[luciano buggio:]
>Se non viene usata luce mocromatica, visti i volori sperimentalemente
>rilevati, gli indici di assorbimento a seconda della frequenza dovrebbero
>variare in modo veramente spropositato, non trovi? Tanto da essere
>sensibile anche all'occhio che guarda attraverso gli occhiali polaroid una
>variazione del colore, cosa che non mi risulta.
>
>Qui occorre avere dati, o comunque fare l'esperimento con luce
>monocromtica.
>
>C'� nessuno che pu� indicare delle altre referenze sperimentali, con luce
>monocromatica, magari, o rifare l'esperiemento?
>Io nel web (ho cercato molto) ho trovato solo quell'abstract, e mi pare
>strano.
Abstract? A me sembra la descrizione di un esperimento
didattico, da far fare agli studenti. Non penserai mica che i
polarizzatori siano alla frontiera della fisica, spero.
>Se vuoi un mio paarere, io ritengo che l'incide di assorbimento �
>invariante rispetto al colore, e gli sperimentaatori dell'Universit� di
>Udine lo sapevano: deve essere una cosa talmente scontata che non hanno
>sentito la
>necessit� di precisarlo
Non saprei. Non dimentichiamo che una lampada a incandescenza
ha una forte emissione nell'infrarosso. Magari il sensore
vede anche quello.
Per esempio, ho trovato questo in rete: e` un altro
esperimento didattico con i polaroid, che ti consiglierei di
leggere:
http://www.ruf.rice.edu/~dodds/Files231/expt07.pdf
"Fig.7-1 [...] The light box includes a heat filter to remove
the infrared radiation that would pass through the
polarizers."
Un altro passo interessante mi sembra il seguente:
"Finally, we note some experimental realities. The Polaroid
material is not 100% efficient at all frequencies, so some
light will pass through unpolarized. There is some absorption
in the Polaroid (nearly 25%) and the retarder. We will need
to account for these losses in computing intensities. Some
stray light may also enter the photocell without passing
through the optical elements. Thus we may represent the
intensity at the photocell by the sum [...]"
Quindi tanto per cominciare il polarizzatore non polarizza
del tutto, e questo complica le cose. Il coefficiente citato
del 25% mi sembra assai vicino a quel 24% citato nella pagina
che hai indicato a proposito del terzo polarizzatore, che
immagino avesse finalmente a che fare con luce quasi tutta
polarizzata dai ben due polaroid precedenti.
Da questi e altri dettagli ho il sospetto che questi tizi
sappiano piuttosto bene quello che stanno facendo (o meglio,
dicendo di fare agli studenti). Non riportano i risultati,
dato che devono fornirli gli studenti, ma non dicono neanche
di aver osservato risultati anomali. Del resto, se cosi'
fosse avrebbero pubblicato su rivista scientifica.
>> ..mi sovviene anche un altro problema:
>> la parte di luce riflessa dall'ultimo polaroid torna
>> verso il precedente che ne riflettera` di nuovo una parte
>> in avanti. Anche qui, non so quale sia la frazione
>> di luce riflessa (meno dello 0.3, ma questo dice poco).
>> A occhio, il promo polaroid nella fotografia sembra
>> diverso dagli altri due (forse e` diversa solo la
>> montatura). Gli sperimentatori non dicono di aver
>> controllato che nella prova con un solo polaroide
>> non avesse importanza quale usavano.
>> Spero bene che abbiano fatto l'esperimento al buio. :-)
>Qui leggo una raffica di ardite insinuazioni: non mi pare che tu abbia
>una buona opinione di questi sperimentatori.
>Possibile che siano cos� deficienti:-)?
Mi scuso se e` sembrato che li stessi criticando. Lo farei
se, sulla base di un esperimento fatto e descritto in quel
modo, asserissero di aver trovato risultati anomali. Niente
di tutto questo: quello e` solo un esperimento da far fare
agli studenti, a scopo didattico e con un'accuratezza
adeguata a *quello* scopo. Tutto qui.
Quello che intendo dire e` che nessuno puo` stimare gli
errori meglio di chi ha fatto l'esperimento e sa come lo ha
fatto. E cosa fanno costoro? Gridano al risultato anomalo?
No, anzi. Nulla in quel testo lascia pensare che gli autori
siano convinti di aver trovato segni di qualcosa di anomalo.
>> Ma soprattutto, gli errori sperimentali dichiarati sono
>> dello stesso ordine di grandezza della discrepanza
>> che hai notato;
>[...]
>Per� se quardi il diagramma che riproduce i dati dell'osservazione vedi
>che l'imprecisione (l'oscillazione dei valori di intensit� in uscita con
>uno due tre polaroid) �, ad occhio di poco pi� di una parte su cento.
>Voglio dire che le misure appaiono molto risolte, l'apparecchiatura
>sperimentale cio� molto affidabile.
>Che ne pensi?
Il fatto e` che non so quante misure come quella siano state
fatte. Quand'ero al liceo (sezione pilota per la fisica,
purtroppo: si facevano meccanicamente caterve di esperimenti
inutili di cui si conosceva l'esito a priori e non si
studiava un tubo) ricordo che era prassi comune ripetere le
misurazioni un certo numero di volte. Mai che si ottenesse
due volte lo stesso numero. Lo si faceva sia per avere una
maggiore precisione, sia per poter stimare l'errore non
sistematico. Forse quelli che citi hanno fatto la stessa cosa
ottenendo risultati abbastanza diversi da una prova
all'altra e hanno stimato l'errore di conseguenza.
Ciao
Paolo Russo
Received on Sat Mar 01 2003 - 23:59:51 CET