20:53:17 CET

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