Il 15/10/21 19:56, gino-ansel ha scritto:
> L'inverso del quadrato della distanza è una cosa evidente,
> basta considerare la grafica esposta in
> https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_dell%27inverso_del_quadrato
Il grafico "dimostra" quello che ci metti. Che dimostri in modo evidente
che la gravità debba andare come 1/r^2 è falso. Quello che il grafico
mostra è la relazione tra un campo di forze va come il quadrato della
distanza, il flusso costante su superfici sferiche diverse centrate
sull' origine del campo.
>
> m1*m2 indica che ogni particella attira tutte le altre particelle
in realtà lo fa il segno della forza e il fatto fisici che le masse sono
sempre positive.
>
> Come distanza si prende la distanza fra i centri di m1 e m2 mentre le
> distanze in realtà variano (percentualmente pochissimo) da particella
> a particella a seconda di dove sono piazzate nelle palle celesti
> Pertanto il conteggio è approssimato rispetto a quello esatto
> e questo tanto più sono grandi e tanto più m1 e m2 sono vicini
> (è il caso di Mercurio)
>
> Faccio un esempio "estremo":
....
> E' possibile calcolare la media esatta delle reali distanze fra le paricelle?
> Se sì, applicando tale conteggio al caso di Mercurio, il nuovo calcolo
> divergerebbe da quello RG dimostratosi corretto?
Direi che stai partendo da un errore di comprensione della gravità
newtoniana: la legge del quadrato della distanza, per corpi sferici con
distribuzione di massa a simmetria sferica **vale esattamente**. Non c'è
nessuna approssimazione. L'approssimazione entra in gioco quando i corpi
reali non hanno simmetria sferica nella loro distribuzione di massa (il
discorso di Franco sulle armoniche sferiche). Se la distribuzione non è
sferica allora non vale *esattamente* la prima legge di Keplero e
l'effetto principale è la precessione del perielio. Da notare che anche
la presenza di altri corpi nel sistema solare modifica l'orbita
ellittica in modo qualitativamente simile. Quando però si fanno i conti
(numerici) si scopre che non c'è modo, entro i vincoli posti dai dati,
di giustificare *quantitativamente* l'effetto su Mercurio (mentre invece
si riesce benissismo sugli altri pianeti). Puoi star tranquillo che di
tentativi di spiegare la precessione del perielio di Mercurio attraverso
effetti di gravità newtoniana ne sono stati fatti moltissimi, tutti
senza successo.
Invece, se si tiene conto delle modifiche all' interazione newtoniana
partendo dalle formule di Einstein si arriva ad un ottimo accordo con i
dati.
Tieni anche presente, per metter4 le cose nella giusta prospettiva, che
il "successo" della RG non si limita a questo solo fatto.
Giorgio
Received on Sat Oct 16 2021 - 07:31:52 CEST