Re: cosmologia e dintorni

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Mon, 02 Dec 2002 10:23:07 +0100

Ho deciso di cancellare il mio post 'iracondo' contro rez perche'
fuori luogo e immotivato. Scusate ieri sera non ero particolarmente
allegro. Cerco di spiegare meglio il mio punto di vista. Spesso si
trova sui giornali ( ho trovato diversi articoli in proposito nelle
pagine culturali) che Popper e' grande perche' ha 'dimostrato' che la
scienza non produce certezze "certe" ed ha provato che non si possono
verificare le proposizioni scientifiche ma solo falsificarle ecc...
ecc... partendo poi per la tangente e dicendo un sacco di cose ovvie
per chi si occupa di scienze fisiche in particolare.
E' anche vero che Popper appartiene alla corrente filosofica dei
fallibilisti, ma tale corrente non e' nata con Popper, ma comincia
credo con Hume nella sua critica al principio di induzione nella
scienza. Popper partendo e ribadendo questo punto di vista
(specialmente sull'induzione) apparentemente completamente negativo e'
stato in grado di rovesciarne il senso, dando un valore positivo alla
falsificabilita'. Quest'ultima usata a scopo normativo dovrebbe venire
  usata dagli scienziati (ma anche dalla gente comune) come criterio
di scientificita' delle teorie.
Volevo aggiungere che comunque la visione di Popper sulle procedure
della scienza e' abbastanza ingenua e poco fedele a quello che fanno
davvero gli scienziati, almeno i fisici.
E' comunque meno ingenua dell'idea che una volta (forse anche oggi)
veniva insegnata a scuola basata sul principio di induzione: lo
scienziato verifica tantissime volte una legge fisica fino a
raggiungere la certezza perche' ogni volta che la legge e' stata
verificata in un singolo caso si e' aggiunto un grado di certezza
maggiore.
Il criterio di falsificabilita'di Popper non e' pero' un criterio
efficiente perche' le teorie sono cose molto piu' 'sporche' di quanto
non si evinca dalla descrizione Popperiana. Quando un esperimento
fornisce un esito negativo per una proposizione di una teoria, non e'
affatto ovvio cosa sia stato falsificato, perche' le teorie applicate
al mondo reale necessitano di una serie di ipotesi tacite ad hoc per
interfacciarsi bene con il mondo reale. Se l'esperimento ha dato un
esito negativo, si puo' sostenere che siano state le ipotesi ad hoc
a cadere e se ne possono formulare altre.
Quindi, fissata una teoria, e' molto difficile immaginare un
esperimento il cui eventuale esito negativo distrugga completamente la
teoria,perche' l'esperimento, quando si esegue necessita delle ipotesi
tacite e l'esito negativo puo' imputarsi alla fallacia di una di
queste ipotesi. (Vedi il periodo tra l'esito degli esperimenti di
Michelson Morley e l'avvento della teoria della relativita' speciale).
Le norme proposte da Popper che dovrebbero usare gli scienziati (in
realta' parlo dei fisici) sono inapplicabili anche perche' si basano
su una descrizione poco fedele a quello che accade davvero nella
comunita' scientifica. Una descrizione molto piu' ricca e fedele e'
qualla presentata da Kuhn,...ma questa e' un'altra storia.
Ciao, Valter




rez wrote:
> On 30 Nov 2002 09:56:40 -0800, Valter Moretti wrote:
>
>>Riccardo Papini wrote
>
>
>>>Comunque Karl Popper ha stupendamente detto che le affermazioni
>>>scientifiche non possono mai essere dimostrate ma solo falsificate.
>>
>
>>Ciao, non credo proprio che Popper abbia detto una cosa simile.
>
>
> L'ha proprio detto si`. E` il cosiddetto: "fallibilismo".
>


-- 
------------------------------------------------
Valter Moretti
Faculty of Science
Department of Mathematics
University of Trento
Italy
http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Mon Dec 02 2002 - 10:23:07 CET

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