Re: Principio di equivalenza

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaroNOSPAM_at_comeg.it>
Date: Wed, 19 Feb 2003 19:59:51 +0100

"luciano buggio" <buggiol_at_libero.it> wrote in message
news:b2ti9b$8rl$1_at_news.newsland.it...
[...]
> Allora rispondo alla tua domanda, dicendoti cosa ho capito io di quello
> che aveva detto Elio Fabri (che spero almeno questa volta non mi
> smentisca) sulla questione della localit� del PE.
> Egli sosteneva (non c'� altro da fare, per salvarla a fronte
> dell'obiezione mareale, di cui io ritengo Einstein si sia accorto in
> ritardo) che la validit� della PE � locale:

Luciano, io continuo a non capire, se con "egli" sopra ti riferisci ad Elio,
beh, lo credo bene che egli sostenga che il PE ha validita' locale, lo
sostiene lui come ogni altro fisico, fin dal primo che lo ha enunciato: il
passo riportato da me recentemente e' un enunciato del PE dato da Einstein
dove si sottolinea la validita' locale dello stesso; in passato, in un
thread nel quale cercavo di capire cosa intedeva Rez nel dire che il PE
"entra in crisi", a suo modo di vedere, per imprecisati motivi, ho
riportato, se ricordo bene, altri 4 enunciati dati da diversi fisici (fra
cui Elio) e in tutti veniva sottolineata la validita' locale. Mi pare
abbastanza improbabile che Einstein si sia accorto in ritardo dell'effetto
mareale: sottolineando che il PE ha validita' locale si intende che per una
regione estesa dello spazio-tempo cio' che viene affermato nel PE (cioe' la
cancellazione degli effetti gravitazionali) non ha luogo (cioe' non ha luogo
in maniera esatta). Poi Einstein potra' anche non aver mai parlato di forze
di marea, e potra' anche non aver avuto coscienza del fatto che le maree
(quelle dei mari veri che si trovano sulla Terra) sono dovute proprio al
fatto che nel sistema di riferimento Terra, in caduta libera, gli effetti
gravitazionali di attrazione (del Sole, come della Luna) non si cancellano
totalmente, ma questo non significa che egli non avesse ben chiaro il fatto
che in un sistema di riferimento di dimensioni finite non potranno mai
cancellarsi totalmente gli effetti di un campo gravitazionale non uniforme.
E' ovvio questo, e' ovvio dall'enunciato del PE.

> senonch� alle mie insistenze
> per capire quanto piccolo fosse l'intorno del singolo punto (ed alla mia
> considerazione che perch� l'effetto mareale sparisse bisognava ridursi al
> punto, cio� al nulla, e tutto perdeva di senso) ha interrotto la
> comunicazione.

Luciano, questa osservazione mi sembra che mostri il fatto che non ti e'
chiaro il significato di validita' locale del PE. La parola "locale" spiega
tutto. Certo, per comprenderne il significato si deve avere ben chiaro il
concetto di limite: dire che una certa proposizione ha validita' locale
significa che essa "tende" ad essere vera al tendere a zero delle dimensioni
(delle dimensioni dello spazio-tempo per quanto riguarda la proposizione in
questione). Cioe', immaginiamo che si voglia un sistema di riferimento
finito all'interno del quale vogliamo che il campo gravitazionale sia minore
di un certo valore eps, il PE ci assicura che un opportuno sistema di
riferimento, di dimensioni spaziali sufficientemente piccole, per un
intervallo di tempo sufficientemente breve, soddisfera' al requisito
richiesto (cioe' al suo interno il campo gravitazionale sara' minore di un
dato eps, qualunque sia eps, cioe' se eps si fa sempre piu' piccolo,
diminuendo opportunamente le dimensioni spaziali e temporali del nostro
sistema di riferimento, allora il campo sara' comunque minore di eps)

> Luciano Buggio.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Feb 19 2003 - 19:59:51 CET

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